Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Mobbing, un codice di condotta per la tutela dei lavoratori
La Regione Piemonte ha approvato il "Codice di condotta per la tutela della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori" per i propri dipendenti.
Il Codice, elaborato dal Comitato Pari Opportunità della Regione, e presentato alle organizzazioni sindacali, è stato definitivamente approvato dalla Giunta regionale.
E' costituito da una premessa e dieci articoli, definisce innanzitutto ciò che si intende per molestie sessuali e violenze psicologiche. Le prime sono "ogni atto o comportamento, anche verbale, a connotazione sessuale o comunque basato sul sesso, che sia indesiderato e che arrechi, di per sé o per la sua insistenza, offesa alla dignità e libertà della persona che lo subisce, ovvero sia suscettibile di creare un ambiente di lavoro intimidatorio, ostile o umiliante".
Sono invece violenze psicologiche "ogni atto e comportamento aggressivo o vessatorio, ripetuto nel tempo a danno di lavoratori/trici, posto in essere da colleghi/e e/o superiori".
Per dare attuazione al Codice la Regione istituisce una nuova figura denominata "Consulente di fiducia", scelta esternamente all'ente, che su richiesta dell'interessato, segue tutta la procedura, prende in carico il caso, informa sulle modalità che ritiene più idonee per affrontarlo, può promuovere tentativi informali di soluzione tra le parti. Analoghe iniziative possono essere assunte dalla Consigliera di Parità regionale, qualora informata dai soggetti vittime di mobbing.
La Regione si impegna, inoltre, a inserire i temi delle molestie sessuali e psicologiche nei programmi di formazione per i neo-assunti e nei programmi di aggiornamento professionale. Una copia del Codice di condotta sarà consegnata a tutti i dipendenti.
Maggiori notizie nel sito dell'Agenzia della Giunta regionale piemontese.
Il Codice, elaborato dal Comitato Pari Opportunità della Regione, e presentato alle organizzazioni sindacali, è stato definitivamente approvato dalla Giunta regionale.
E' costituito da una premessa e dieci articoli, definisce innanzitutto ciò che si intende per molestie sessuali e violenze psicologiche. Le prime sono "ogni atto o comportamento, anche verbale, a connotazione sessuale o comunque basato sul sesso, che sia indesiderato e che arrechi, di per sé o per la sua insistenza, offesa alla dignità e libertà della persona che lo subisce, ovvero sia suscettibile di creare un ambiente di lavoro intimidatorio, ostile o umiliante".
Sono invece violenze psicologiche "ogni atto e comportamento aggressivo o vessatorio, ripetuto nel tempo a danno di lavoratori/trici, posto in essere da colleghi/e e/o superiori".
Per dare attuazione al Codice la Regione istituisce una nuova figura denominata "Consulente di fiducia", scelta esternamente all'ente, che su richiesta dell'interessato, segue tutta la procedura, prende in carico il caso, informa sulle modalità che ritiene più idonee per affrontarlo, può promuovere tentativi informali di soluzione tra le parti. Analoghe iniziative possono essere assunte dalla Consigliera di Parità regionale, qualora informata dai soggetti vittime di mobbing.
La Regione si impegna, inoltre, a inserire i temi delle molestie sessuali e psicologiche nei programmi di formazione per i neo-assunti e nei programmi di aggiornamento professionale. Una copia del Codice di condotta sarà consegnata a tutti i dipendenti.
Maggiori notizie nel sito dell'Agenzia della Giunta regionale piemontese.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.