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Infortuni sul lavoro in Lombardia: i dati 2006

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sorveglianza sanitaria, malattie professionali

29/10/2007

L'Inail ha diffuso il rapporto regionale 2006 sull'andamento degli infortuni e delle malattie professionali in Lombardia: infortuni in calo ma incidenti mortali in crescita.

Infortuni sul lavoro in Lombardia: i dati 2006

L'Inail ha diffuso il rapporto regionale 2006 sull'andamento degli infortuni e delle malattie professionali in Lombardia: infortuni in calo ma incidenti mortali in crescita.

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L'Inail, Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, ha presentato il rapporto annuale regionale 2006 Lombardia insieme alla Direzione generale Sanità - Regione Lombardia.

 
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Il Rapporto annuale regionale 2006 Lombardia analizza il quadro socio-economico e l'andamento degli infortuni e delle malattie professionali in Lombardia, illustra le iniziative realizzate in regione per diffondere la cultura della prevenzione in tutti gli ambienti di vita e lavoro; raccoglie le iniziative per la semplificazione dei rapporti con l'utenza; approfondisce il tema specifico della sicurezza nel settore della floricoltura e l'esperienza del Punto Cliente Centro Protesi di Milano.
Il rapporto raccoglie anche i contributi della Regione Lombardia - Direzione generale Sanità su diversi argomenti tra cui: infortuni mortali, sistemi di sorveglianza epidemiologica delle malattie professionali, infortuni in agricoltura e nel comparto costruzioni.
 
Il Rapporto Regionale Lombardia 2006
 
Nel 2006 sono 157.968 gli infortuni sul lavoro avvenuti in Lombardia e denunciati all’Inail: 149.065 nell’Industria e servizi, 5.334 nel settore agricolo e 3.569 tra i dipendenti dello Stato.
Nel confronto con gli anni precedenti si rileva una riduzione di poco più di un migliaio di casi rispetto al 2005 (-0,6%), ma di quasi 4mila rispetto al 2004 (-2,4%), confermando il trend al ribasso registrato negli ultimi anni.
In Lombardia, dove, in termini assoluti, si concentra il 17% dei casi nazionali (927.998), diminuiscono gli infortuni nell’Industria e servizi (-0,4% in confronto al 2005), ma soprattutto nel settore agricolo (-6,5%) in linea con la tendenza nazionale (rispettivamente -1% e -5,2%).
 
Nel campo degli infortuni mortali, il dato lombardo vede, rispetto ai 194 casi del 2005, 232 eventi nel 2006, ma di questi 69 sono in itinere.
Dei 232 infortuni, 217 sono avvenuti nell’Industria e servizi e 15 nel settore agricolo; si tratta, nel complesso, di 16 casi in più rispetto al 2004 e 38 rispetto al 2005.
 
Per i dati sugli infortuni mortali confrontare anche i recenti, e drammatici dati, diffusi dalla Procura di Milano in cui è evidenziato come gli infortuni mortali a Milano sono quasi raddoppiati in un anno.
 
Confronto delle incidenze degli infortuni sul lavoro in Lombardia e nelle altre regioni italiane
Per esprimere il reale rapporto che esiste tra infortuni e forza lavoro che li produce L’Inail elabora degli indicatori di rischio, che depurino i dati dalle variazioni connesse a quelle delle quantità di lavoro espresso dalla base occupazionale di riferimento.
Si fa riferimento a un triennio con dati consolidati (in questo caso 2002-2004), sulla base degli infortuni indennizzati rapportati agli “addetti-anno”, unità di lavoro calcolate sulle retribuzioni dichiarate dalle aziende.
Tali indicatori sono i cosiddetti “indici di frequenza” e sono considerati al netto dei casi in itinere, che non sono strettamente correlati al rischio della specifica attività lavorativa svolta dall’infortunato e che dal 2000 sono aumentati in misura considerevole.
Analizzando i dati disaggregati a livello regionale, è vero che in termini di valori assoluti il maggior numero di eventi lesivi si registra in Lombardia, ma non potrebbe essere diversamente in considerazione della sua più alta concentrazione di occupazione.
La regione con la più elevata frequenza di accadimento di infortuni risulta, invece, l’Umbria, che ha un indice di quasi il 47% più elevato rispetto alla media nazionale; seguita la Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna.
Tra gli ultimi posti di questa graduatoria figura proprio la Lombardia, con una frequenza infortunistica ben al di sotto della media italiana.


 

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