C02 nelle aule non solo perché si trovano in zone inquinate

Le aule scolastiche italiane sono poco salubre, prova ne è la recente ricerca effettuata dal CNR (vedere PuntoSicuro n. 1573).

Secondo il Codacons (area tematica "scuola sicura") “La reiterata ed illegale pratica delle scuole di costituire classi numerose senza rispettare il previsto indice di 1,80 mq - 1,96 mq netti ad alunno ed inserirli in aule anguste, accoppiato alla scarsa efficienza degli infissi delle aule che fanno entrare all'interno l'inquinamento esterno e alla sistematica mancanza degli impianti U.T.A. (unità di trattamento aria), di fatto fa ammalare gli alunni e, di conseguenza, anche il personale della scuola. L'indice di circa 2 mq netti a persona per 3 mt. di altezza fornisce una cubatura di aria di circa 6 mc. Tale quantità di aria (che dovrebbe essere non inquinata) garantisce alla persona una quantità idonea di ossigeno e di altri elementi e non respira la sua stessa anidride carbonica (CO2) emessa durante la respirazione oltre a garantire quella igiene e profilassi idonea per limitare il contagio da malattie infettive, tipo influenza, pediculosi, rosolia, morbillo, herpes, ecc”.

Continua il Codacons: “Invece succede che, a causa di una infelice ed errata interpretazione delle norme, senza tenere conto della gerarchia delle norme stesse, i dirigenti scolastici formano classi di 25 alunni e più, stipandoli in aule sottodimensionate anche di soli 20-25 mq. Si tenga conto che per contenere 25 alunni e dare i famosi 2 mq netti a testa, se la matematica non è un'opinione, le aule devono essere di almeno 50 mq”.

Le norme attualmente in vigore di edilizia scolastiche, di urbanistica e di funzionalità didattica, oltre a svariati indici minimi, prevedono anche che le scuole devono essere localizzate in zone non inquinate, sicure, lontane da strade ad alto traffico, da ferrovie, da aeroporti; devono possedere infissi efficaci ed un buon isolamento acustico, termico, ecc (vedere l’approfondimento legislativo preparato dal Codacons).