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Nessuna deroga sulla sicurezza nelle scuole

Rocco Vitale

Autore: Rocco Vitale

Categoria: Istruzione

13/10/2000

Articolo a cura del dott. Rocco Vitale, sociologo del lavoro, esperto in sicurezza e formazione. La nuova circolare n. 119 del 3 ottobre 2000 riguardante l'applicazione della legge 626 nelle scuole.

La scuola è, a tutti gli effetti, un ambiente di lavoro dove prestano la loro attività poco meno di dieci milioni di persone. Si tratta di fatto della più grande azienda italiana. Infatti i cosiddetti lavoratori della scuola sono prima di tutto circa un milione di insegnanti, oltre mezzo milione di amministrativi ed ausiliari ed infine circa 8 milioni di studenti. Tutte queste persone operano nei 32.657 edifici scolastici.

Ebbene lo scorso anno si sono avuti nella scuola oltre 50.000 infortuni dovuti soprattutto alla mancanza di sicurezza degli edifici, delle strutture obsolete e della mancanza di prescrizioni di norme di sicurezza.
Il Ministero della pubblica istruzione ha chiarito con il decreto 382 del 1998 che le norme del D. Lgs. 626/94 si applicano alla scuola e che il preside è, a tutti gli effetti, considerato il datore di lavoro. Successivamente con una circolare dell'aprile 1999 venivano precisati diritti e doveri, obblighi ed attribuzioni di tutti i soggetti coinvolti nella sicurezza della scuola.

E' di questi giorni una nuova circolare, n. 119 del 3 ottobre 2000, che chiarisce e precisa che non vi saranno deroghe per l'applicazione della 626 nelle scuole. Infatti le circolari precedenti concludevano l'esame degli obblighi con l'ennesima deroga alla loro applicazione.

Questa volta si ricorda, invece, come il preside-datore di lavoro deve adempiere a tutti gli obblighi previsti dal D. Lgs. 626/94. Deve redigere il Documento di Valutazione dei rischi, incaricare un docente appositamente formato al ruolo di Responsabile del Servizio, attuare i meccanismi per l'elezione dei Rappresentanti dei lavoratori, organizzare il Servizio di prevenzione con il pronto soccorso e l'antincendio, attuare la sorveglianza sanitaria e l'informazione di tutti coloro che operano nella scuola: docenti ed allievi.
Tutto ciò entro la fine dell'anno. Con il 2001 i presidi saranno ritenuti responsabili della mancata applicazione delle norme sulla sicurezza.

Vi saranno certamente difficoltà nell'attuare in breve tempo quanto prevede la legislazione. Il fatto è che molti presidi non si sono mai occupati di sicurezza con la scusa che l'immobile è di proprietà comunale ed a loro non compete fare interventi. Anzi i presidi scrivono al comune denunciando i casi pericolosi e pensano di essere in regola. Non è così: la sicurezza esige la valutazione del rischio e prendere misure conseguenti. Pertanto nel caso di una uscita insicura che si apre all'esterno, oltre a chiedere al comune, giustamente, l'adeguamento strutturale, compete al preside prendere le prime misure di sicurezza che sono l'esposizione di un cartello indicante il divieto di uscita e la chiusura della porta con una transenna.
Da qui comincia il coinvolgimento personale del preside-datore di lavoro e dei docenti che fanno parte del Servizio che, in attesa di interventi strutturali definitivi, devono far fronte giorno per giorno alla sicurezza delle proprie scuole.

Articolo a cura del dott. Rocco Vitale, sociologo del lavoro, esperto in sicurezza e formazione.
Il dott. Vitale e' autore di numerose pubblicazioni, tra le quali ''Scuola in sicurezza''.

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