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Lavoratori italiani nel Canton Ticino: la situazione degli infortuni
Lavoratori italiani all'estero.
Nelle ultime settimane si sono verificati nel Canton Ticino (Svizzera) quattro gravi incidenti sui luoghi di lavoro che hanno coinvolto anche lavoratori italiani; un lavoratore comasco e' morto per le esalazioni nocive sprigionatesi in un'azienda che raffina metalli preziosi.
Questo tragico episodio suggerisce una riflessione sull'andamento infortunistico nel Ticino: 7 vittime ogni anno e 33 gli infortuni ogni giorno.
La situazione e' significativamente migliorata rispetto ai primi anni novanta.
Negli ultimi dieci anni si e' registrato infatti un calo degli infortuni pari al 40%; nel settore dell'industria si e' scesi da 237 casi di infortunio ogni mille lavoratori a 146, mentre nell'edilizia da 433 a 241.
Ed e' proprio nel settore delle costruzioni che viene impiegata per l'80% manodopera straniera, in particolare italiana.
Il calo degli infortuni e' stato possibile grazie all'attuazione di una serie di iniziative soprattutto nel campo dell'edilizia.
Dal 1995 in Ticino e' stato introdotto un sistema di bonus-malus a livello assicurativo basato su una scala di rischio.
Le aziende con il maggior rischio pagano ogni anno e per ogni lavoratore circa 3.000 franchi in piu' rispetto alle aziende in linea con la media svizzera che versano circa 3.500 franchi.
E' stato istituito inoltre un Forum al fine di coordinare la prevenzione nel settore edilizio e di promuovere iniziative di formazione ed informazione.
Di questo organismo fanno parte rappresentanti dei lavoratori, rappresentanti degli imprenditori e dell'istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni.
La societa' svizzera degli impresari costruttori ha inoltre istituito un Ufficio di consulenza per la sicurezza sul lavoro.
Nelle ultime settimane si sono verificati nel Canton Ticino (Svizzera) quattro gravi incidenti sui luoghi di lavoro che hanno coinvolto anche lavoratori italiani; un lavoratore comasco e' morto per le esalazioni nocive sprigionatesi in un'azienda che raffina metalli preziosi.
Questo tragico episodio suggerisce una riflessione sull'andamento infortunistico nel Ticino: 7 vittime ogni anno e 33 gli infortuni ogni giorno.
La situazione e' significativamente migliorata rispetto ai primi anni novanta.
Negli ultimi dieci anni si e' registrato infatti un calo degli infortuni pari al 40%; nel settore dell'industria si e' scesi da 237 casi di infortunio ogni mille lavoratori a 146, mentre nell'edilizia da 433 a 241.
Ed e' proprio nel settore delle costruzioni che viene impiegata per l'80% manodopera straniera, in particolare italiana.
Il calo degli infortuni e' stato possibile grazie all'attuazione di una serie di iniziative soprattutto nel campo dell'edilizia.
Dal 1995 in Ticino e' stato introdotto un sistema di bonus-malus a livello assicurativo basato su una scala di rischio.
Le aziende con il maggior rischio pagano ogni anno e per ogni lavoratore circa 3.000 franchi in piu' rispetto alle aziende in linea con la media svizzera che versano circa 3.500 franchi.
E' stato istituito inoltre un Forum al fine di coordinare la prevenzione nel settore edilizio e di promuovere iniziative di formazione ed informazione.
Di questo organismo fanno parte rappresentanti dei lavoratori, rappresentanti degli imprenditori e dell'istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni.
La societa' svizzera degli impresari costruttori ha inoltre istituito un Ufficio di consulenza per la sicurezza sul lavoro.
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