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Studiare e'…a rischio
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Sostanzialmente immutata la situazione della sicurezza degli edifici scolastici italiani. Il 66% è privo di certificato di prevenzione incendi, mentre il oltre il 37% non possiede il certificato di agibilità statica. Porte antipanico e impianti elettrici a norma sono assenti in oltre una scuola su 10.
La qualità dell’edilizia e dei servizi scolastici nel nostro Paese sono stati presi in esame nel rapporto annuale di Legambiente Ecosistema Scuola 2007, presentato ieri alla presenza del Ministro dell’Istruzione.
L’indagine è realizzata sui 103 comuni capoluogo di provincia, che tramite questionario, forniscono informazioni relative alla qualità delle strutture della scuola dell’obbligo. Una sezione della ricerca analizza invece i dati forniti dalle Province italiane, che hanno competenza sulle scuole superiori.
La città italiana con le scuole migliori dal punto di vista della sicurezza degli immobili e della qualità dei servizi offerti agli studenti è risultata Prato, seguita da Asti, Parma, Bergamo, Biella, Forlì, Livorno, Macerata e Siena. “Un exploit dei Comuni del nord e del centro – afferma Legambiente - , anche se, tra i Comuni del sud, si piazza bene Vibo Valentia (15ma) e nella prima metà della classifica trovano posto anche Cosenza e Caltanissetta, rispettivamente al 31° e al 41° posto.”
Tra le grandi città, Milano – che lo scorso anno non aveva inviato i dati - conquista l’11° posto, seguita da Roma al 16° e da Torino al 36°. Palermo è solo 72ma, mentre Piacenza consegna al centro-nord l’ultimo posto. Napoli, Venezia e Bologna ottengono la bocciatura per non aver inviato alcun dato.”
Sulla base dei dati raccolti dai Comuni, più della metà del patrimonio edilizio è stato costruito prima del 1974. Solo il 34% degli edifici scolastici ha il certificato di prevenzione incendi e il 62,21% possiede il certificato di agibilità statica.
In merito all’esposizione delle scuole a fonti di inquinamento, preoccupanti sono le rilevazioni riguardanti l’amianto. Calano infatti gli interventi di bonifica, mentre aumentano i casi sospetti e calano significativamente i casi certificati: questo fenomeno, secondo Legambiente “solo in parte si può far risalire alla riduzione della presenza di amianto per effetto degli interventi di bonifica degli anni precedenti (altrimenti non sarebbero cresciuti i casi sospetti).! Questa conclusione sui dati che riguardano le scuole di pertinenza dei Comuni, è confermato dalla tendenza opposta registrata nelle scuole superiori di pertinenza delle province, dove crescono sia i casi di bonifica che quelli di certificazione (a riprova, quindi, di una diversa attenzione al problema “
Sostanzialmente stabili rispetto agli anni precedenti i dati che riguardano l’esposizione delle scuole a fonti di inquinamento esterno. La vicinanza (meno di 200 m di distanza) ad aree industriali è rilevata nel 1,58% degli edifici scolastici, a antenne Tv nel 0,95%, a elettrodotti ad alta tensione nello 0,99%, a radar militari nello 0,35%.
Situazioni a rischio, edifici non a norma, eppure una ennesima proroga per l’adeguamento alle disposizioni sulla sicurezza degli edifici scolastici è prevista dalla Finanziaria 2007.
Certo, in Finanziaria sono previsti investimenti per il completamento delle attività di messa in sicurezza e di adeguamento a norma degli edifici scolastici da parte degli enti locali.
Ma le Regioni potranno fissare un nuovo termine di scadenza per la messa a norma degli edifici, “che non potrà comunque superare il 31 dicembre 2009”. [Si veda PuntoSicuro n.Ecosistema Scuola 2007
Sostanzialmente immutata la situazione della sicurezza degli edifici scolastici italiani. Il 66% è privo di certificato di prevenzione incendi, mentre il oltre il 37% non possiede il certificato di agibilità statica. Porte antipanico e impianti elettrici a norma sono assenti in oltre una scuola su 10.
La qualità dell’edilizia e dei servizi scolastici nel nostro Paese sono stati presi in esame nel rapporto annuale di Legambiente Ecosistema Scuola 2007, presentato ieri alla presenza del Ministro dell’Istruzione.
L’indagine è realizzata sui 103 comuni capoluogo di provincia, che tramite questionario, forniscono informazioni relative alla qualità delle strutture della scuola dell’obbligo. Una sezione della ricerca analizza invece i dati forniti dalle Province italiane, che hanno competenza sulle scuole superiori.
La città italiana con le scuole migliori dal punto di vista della sicurezza degli immobili e della qualità dei servizi offerti agli studenti è risultata Prato, seguita da Asti, Parma, Bergamo, Biella, Forlì, Livorno, Macerata e Siena. “Un exploit dei Comuni del nord e del centro – afferma Legambiente - , anche se, tra i Comuni del sud, si piazza bene Vibo Valentia (15ma) e nella prima metà della classifica trovano posto anche Cosenza e Caltanissetta, rispettivamente al 31° e al 41° posto.”
Tra le grandi città, Milano – che lo scorso anno non aveva inviato i dati - conquista l’11° posto, seguita da Roma al 16° e da Torino al 36°. Palermo è solo 72ma, mentre Piacenza consegna al centro-nord l’ultimo posto. Napoli, Venezia e Bologna ottengono la bocciatura per non aver inviato alcun dato.”
Sulla base dei dati raccolti dai Comuni, più della metà del patrimonio edilizio è stato costruito prima del 1974. Solo il 34% degli edifici scolastici ha il certificato di prevenzione incendi e il 62,21% possiede il certificato di agibilità statica.
In merito all’esposizione delle scuole a fonti di inquinamento, preoccupanti sono le rilevazioni riguardanti l’amianto. Calano infatti gli interventi di bonifica, mentre aumentano i casi sospetti e calano significativamente i casi certificati: questo fenomeno, secondo Legambiente “solo in parte si può far risalire alla riduzione della presenza di amianto per effetto degli interventi di bonifica degli anni precedenti (altrimenti non sarebbero cresciuti i casi sospetti).! Questa conclusione sui dati che riguardano le scuole di pertinenza dei Comuni, è confermato dalla tendenza opposta registrata nelle scuole superiori di pertinenza delle province, dove crescono sia i casi di bonifica che quelli di certificazione (a riprova, quindi, di una diversa attenzione al problema “
Sostanzialmente stabili rispetto agli anni precedenti i dati che riguardano l’esposizione delle scuole a fonti di inquinamento esterno. La vicinanza (meno di 200 m di distanza) ad aree industriali è rilevata nel 1,58% degli edifici scolastici, a antenne Tv nel 0,95%, a elettrodotti ad alta tensione nello 0,99%, a radar militari nello 0,35%.
Situazioni a rischio, edifici non a norma, eppure una ennesima proroga per l’adeguamento alle disposizioni sulla sicurezza degli edifici scolastici è prevista dalla Finanziaria 2007.
Certo, in Finanziaria sono previsti investimenti per il completamento delle attività di messa in sicurezza e di adeguamento a norma degli edifici scolastici da parte degli enti locali.
Ma le Regioni potranno fissare un nuovo termine di scadenza per la messa a norma degli edifici, “che non potrà comunque superare il 31 dicembre 2009”. [Si veda PuntoSicuro n.Ecosistema Scuola 2007
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