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Evacuazione e disabili motori

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Gestione emergenza ed evacuazione

13/10/2006

L’analisi del rischio non deve tenere conto solo delle persone che lavorano all’interno degli edifici, ma anche dei possibili visitatori disabili e non.

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L’analisi del rischio non deve tenere conto solo delle persone che lavorano all’interno degli edifici, ma anche dei possibili visitatori disabili e non. Il contesto di riferimento non può essere semplicemente quello derivante da un evento eccezionale. Particolare attenzione deve essere posta nell’individuazione di strumenti addizionali ed alternativi agli usuali dispositivi normalmente in uso come gli ascensori, quali le sedie di evacuazione. Il piano di analisi del rischio deve ovviamente tenere conto di tutti questi aspetti.

Gli eventi dell'11 Settembre hanno cambiato il mondo per sempre. Ma sono stati anche un'occasione per rivedere le procedure di evacuazione e di pronto intervento come non era mai stato fatto. La verità è che l'evacuazione è una necessità meno probabile in caso di attacco terroristico ed anzi più necessaria nella vita di tutti i giorni in caso di disastro naturale, fuga di gas o agenti chimici, mancanza di corrente elettrica od incendio.

Evacuare durante questo tipo di emergenze non significa limitarsi al solo aiuto ai disabili ma occuparsi della totalità delle situazioni in cui potrebbe diventare imprescindibile: menomazioni gravi, anzianità od anche stress mentale e fisico avanzato.

Ne conviene che gli operatori logistici stanno riconoscendo l'importanza ed il valore di quei prodotti che rendono l’evacuazione più efficace.

Parallelamente Gran Bretagna e Stati Uniti d’America attraverso rispettivamente DDA (Disability Discrimination Act) e l'ADA ( American with Disability Act), due normative quadro di riferimento, partendo semplicemente dall’osservazione del mondo reale, hanno di fatto accelerato il processo di consapevolezza sulle dimensioni del problema attraverso pratiche che ampliano il concetto di sicurezza, responsabilizzano costruttori e proprietari ognuno in base al proprio ruolo ed al proprio compito e stimolano soluzioni innovative.

Anche la normativa italiana, d’altro canto, consolida il concetto di protezione in conseguenza dell’obbligo a carico del datore di lavoro, del massimo livello di prevenzione attraverso un’analisi preliminare di sicurezza che ipotizzi e valuti il rischio più alto e successivamente adotti le misure ed i dispositivi necessari a tutela l’integrità fisica e morale dei lavoratori e di eventuali terzi.

Il Decreto Ministeriale del 10 Marzo 1998, recita che nel predisporre il piano di emergenza, il datore di lavoro deve prevedere un’adeguata assistenza alle persone disabili che utilizzano sedie a rotelle ed a quelle con mobilità limitata, che gli ascensori non devono essere utilizzati per l'esodo, salvo che siano stati appositamente realizzati per tale scopo e che occorre che alcuni lavoratori, fisicamente idonei, siano addestrati al trasporto delle persone disagiate.

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All’accresciuta attenzione verso ausili che permettano un’evacuazione in linea con le aspettative e le disposizioni di legge rispondono i prodotti per la movimentazione ed il primo soccorso che integrano e completano i sistemi esistenti, come le sedie di evacuazione. Questi dispositivi, assai semplici ma estremamente efficienti, permettono senza grandi sforzi ne lunghi addestramenti da parte dell’operatore, efficaci operazioni d’evacuazione in situazioni d’emergenza.

 

 

 

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