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Testo unico in materia di sicurezza sul lavoro: le proposte del Cnel
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La II Commissione delle Politiche del Lavoro del CNEL (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro) ha avviato negli ultimi anni un esame dell’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali o correlate al lavoro, con particolare attenzione alla esigenza del riordino e della semplificazione della normativa in materia.
Una prima analisi dei risultati ha portato all’approvazione nel 2002 di un Testo di Osservazioni.
Nel secondo semestre del 2003 è stata avviata una nuova attività di confronto e di approfondimento tra le parti sociali e le istituzioni pubbliche competenti “al fine di convergere su alcune proposte ritenute comunemente utili alla definizione del Testo Unico in materia.”
La riduzione degli infortuni registrata egli ultimi anni, anche nelle piccole imprese dell’artigianato, dell’agricoltura, dei servizi, dell’industria e della cooperazione, ha dimostrato secondo il Cnel “la validità della politica della prevenzione, l’efficacia dell’azione di molte piccole imprese e degli strumenti sorti a supporto dell’attività dei soggetti della sicurezza.”
Tuttavia considerando gli obiettivi posti in termini di salute e sicurezza del lavoro, e gli alti costi del fenomeno infortunistico, i risultati ottenuti sono considerati ancora insufficienti, e la legislazione migliorabile rendendo più efficiente il sistema della sicurezza.
Il Cnel ha sottolineato in particolare le difficoltà delle piccole e medie imprese nell’assumere procedure, obblighi, responsabilità derivanti da una legislazione oggettivamente di più agevole applicazione per le grandi dimensioni industriali.
Secondo il Cnel, partendo dai principi della prevenzione, è necessario costruire un assetto legislativo che tenga conto delle specificità e delle caratteristiche delle piccole imprese dei diversi comparti ed anche delle differenti condizioni territoriali in cui esse operano.
“Soprattutto, va preventivamente valutato ogni precetto legislativo che dovrà essere adottato per attività non sufficientemente attrezzate con le professionalità necessarie per la gestione di complessi sistemi e procedure di sicurezza.”
Tra i principi generali individuati dal Cnel, che devono essere tenuti in considerazione da istituzioni e legislatore, vi è il miglioramento costante della tutela della salute degli addetti, lavoratori e datori di lavoro, attraverso una azione di prevenzione integrata all’attività di progettazione e gestione dei processi di produzione.
Prioritaria è ritenuta la “continua crescita della cultura della prevenzione che ha come strumento una efficace formazione, considerati altresì i profondi mutamenti sia nel modo di produrre (luogo e tempo di lavoro), sia dei soggetti della produzione.”
Il Cnel ha sottolineato inoltre la necessità disposizioni normative chiare,
comprensibili e semplici da applicare.
Gli aspetti presi in esame dal Cnel in merito alla realizzazione del Testo unico sono i seguenti:
- Il sistema istituzionale e la partecipazione delle parti sociali;
- Le azioni positive rivolte alla piccola e media impresa;
- La semplificazione normativa
- La razionalizzazione dell’apparato sanzionatorio.
Il documento del CNEL è consultabile qui.
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La II Commissione delle Politiche del Lavoro del CNEL (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro) ha avviato negli ultimi anni un esame dell’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali o correlate al lavoro, con particolare attenzione alla esigenza del riordino e della semplificazione della normativa in materia.
Una prima analisi dei risultati ha portato all’approvazione nel 2002 di un Testo di Osservazioni.
Nel secondo semestre del 2003 è stata avviata una nuova attività di confronto e di approfondimento tra le parti sociali e le istituzioni pubbliche competenti “al fine di convergere su alcune proposte ritenute comunemente utili alla definizione del Testo Unico in materia.”
La riduzione degli infortuni registrata egli ultimi anni, anche nelle piccole imprese dell’artigianato, dell’agricoltura, dei servizi, dell’industria e della cooperazione, ha dimostrato secondo il Cnel “la validità della politica della prevenzione, l’efficacia dell’azione di molte piccole imprese e degli strumenti sorti a supporto dell’attività dei soggetti della sicurezza.”
Tuttavia considerando gli obiettivi posti in termini di salute e sicurezza del lavoro, e gli alti costi del fenomeno infortunistico, i risultati ottenuti sono considerati ancora insufficienti, e la legislazione migliorabile rendendo più efficiente il sistema della sicurezza.
Il Cnel ha sottolineato in particolare le difficoltà delle piccole e medie imprese nell’assumere procedure, obblighi, responsabilità derivanti da una legislazione oggettivamente di più agevole applicazione per le grandi dimensioni industriali.
Secondo il Cnel, partendo dai principi della prevenzione, è necessario costruire un assetto legislativo che tenga conto delle specificità e delle caratteristiche delle piccole imprese dei diversi comparti ed anche delle differenti condizioni territoriali in cui esse operano.
“Soprattutto, va preventivamente valutato ogni precetto legislativo che dovrà essere adottato per attività non sufficientemente attrezzate con le professionalità necessarie per la gestione di complessi sistemi e procedure di sicurezza.”
Tra i principi generali individuati dal Cnel, che devono essere tenuti in considerazione da istituzioni e legislatore, vi è il miglioramento costante della tutela della salute degli addetti, lavoratori e datori di lavoro, attraverso una azione di prevenzione integrata all’attività di progettazione e gestione dei processi di produzione.
Prioritaria è ritenuta la “continua crescita della cultura della prevenzione che ha come strumento una efficace formazione, considerati altresì i profondi mutamenti sia nel modo di produrre (luogo e tempo di lavoro), sia dei soggetti della produzione.”
Il Cnel ha sottolineato inoltre la necessità disposizioni normative chiare,
comprensibili e semplici da applicare.
Gli aspetti presi in esame dal Cnel in merito alla realizzazione del Testo unico sono i seguenti:
- Il sistema istituzionale e la partecipazione delle parti sociali;
- Le azioni positive rivolte alla piccola e media impresa;
- La semplificazione normativa
- La razionalizzazione dell’apparato sanzionatorio.
Il documento del CNEL è consultabile qui.
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