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SPECIALE SCUOLA: ''Evacuazione ed emergenza nella scuola''

Rocco Vitale

Autore: Rocco Vitale

Categoria: Istruzione

13/04/2001

Articolo a cura del dott. Rocco Vitale, sociologo del lavoro. ''Maggiori sono le carenze e le lacune strutturali, maggiore deve essere l'impegno del preside e di tutto il personale al fine di attuare piani di emergenza e di evacuazione ...''

In ogni scuola deve essere redatto, ai sensi del Decreto 10 marzo 1998, un Piano di Emergenza e di Evacuazione.
Ciò non sempre avviene. Oppure in molti casi si tratta di un adempimento cartaceo che non trova rispondenza alle azioni concrete da attuarsi all'interno della scuola.
Infatti che senso ha un Piano di Evacuazione e di Emergenza se il Preside non ha nominato gli addetti all'antincendio, alle emergenze ed al primo soccorso e non ha fatto seguire loro un apposito corso di formazione?

Non solo, la legge prevede infatti che sia attuata una simulazione, annuale, di una prova pratica di evacuazione da parte di tutti gli allievi ed insegnati che operano nella scuola.

A fronte di queste inadempienze si trova spesso un Preside lasciato solo nel gravoso compito di attuare le norme della sicurezza che guarda più agli aspetti formali, cartacei e burocratici, che non alla reale messa a punto di un vero e concreto Piano di Emergenza.

La giustificazione spesso adottata, per la mancata redazione ed applicazione dei piani di emergenza, rimandano ad un palleggio di responsabilità tra la scuola ed il comune, proprietario dei locali.
Infatti se il Comune non provvede delle attrezzature necessarie e delle strutture idonee per la sicurezza come è possibile attuare una corretta emergenza? Ed in assenza dell'intervento strutturale dell'ente locale la scuola non redige e non attua i piani di emergenza?

Se si prosegue su questa linea vuol dire che solo in presenza, come purtroppo è avvenuto recentemente, di fatti gravi e mortali si darà incarico al giudice di stabilire di chi sono le responsabilità.

Ci permettiamo osservare che la sicurezza non è una questione giudiziaria, anche se devono essere perseguiti i responsabili delle violazioni legislative, ma è un problema che riguarda, nella scuola, insegnanti, allievi e di conseguenza le famiglie.

Non è sufficiente dire, a cose avvenute, che la responsabilità ricade su chi non ha applicato lo specifico articolo di legge.
I genitori degli allievi vorrebbero essere garantiti che nella scuola, indipendentemente dalle lacune e dalle mancanze strutturali, la vita dei loro ragazzi sia tranquilla e salvaguardata.

E allora, tanto più sono le carenze e le lacune strutturali, maggiore deve essere l'impegno del preside e di tutto il personale docente e non docente al fine di attuare piani di emergenza e di evacuazione che tengano conto proprio delle difficoltà e delle carenze presenti.

La sicurezza deve essere applicata innanzitutto laddove si riscontrano i problemi e tutti i soggetti coinvolti devono trovare, insieme, soluzioni provvisorie, non definitive, non perfette ma che soprattutto vadano in direzione della sicurezza e della salvaguardia della vita umana.

Articolo a cura del dott. Rocco Vitale, sociologo del lavoro ed autore del libro ''Scuola in sicurezza''.




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