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Lavoro atipico e rischio infortunistico
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Infortuni tra i lavoratori “atipici” sotto la lente dell’Inail. Per la prima volta nel “Rapporto annuale 2003”, l’Istituto ha presentato un insieme di dati che permettono di individuare, anche se non con precisione, i tratti dell’andamento infortunistico di questo gruppo di lavoratori.
Il periodo considerato è a cavallo dell’entrata in vigore della legge Biagi; in particolare i dati rilevati si riferiscono a lavoratori con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, è pertanto da ritenersi che solo marginalmente si riferiscano ai tipi di contratto quali il lavoro a progetto, introdotti dalla nuova legge.
Lavoratori parasubordinati - CO.CO.CO.
Riguardo alla composizione del gruppo di prestatori d’opera, che rientra nella categoria dei parasubordinati, ne fanno parte una frangia cospicua di professionisti, una quota di venditori porta a porta, gli spedizionieri, i borsisti che frequentano i dottorati di ricerca e alcune cariche pubbliche in Enti territoriali, quali i sindaci, i presidenti di provincia o di comunità montana e altri. Una popolazione prevalentemente di colletti bianchi, dove il lavoro manuale è poco presente se non quasi del tutto assente.
Le stime del numero di tali lavoratori varia in misura assolutamente consistente al mutare della fonte dei dati, quella considerata dall’Inail , ricavata dalla Denuncia Nominativa degli Assicurati, è di circa 420.000 lavoratori.
Gli infortuni denunciati sono stati circa 7.500, di cui 14 mortali, con un indice di incidenza annuo di infortuni denunciati per 1.000 lavoratori prossimo a 20. “Un dato senz’altro contenuto e in linea con le caratteristiche lavorative e di rischio della categoria sopra delineata. […]”.
Lavoro interinale
I “lavoratori in affitto” sono un gruppo meno facilmente connotato e connotabile che non quello dei lavoratori parasubordinati: “esso esprime, di fatto, una fascia di operatori certo più manualmente operativa di quella, anche se la sua composizione comprende una consistente quota impiegatizia e tecnico-impiegatizia.”
La dimensione raggiunta da questa forma contrattuale è stata stimata dall’Inail pari a circa 170.000 unità. Gli infortuni avvenuti e denunciati all’INAIL per questa tipologia di lavoratori sono circa 12.500 nel 2003, con una decina di casi mortali.
Tra i lavoratori interinali l’ indice di incidenza annua infortunistica stimato dall’Inail è situato intorno al valore 70-75 per 1000 lavoratori, un valore al di sopra della media nazionale (44,3; industria-servizi 43, agricoltura 71,1).
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Infortuni tra i lavoratori “atipici” sotto la lente dell’Inail. Per la prima volta nel “Rapporto annuale 2003”, l’Istituto ha presentato un insieme di dati che permettono di individuare, anche se non con precisione, i tratti dell’andamento infortunistico di questo gruppo di lavoratori.
Il periodo considerato è a cavallo dell’entrata in vigore della legge Biagi; in particolare i dati rilevati si riferiscono a lavoratori con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, è pertanto da ritenersi che solo marginalmente si riferiscano ai tipi di contratto quali il lavoro a progetto, introdotti dalla nuova legge.
Lavoratori parasubordinati - CO.CO.CO.
Riguardo alla composizione del gruppo di prestatori d’opera, che rientra nella categoria dei parasubordinati, ne fanno parte una frangia cospicua di professionisti, una quota di venditori porta a porta, gli spedizionieri, i borsisti che frequentano i dottorati di ricerca e alcune cariche pubbliche in Enti territoriali, quali i sindaci, i presidenti di provincia o di comunità montana e altri. Una popolazione prevalentemente di colletti bianchi, dove il lavoro manuale è poco presente se non quasi del tutto assente.
Le stime del numero di tali lavoratori varia in misura assolutamente consistente al mutare della fonte dei dati, quella considerata dall’Inail , ricavata dalla Denuncia Nominativa degli Assicurati, è di circa 420.000 lavoratori.
Gli infortuni denunciati sono stati circa 7.500, di cui 14 mortali, con un indice di incidenza annuo di infortuni denunciati per 1.000 lavoratori prossimo a 20. “Un dato senz’altro contenuto e in linea con le caratteristiche lavorative e di rischio della categoria sopra delineata. […]”.
Lavoro interinale
I “lavoratori in affitto” sono un gruppo meno facilmente connotato e connotabile che non quello dei lavoratori parasubordinati: “esso esprime, di fatto, una fascia di operatori certo più manualmente operativa di quella, anche se la sua composizione comprende una consistente quota impiegatizia e tecnico-impiegatizia.”
La dimensione raggiunta da questa forma contrattuale è stata stimata dall’Inail pari a circa 170.000 unità. Gli infortuni avvenuti e denunciati all’INAIL per questa tipologia di lavoratori sono circa 12.500 nel 2003, con una decina di casi mortali.
Tra i lavoratori interinali l’ indice di incidenza annua infortunistica stimato dall’Inail è situato intorno al valore 70-75 per 1000 lavoratori, un valore al di sopra della media nazionale (44,3; industria-servizi 43, agricoltura 71,1).
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