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LAVORO SOMMERSO: MIGLIAIA GLI INFORTUNI

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Lavoratori

31/03/2006

L’INAIL: “nel 2004 circa duecentomila gli infortuni occorsi a lavoratori irregolari”. Nuove norme per la denuncia del “primo giorno di lavoro”.

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“Sono tra i 180mila e i 200mila gli infortuni sul lavoro occorsi a lavoratori irregolari nel corso dell’anno 2004”. La denuncia arriva dal responsabile del Settore Banche Dati della Consulenza Statistico Attuariale dell’INAIL: “il lavoro sommerso e la sicurezza dei lavoratori restano ancora un’emergenza drammatica nel nostro paese. E le cronache sono piene ogni giorno di tragedie già annunciate”.

“Il dato sugli infortuni nel sommerso sfugge alle statistiche ufficiali dell’Istituto - precisa il responsabile - ma è stato comunque possibile effettuare alcune stime sulle dimensioni generali del fenomeno sulla base di dati derivanti da fonti ufficiali. Secondo l’Istat sono 3.238.000 lavoratori irregolari in Italia, con un tasso del 13,4% sul totale nazionale. In particolare l’Istat stima 2.908.000 lavoratori nel ramo dell’industria e dei servizi e 330mila in agricoltura. Applicando a tali stime i tassi di frequenza degli infortuni sul lavoro indennizzati dall’INAIL (pari a 35,7 per 1.000 nell’industria e nei servizi e 57,1 per 1.000 in agricoltura), gli eventi infortunistici occorsi nel 2004 ai lavoratori irregolari, risultano pari a 104mila nell’industria e nei servizi e a 19mila in agricoltura”.

“Nel complesso – prosegue l’Inail – si stima che per l’anno 2004 siano stati circa 123mila gli infortuni con esiti superiori ai tre giorni avvenuti a lavoratori irregolari. Inoltre, tenendo conto del rapporto esistente tra gli infortuni indennizzati e quelli denunciati (compresi quindi anche quelli con assenza dal lavoro fino a tre giorni), sarebbero 180mila gli eventi che non sono stati denunciati per puro effetto del lavoro irregolare. E se si tiene conto anche degli infortuni in itinere, cioè quelli accaduti lungo il tragitto casa-lavoro, ecco che si arriva a circa 200mila”.

“Si tratta di stime e non di dati - precisa il responsabile delle Banche Dati Statistiche dell’Inail - infatti, gli infortuni avvenuti ai lavoratori irregolari spesso non vengono denunciati, soprattutto quando si tratta di eventi di lieve entità. Inoltre il sistema assicurativo nazionale si basa sul principio della automaticità delle prestazioni, che garantisce il diritto alle prestazioni stesse a tutti i lavoratori dipendenti, anche se il datore di lavoro non abbia adempiuto ai propri obblighi assicurativi. L’infortunio occorso al lavoratore irregolare può essere denunciato all’INAIL per l’eventuale erogazione delle prestazioni, mentre entro 24 ore il datore di lavoro può procedere all’assicurazione del lavoratore attraverso la DNA (Denuncia Nominativa degli Assicurati)”.

“Fa riflettere il fatto – continua l’Inail - che, da analisi svolte dal gruppo di lavoro nazionale INAIL-Ispesl-Regioni sugli infortuni mortali nel triennio 2002-2004, risulta che circa il 6% delle morti bianche è avvenuto il primo giorno di lavoro, e la percentuale sale all’11,4% nel settore edile. Naturalmente questo non ci consente certo di affermare che tali infortuni riguardano tutti il lavoro sommerso, anche perché un lavoratore può essere assunto effettivamente e più volte per un solo giorno. A questo proposito, la “Commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro”, (vedere PuntoSicuro n. 1438) che proprio di recente ha concluso i propri lavori, mette in evidenza come una recente disposizione (D.Lgs. 251/2004) imporrebbe, per il settore edile, che la comunicazione relativa all’instaurazione di rapporti di lavoro venisse effettuata il giorno precedente all’instaurazione medesima. Tale disposizione potrebbe contrastare la prassi di denuncia, da parte del datore di lavoro, del lavoratore irregolare dopo l’infortunio. La norma però non è ancora operante perché manca il decreto ministeriale. E poi potrebbe essere estesa anche ad altri settori”.

 

 

 

 


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