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L’INFORTUNIO… NON È PIÙ STRANIERO

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Lavoratori

25/10/2005

Un opuscolo per spiegare ai lavoratori immigrati i servizi offerti dall’INAIL in otto lingue.

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Spiegare ai lavoratori immigrati che cosa è l’INAIL, che cosa bisogna fare in caso di infortunio o di malattia professionale e a che cosa si ha diritto. Sia in termini di indennità economica sia in termini di prestazioni sanitarie, cure termali o protesi. È questo l’intento dell’opuscolo in più lingue “L’infortunio… non è più straniero”. Partito in via sperimentale dall’INAIL di Bergamo e poi esteso a tutta la Lombardia, l’opuscolo è arrivato anche in Emilia Romagna. Solo che qui, oltre che in italiano, francese, inglese e arabo, la direzione regionale dell’INAIL l’ha tradotto anche in albanese, rumeno, serbo croato e russo indicando, per ogni lingua, i numeri di telefono e gli orari di ogni sede INAIL provinciale.

Nel 2004, l’Emilia Romagna è stata la seconda regione italiana per concentrazione di casi di infortunio di lavoratori stranieri (23.213, pari al 20% del totale nazionale) dopo la Lombardia (nel 2003 l’Emilia-Romagna era terza, preceduta anche dal Veneto), e si è classificata sempre al secondo posto anche per il numero delle denunce di incidenti mortali (l’anno precedente era quarta): 23 vittime sul lavoro su 167 a livello nazionale, pari al 13,7%. Gli infortuni hanno riguardato prevalentemente i lavoratori provenienti da Marocco, Albania e Romania, impegnati per lo più nel settore delle costruzioni.

L’aumento degli incidenti tra i lavoratori immigrati, secondo l’INAIL, sembra confermare che la pericolosità delle attività svolte, l’inesperienza dovuta anche alla giovane età, la scarsa attenzione alle norme sulla sicurezza, gli orari di lavoro, l’inadeguata formazione o preparazione professionale e le difficoltà di comprensione dovute alla lingua, rappresentano ancora oggi i tratti caratteristici del lavoro immigrato sia in Emilia Romagna che in Italia.

Nel 2004, a livello nazionale, gli stranieri assicurati sono stati quasi 1.770.000, il 5% in più rispetto al 2003 e addirittura quasi l’80% in più rispetto al 2000. Ma l’aspetto più interessante è stata la sensibile crescita delle donne straniere assicurate, che nel triennio 2002-2004 sono aumentate del 50% circa.

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