Le immagini dell’insicurezza: tempo scaduto?
- la zona del pozzetto aperto è abbastanza delimitata, anche se l’apertura di accesso al pozzetto è rivolta verso le strisce pedonali,
- la segnaletica è presente, anche se magari le lampade gialle hanno un significato differente e sarebbe stato più corretto posizionare quelle rosse ed anche i coni non sono come previsto dal codice della strada,
- l’addetto presente ha i d.p.i., anche se non sappiamo effettivamente quali siano quelli previsti per la sua attività.
Ma è il contesto che lascia perplessi e come dice una nota canzone:
“E non m'annoio e no che non m'annoio
e non m'annoio
io no che non m'annoio e non m'annoio
no che non m'annoio no che non m'annoio”
Infatti il lavoro del preposto addetto alla sorveglianza di un collega che esegue attività in spazi confinati non è certamente una di quelle dove ci si può annoiare.
Ed invece l’addetto si annoia talmente tanto che, per ovviare alla noia, si siede su un paracarro e si perde nella navigazione del suo cellulare e solo ogni tanto si ricorda del collega nel pozzetto e si alza per andare a vedere che succede.
“... Tempo ...
... Prezioso ...
quando finisce forse ti sarà piaciuto
allora non avrai tempo di liberarti...“
Ma non è proprio detto che le conclusioni siano piacevoli ed il tempo per recuperare il collega ci sia ancora: tempo scaduto.
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NB. Ma eventualmente il recupero chi lo fa ed in che modo?
Geom. Stefano Farina, Consigliere Nazionale AiFOS e Referente Gruppo di Lavoro Costruzioni di AiFOS.
Fonte: SICURELLO.no: l’evidenza dei mancati infortuni.
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Rispondi Autore: wilma salvagni - likes: 0 | 30/06/2018 (15:19:00) |
il recupero chi lo fa ed in che modo? |
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0 | 05/07/2018 (12:27:20) |
...dal sublime al ridicolo il passo è breve... |