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Verso un unico ente della prevenzione

Rocco Vitale

Autore: Rocco Vitale

Categoria: Lavoratori

23/07/2010

Il nuovo ed importante ruolo strategico cui è chiamato l’Inail. A cura di Rocco Vitale, Presidente dell’Aifos.

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Gli enti sono stati aboliti ma le loro funzioni sono state assorbite. Con la conversione in legge dell’art. 8 del Decreto 78 sulla manovra economica l’INAIL verrà a svolgere compiti e funzioni che prima erano affidate all’Ispesl ed all’Ipsema.
Si tratta di una vera ed importante riforma della prevenzione in Italia. Del resto erano anni che si parlava di accorpamento e di collaborazione tra i differenti enti preposti alla salute ed alla sicurezza ed è stata la manovra economica ad accelerarne i tempi. Da qualche parte si sollecitava una preventiva discussione ed analisi, confronti quando in realtà c’era poco da dire, avendo già detto tutto, ma molto da fare.






La giusta e corretta difesa dell’Ispesl, da parte di enti ed associazioni scientifiche e culturali che operano nel settore della sicurezza, non voleva e non vuole difendere una sigla ma il lavoro, le esperienze e le professionalità degli operatori, dei ricercatori e di quanti hanno collaborato in questi anni con l’Istituto.
Al di là delle terminologie legislative utilizzate, (abolizione, assorbimento, accorpamento) la novità più importante, che - questa sì – dovrebbe essere occasione di dibattito e confronto riguarda la costituzione, per la prima volta in Italia, di un unico ente della prevenzione. Ciò a conferma che la sicurezza sul lavoro e soprattutto quella che viene definita “la cultura della sicurezza” per non essere una vuota affermazione, impalpabile e astratta, trova la sua concretezza nella prevenzione. In questo senso abbiamo anche sempre sostenuto la formazione è uno degli elementi fondamentali della prevenzione per la salute e la sicurezza sul lavoro.

Non va, peraltro, dimenticato come l’INAIL di oggi sia profondamente cambiato. Questo cambiamento nella stragrande maggioranza dell’opinione pubblica, credo purtroppo, non sia ancora stato percepito e l’Istituto viene visto come un ente assicurativo e di rimborsi ai lavoratori in caso di infortunio. L’inail, per chi ne ha seguito l’evoluzione, è oggi cosa ben diversa in quanto era nel passato. Senza entrarne nello specifico, oggi l’Inail è particolarmente impegnato nel campo della prevenzione e ciò non è in contraddizione con lo spirito originario assicurativo e di tutela dei lavoratori.
Del resto anche in altri settori assicurativi avviene il medesimo processo. Sono le compagnie assicurative automobilistiche che da anni promuovono le campagne di prevenzione per una guida sicura. Infatti il compito assicurativo non è l’aumento degli infortuni ma il loro contenimento.
Ridurre gli indennizzi a causa degli infortuni significa aver ridotto il numero degli incidenti e le somme risparmiate concorrono, o dovrebbero essere messe a disposizione, per un incremento delle azioni di prevenzione.
Azioni di prevenzione che, oltre alla formazione, sono costituite da altri importanti ed indispensabili settori quali la ricerca tecnica, scientifica, medica, riabilitativa; la comunicazione; le banche dati; ed altri. Altrettanto importanti ed indispensabili sono i collegamenti, i rapporti ed i confronti con le istituzioni e le agenzie europee ed internazionali.

Dobbiamo quindi difendere e sviluppare un patrimonio di conoscenze e di esperienze che possono trovare un nuovo impulso e nuova prospettiva di sviluppo.
Possiamo pensare che, per l’Inail, si apra una nuova stagione. Non tanto per l’organizzazione interna dell’ente ma soprattutto per il fatto – ed è questo l’aspetto che interessa la comunità – che in Italia vi sia un unico istituto della prevenzione della salute e della sicurezza sul lavoro.
Quello che definiamo il “nuovo Inail” è rappresentato dalle capacità e dalle esperienze che l’Istituto andrà ad acquisire non con un semplicistico accorpamento o assorbimento ma piuttosto attraverso una lungimirante politica di integrazione.
Vorremmo, sommessamente ricordare, ovviamente per quanto ci riguarda, le positive esperienze di collaborazione che l’Ispesl ha sempre intrattenuto e sviluppato con il mondo delle associazioni affinchè tali pratiche vengano portate avanti e, sicuramente, migliorate ed incentivate.

