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Infortuni e lavori atipici: i dati del 2005.

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Lavoratori

10/05/2006

Aumentano i lavoratori atipici assicurati. Secondo l’Inail, tra i lavoratori interinali dell’industria e dei servizi il tasso di frequenza degli incidenti risulta il doppio di quello degli altri addetti.

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È in costante crescita la domanda di lavoro atipico nel nostro Paese. Nel 2005 i parasubordinati assicurati all’INAIL (fonte Denuncia Nominativa Assicurati) sono stati poco più di 1 milione, in aumento del 10% rispetto al 2003. Situazione analoga per gli interinali: oltre 430 mila gli assicurati nell’ultimo anno, ma caratterizzati da una crescita più sostenuta pari al 20% nello stesso arco temporale.

L’incremento della base occupazionale si riflette anche sugli infortuni, per i quali si segnala un aumento sia per i parasubordinati che per gli interinali, anche se in misura differenziata. Nel 2005 gli infortuni sul lavoro denunciati dai parasubordinati sono stati circa 7.700, l’8% in più rispetto al 2003. Oltre 13mila, invece, gli infortuni occorsi ai lavoratori interinali, per i quali si osserva un incremento più contenuto (sotto il 3%) per il periodo 2003-2005.
Per entrambe le categorie i casi mortali oscillano intorno a poco più di una decina l’anno, di cui circa un terzo avvenuti in itinere, cioè lungo il tragitto casa-lavoro o viceversa.

Sul piano territoriale gli infortuni sono concentrati, per circa il 70% dei parasubordinati e per il 75% degli interinali, nelle regioni del Nord dove queste forme di lavoro flessibile sono molto più diffuse (in particolare Lombardia ed Emilia Romagna). Pari a circa il 10% le denunce di infortunio registrate nel Mezzogiorno.

Per una corretta valutazione del rischio di infortunio relativo a queste categorie di lavoratori, va tenuto conto del fatto che si tratta, soprattutto per gli interinali, di occupazione generalmente saltuaria, parziale e di durata annua inferiore a quella dei lavoratori a tempo pieno. Se, sulla base delle durate medie contrattuali, si riportano tali assicurati a unità di lavoro anno-equivalenti (assimilabili agli addetti-anno elaborati dall’INAIL), si ottiene per i parasubordinati un tasso di frequenza pari a circa 15 infortuni denunciati ogni 1.000 addetti-anno, un indice che è in linea con le attività tecnico-impiegatizie svolte in prevalenza nel settore dei servizi alle imprese.
Differente la situazione per gli interinali, per i quali il tasso di frequenza risulta, invece, molto più elevato e pari circa a 100, praticamente il doppio di quello relativo al complesso degli addetti-anno dell’industria e servizi che si attesta intorno a 50.
Secondo l’Inail, la spiegazione “va ricercata nelle attività svolte da questa particolare tipologia di lavoratori: si tratta per lo più di operai adibiti a lavori di tipo manuale nei settori dell’industria manifatturiera, delle costruzioni e dei trasporti”.

Noi aggiungiamo che forse si può prendere in considerazione l’ipotesi che non vi sia stata una sufficiente formazione.

Per approfondimenti, vedere la tabella allegata e il mensile dati Inail di aprile 2006.

 

 

 

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