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"Mostrischio": promuovere la sicurezza fin dalle elementari

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Informazione, formazione, addestramento

06/02/2009

Un progetto innovativo che promuove la sicurezza come valore attraverso il gioco, la simulazione, l’interazione fra bambini e adulti e la visione di brevi supporti audiovisivi a tema. La sicurezza per i futuri lavoratori.

"Mostrischio": promuovere la sicurezza fin dalle elementari

Un progetto innovativo che promuove la sicurezza come valore attraverso il gioco, la simulazione, l’interazione fra bambini e adulti e la visione di brevi supporti audiovisivi a tema. La sicurezza per i futuri lavoratori.

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Cos’è la sicurezza per i bambini? Cosa significa “essere sicuri”, “essere al sicuro” per loro? Tutte le volte che i bambini si distaccano dall’ideale abbraccio con i loro genitori sono esposti più o meno consapevolmente a dei rischi. L’obiettivo del progetto sperimentale illustrato di seguito è esplorare le percezioni e le idee dei bambini sulla sicurezza negli ambiti dove loro e i loro genitori vivono e lavorano, promuovere la prevenzione e la sicurezza come valori fondamentali per se stessi e per la propria comunità e sviluppare una maggiore consapevolezza dei pericoli (sia oggettivi che soggettivi-comportamentali) presenti in ambito scolastico, domestico, stradale e lavorativo e dei comportamenti corretti per ridurre i rischi ad essi associati.
 

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Navigando su internet ci si accorge facilmente dell’esistenza di numerosi progetti dedicati al tema della sicurezza e destinati (anche) ad alunni delle scuole elementari.
La differenza di questo progetto sta nel tentativo di promuovere, utilizzando anche il supporto delle famiglie, la sicurezza come “valore”, come qualcosa cioè che guida e orienta tutte le scelte quotidiane. L’obiettivo è di affrontare il tema della sicurezza non in modo settoriale ma a 360°: la promozione della sicurezza come valore impone infatti un approccio globale al tema.
 
Il progetto sperimentale ambisce ad essere “aperto” ad altre esperienze e contributi, adattabile nei tempi, nelle modalità didattiche e nelle tematiche alle esigenze dei suoi destinatari naturali. L’apertura del progetto è auspicabile anche per evitare una sua rapida obsolescenza, osservata purtroppo nei progetti consultati (alcuni dei quali avrebbero meritato, per la qualità dei contenuti e del “contenitore”, una maggiore visibilità e durata).
 
Caratteristiche del progetto:
- Organicità: poiché la sicurezza è un valore unitario, gli argomenti saranno collegati fra loro da un trait d’union; esso è stato individuato nella famiglia Pericoloni (papà Mallo, mamma Lilla e i due figli Gillo e Tilla) e in Mostrischio, uno scomodo mostriciattolo che essi allevano e ospitano inconsapevolmente e che li espone a rischi in tutto ciò che fanno. I bambini nel corso dei diversi incontri dovranno aiutare i membri della famiglia Pericoloni a proteggersi dai pericoli a cui saranno esposti e a cui, con il loro comportamento, esporranno sé e gli altri e a mettere finalmente in gabbia il fastidioso Mostrischio. La scelta di questa soluzione è dettata anche dalla volontà del progetto di non imporre regole ai bambini, ma di far sì che siano essi stessi a elaborarle alla luce del comportamento di altri, soggetti neutri e quindi criticabili senza timore di doversi sentire giudicati.
- Ripetibilità: nonostante la necessità di un progetto “aperto”, esso aspira ad essere facilmente replicabile senza grossi sforzi da parte di chiunque decida di provarlo (insegnanti, formatori, genitori). L’obiettivo è quindi di creare un kit didattico di base su cui costruire nuove varianti, valutare modifiche, integrazioni, etc.
- Interattività: come indicato più sotto, il progetto e le norme che scaturiranno non sono “preconfezionate”, predefinite dall’inizio, ma si svilupperanno dal confronto dei bambini fra loro e fra essi e il formatore e l’insegnante che ospiterà nelle sue ore il progetto.
 
