Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
2 milioni di italiani ''malati da lavoro''
Sono circa 2 milioni nel nostro Paese i lavoratori affetti da infermità o patologie collegate al lavoro.
L'allarme e' stato lanciato dall'Ispesl, sulla base dei dati rilevati a livello europeo dall'Eurosat che stima siano ben 12 milioni i cittadini europei affetti da infortuni o malattie professionali.
All'origine di questo fenomeno sono individuate sia cause ''tradizionali'', ad esempio l'esposizione a sostanze pericolose, sia patologie più recenti legate allo stress ed ai cambiamenti del mondo del lavoro.
La diffusione di imprese di piccole e piccolissime dimensioni e l'esternalizzazione del lavoro da parte delle grandi, hanno ad esempio creato nuovi fattori di rischio.
Secondo l'Ispesl i rischi emergenti piu' rilevanti riguardano lo stress, il mobbing e le cardiovasculopatie dovute a fattori psicosociali, le patologie dell'arto superiore da sovraccarico meccanico, patologie da agenti biologici e cancerogeni.
Questa situazione ha anche pesanti risvolti economici, si stima infatti che in Italia il costo sociale delle infermità o patologie collegate al lavoro sia pari al 3,1% del Prodotto Interno Lordo.
Eurostat ha rilevato che a causa di queste infermità in Europa si perdono 500 milioni di giornate lavorative, con un costo per la società tra i 185 e i 270 miliardi di euro (tra il 2,6 ed il 3,8 del PIL).
L'allarme e' stato lanciato dall'Ispesl, sulla base dei dati rilevati a livello europeo dall'Eurosat che stima siano ben 12 milioni i cittadini europei affetti da infortuni o malattie professionali.
All'origine di questo fenomeno sono individuate sia cause ''tradizionali'', ad esempio l'esposizione a sostanze pericolose, sia patologie più recenti legate allo stress ed ai cambiamenti del mondo del lavoro.
La diffusione di imprese di piccole e piccolissime dimensioni e l'esternalizzazione del lavoro da parte delle grandi, hanno ad esempio creato nuovi fattori di rischio.
Secondo l'Ispesl i rischi emergenti piu' rilevanti riguardano lo stress, il mobbing e le cardiovasculopatie dovute a fattori psicosociali, le patologie dell'arto superiore da sovraccarico meccanico, patologie da agenti biologici e cancerogeni.
Questa situazione ha anche pesanti risvolti economici, si stima infatti che in Italia il costo sociale delle infermità o patologie collegate al lavoro sia pari al 3,1% del Prodotto Interno Lordo.
Eurostat ha rilevato che a causa di queste infermità in Europa si perdono 500 milioni di giornate lavorative, con un costo per la società tra i 185 e i 270 miliardi di euro (tra il 2,6 ed il 3,8 del PIL).
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.