Nulla, invece, si è detto sull’IPSEMA, sottovalutandone ruoli e compiti, storia ed esperienze. Molti hanno appreso dell’esistenza di questo ente solo dopo la pubblicazione del D.Lgs. 81/2008 che lo citava affianco all’INAIL ed all’ISPESL.
Certamente l’IPSEMA svolgeva un ruolo similare all’Inail per un comparto specifico come quello dei lavoratori del mare. L’unificazione di alcune funzioni potrà essere una occasione di crescita della specificità del settore, eventualmente con una sezione dedicata ai lavoratori del mare. Il ruolo sociale e di confronto instaurato tra armatori e organizzazioni sindacali dei lavoratori rappresentano un patrimonio, anche in termini di relazioni bilaterali, che non può essere perduto ed abbandonato.
Si coglie l’occasione per ringraziare amministratori, dirigenti e funzionari dell’IPSEMA con i quali Aifos ha collaborato nel progettare e condividere uno specifico progetto per i Rappresentanti del Lavoratori della Sicurezza che operano nel settore marittimo. Per gli R.L.S. è stato definito uno specifico percorso che prevede l’uso di metodologie didattiche e tecnologie multimediali adatto al settore.  Siamo giunti alla conclusione di questo progetto e mancava solo la firma ufficiale dell’accordo.
Questo episodio, significativo, anche se ci riguarda direttamente sta ad indicare che non bisogna ripartire daccapo ma tenere nella giusta e debita considerazione il lavoro svolto, magari ampliandolo e verificandolo alle luce delle esperienze e dell’organizzazione dell’Inail.

Giustamente, nel campo della sicurezza sul lavoro, come in altri settori, ci si rapporta all’Europa con un pregiudizio iniziale, tipicamente italiano, di non essere all’altezza o in posizione subordinata rispetto ad altri paesi. Conoscendo, anche superficialmente, i modelli organizzativi e previdenziali che stanno alla base del sistema dell’assicurazione contro gli infortuni e l’importanza della prevenzione ai fini della riduzione del fenomeno infortunistico negli altri paesi dell’Unione si ritiene che il nuovo modello che presenta l’Inail quale unico ente della prevenzione per la sicurezza sia una novità anche a livello europeo.
Vale la pena ricordare come il D.Lgs. 81/2008 rappresenta una delle legislazioni più avanzate a livello europeo e certamente il modello istituzionale italiano della prevenzione potrà essere un serio contributo per lo sviluppo della cultura della sicurezza sul lavoro.
La svolta non sarà ne semplice ne immediata. Però è altrettanto importante non lasciare vuoti e silenzi. Il processi amministrativi ed organizzativi interni non devono andare a scapito delle attività e del lavoro quotidiano e dell’impegno di quanti si sono dedicati e si dedicano con passione ed impegno nella prevenzione della salute per la sicurezza sul lavoro.


Rocco Vitale, Presidente dell’Aifos.



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Rispondi Autore: dr.Luigi Filippo von Mehlem - likes: 0
23/07/2010 (07:51)
Finalmente una scelta saggia , giusta enecessaria , sia per economia di poltrone , che per avere un unico coordinamento e direttiva.
Nel settore dei sistemi di parcheggio automatico e meccanizzato abbiamo impiegato ben 11 anni per arrivare ad una Normativa Europea unificata con lo scopo appunto di abolire una pletora di Enti tra loro spesso in contraddizione , con il risultato di protrarre a volte per anni il completamento o l'utilizzo di un impianto.
E molto spesso gli ostacoli erano creati da troppo scarsa conoscenza degli impianti da autorizzare.La Normativa EN 14010 fu deliberata dalla apposita Commissione Europea nel 2004 a Friolzheim , per l'Italia Presidente il dr.Luigi Filippo von Mehlem , ma soltanto ora trova concreta applicazione dopo la pubblicaione sulla G.U. delle nuova Direttiva Macchine 42/06 , anch'essa b4n 4 anni dopo la promulgazione , a riprova della lentezza causata appunto dalle troppe voci in capitolo.
Rispondi Autore: sauro.bartoli - likes: 0
25/07/2010 (19:34)
Sono un Tecnico di Prevenzione della ASL 8 di Arezzo. E' da molto tempo che si parla di unificare gli enti della "Prevenzione" e io sono d'accordo. Secondo l'opinione di chi ha scritto l'articolo e degli addetti ai lavori , chiedo se anche per l'organo di vigilanza ( ASL e Direz Prov. del Lavoro) si parla , seriamente , di accorpare le competenze insieme a quelle attuali di Inail ?( così , a mio parere, sarebbe veramente una bella Agenzia unica per la Prevenzione) togliendo doppioni, e tenendo tutte assieme le competenze in amteria che sono sempre molto collegate tra loro e perciò con risparmi e migliore e più rapido servizio al lavoratore e la mondo del lavoro in generale, sia in caso di malattie professionali, di infortuni, di formazione, di ricerca, di legislazione, di applicazione di contratti etc.

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