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“Etichetta” elettronica per la sicurezza degli alunni
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A fronte della carenza di sorveglianti durante la pausa del pranzo, un istituto scolastico britannico ha proposto di “etichettare” i propri allievi con un dispositivo in grado di avvisare con un segnale acustico se si allontanano dall’area consentita.
Sorvegliare i ragazzi nella pausa pranzo non è certo un lavoro ambito, è poco retribuito e con orari di lavoro sfavorevoli, la scuola ha deciso così di affidarsi all’elettronica.
Un sistema di monitoraggio assicurerà la copertura di tutto il perimetro scolastico.
Il dispositivo dovrà essere indossato dagli allievi e, nelle intenzioni della direzione, servirà a garantire la sicurezza dei ragazzi.
La notizia è stata riportata dalla BBC, accompagnata dai commenti contrastanti sull’opportunità di adottare questa misura di sicurezza, dal momento che sono coinvolti dei bambini. C’è chi ha sollevato timori sulle possibili conseguenze in relazione ai “diritti umani dei bambini”.
Gli insegnanti che hanno proposto questo sistema di monitoraggio ritengono che, benché possa apparire una misura estrema, si deve tenere in considerazione che in questione c’è la sicurezza dei ragazzi.
A fronte della carenza di sorveglianti durante la pausa del pranzo, un istituto scolastico britannico ha proposto di “etichettare” i propri allievi con un dispositivo in grado di avvisare con un segnale acustico se si allontanano dall’area consentita.
Sorvegliare i ragazzi nella pausa pranzo non è certo un lavoro ambito, è poco retribuito e con orari di lavoro sfavorevoli, la scuola ha deciso così di affidarsi all’elettronica.
Un sistema di monitoraggio assicurerà la copertura di tutto il perimetro scolastico.
Il dispositivo dovrà essere indossato dagli allievi e, nelle intenzioni della direzione, servirà a garantire la sicurezza dei ragazzi.
La notizia è stata riportata dalla BBC, accompagnata dai commenti contrastanti sull’opportunità di adottare questa misura di sicurezza, dal momento che sono coinvolti dei bambini. C’è chi ha sollevato timori sulle possibili conseguenze in relazione ai “diritti umani dei bambini”.
Gli insegnanti che hanno proposto questo sistema di monitoraggio ritengono che, benché possa apparire una misura estrema, si deve tenere in considerazione che in questione c’è la sicurezza dei ragazzi.
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