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Lavoratori extracomunitari e rischio infortunistico

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Lavoratori

06/05/2005

Dall’Inail un’analisi dell’andamento infortunistico degli stranieri che lavorano nel nostro Paese.

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Le ragioni dell’aumento di infortuni occorsi a extracomunitari che lavorano nel nostro Paese sono state prese in esame dal periodico “Dati Inail”, che ha offerto un panorama dell’andamento infortunistico nel corso del 2004.

Nell’anno di riferimento le denunce giunte all’Inail per infortuni occorsi ad extracomunitari sono oltre 115mila, con un incremento del 6,7% rispetto all’anno precedente e del 25% rispetto al 2002.
L’Inail ritiene che l’aumento sia in buona parte giustificato dall’aumento della forza lavoro, gli occupati extracomunitari sono stati il 5% in più dell’anno precedente.

Il tasso di incidenza per gli immigrati è di 65 infortuni denunciati su 1000 assicurati, contro una media di poco superiore a 40 per il complesso degli occupati.
Gli uomini hanno in oltre una incidenza tripla rispetto alle donne in quanto sono impiegati in attività particolarmente rischiose come la metallurgia e le costruzioni.

In questi due settori, inoltre, si concentra circa un terzo degli infortuni mortali occorsi a extracomunitari.
L’Inail ha rilevato il crescente numero di morti tra i rumeni (33 casi su un totale di 164) impiegati per lo più nelle attività delle Costruzioni e dei Trasporti.

I lavoratori extracomunitari infortunati sono giovani; per entrambi i sessi la quota di infortunati con meno di 35 anni supera il 50% del totale, contro una media nazionale del 40% circa.

“Tutti elementi - afferma l’Inail - che sembrano confermare come la pericolosità delle attività svolte, la scarsa esperienza e l’inadeguata formazione/ preparazione professionale rappresentino ancora oggi i tratti caratteristici del lavoro immigrato in Italia.”

Riguardo al mondo del lavoro “in rosa”, si nota un aumento del 50% rispetto al 2002 delle extracomunitarie assicurate. “In particolare, le rumene salgono al primo posto sia come numero di assicurate che di infortunate; queste nel corso dello stesso periodo risultano più che raddoppiate, a fronte di un incremento del 36% registrato dalle altre lavoratrici straniere.”
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