Articolazione del progetto e argomenti trattati:
- Durata e destinatari: 4 incontri di circa 2 ore ciascuno destinati a due classi di bambini di 3a elementare (ca. 25 bambini per classe).
- Argomenti: nel primo incontro si cercherà di capire cosa significhi per i bambini “essere al sicuro”, cosa per loro sia sicuro e cosa non lo sia, cosa sia un pericolo e cosa un comportamento pericoloso …. L’obiettivo del primo incontro è sostanzialmente quello di creare nel bambino un’insieme di sensazioni e pensieri positivi associati al concetto di sicurezza. Sensazioni e pensieri che saranno poi confermati attraverso le esperienze divertenti e positive degli incontri successivi. Il secondo incontro sarà destinato alla sicurezza in ambito scolastico e fra le pareti domestiche, dove secondo le statistiche i bambini sono particolarmente “vulnerabili”. Il terzo verterà sul fondamentale tema della sicurezza stradale, in cui il bambino ricopre un ruolo attivo (da pedone, ciclista, …) e un ruolo passivo (da passeggero di un mezzo guidato da altri). Nel quarto e ultimo incontro si affronterà brevemente il tema della sicurezza in ambito lavorativo (a favore dei genitori e dei bimbi in qualità di futuri lavoratori) e si consegnerà ai bambini il “diploma” di “Cacciatore di Mostrischio” e un oggetto che ricordi loro la partecipazione al progetto (un indumento ad alta visibilità, un caschetto per la bici, una torcia o altri oggetti collegati al tema della prevenzione).
- Strumenti didattici: il progetto prevede il ricorso a strumenti quali il gioco, la simulazione, l’interazione fra i bambini e con l’adulto e la visione di brevi supporti audiovisivi a tema.
- Coinvolgimento dei genitori: il modello comportamentale di riferimento a questa età rimane quello dei proprio genitori. È quindi determinante che essi siano coinvolti nel progetto per renderli consapevoli di quanto le loro azioni siano più importanti delle loro parole e precetti, per supportare e incoraggiare i loro bambini nella ricerca, riduzione ed eliminazione dei rischi e per mettere essi stessi in pratica quanto i bambini avranno imparato e suggeriranno loro.
 
Il progetto è al momento del tutto “autoprodotto” e autofinanziato. Per lasciare un oggetto-ricordo a tutti i bambini coinvolti abbiamo ricercato sponsor locali interessati al progetto; per creare invece un progetto strutturato, maggiormente esportabile e graficamente appetibile siamo alla ricerca di professionalità specifiche (fumettisti, illustratori, pedagogisti) e di finanziamenti per il ricorso alle professionalità di cui sopra qualora non si riuscisse a ricorrere a forme di volontariato. Siamo anche alla ricerca di insegnanti e formatori disposti a sperimentare il progetto nelle proprie realtà per valutarne l’efficacia sia nei confronti dei bambini che dei loro genitori
 
Per maggiori informazioni:
Roberto Gentilini
Via G. Matteotti, 47
42049 Sant’Ilario d’Enza (RE)
Cell. 347/86.81.230 – 338/93.10.737
E-mail: roberto_gentilini@yahoo.it
 
 
La presentazione completa del progetto (formato PDF, 259 kB).
 
Lettera per i genitori(formato PDF, 28 kB).
 
Giudizi e commenti sulle lezioni (formato PDF, 53kB).



Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.

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Rispondi Autore: R. Gentilini immagine like - likes: 0
09/02/2009 (10:44)
Il progetto è partito, come preannunciato, sabato 7 e i risultati a detta delle maestre presenti sono stati molto buoni. I bambini invitati a parlare, confrontarsi, riflettere hanno partecipato benissimo; le maestre stesse mi hanno detto che sono riuscito a far parlare e partecipare bambini in genere timidissimi.

Le idee e le riflessioni emerse dai bimbi sono state molto interessanti e spero che la registrazione audio effettuata ne abbia tenuto traccia.

L'amplificazione offerta da Punto Sicuro è stata determinante; sono già stato contattato da una decina di persone da tutta Italia che hanno offerto il loro contributo per far crescere il progetto e si sono rese disponibili per testarlo nelle loro realtà .

Questo mi fa molto piacere perchè dopo la fase di sperimentazione e di necessaria "calibrazione", vorrei che il progetto venisse preso in mano da qualcun altro per farlo crescere e migliorare. Io sono un RSPP in un gruppo metalmeccanico, non un formatore (purtroppo?).

La risposta ricevuta mi ha anche confermato quanto sia importante partire da piccoli per creare una maggiore cultura della prevenzione nel nostro Paese.

Vi terrò senz'altro aggiornati sullo sviluppo dell'iniziativa e vi ringrazio ancora per la collaborazione. Buon lavoro, a presto.

R. Gentilini

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