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Le criticità delle tutele e delle coperture assicurative dei Vigili del Fuoco

Le criticità delle tutele e delle coperture assicurative dei Vigili del Fuoco
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Interviste e inchieste

12/11/2019

I Vigili del Fuoco non hanno ancora adeguate coperture assicurative in materia di infortuni sul lavoro. L’intervista a Marco della Felice, VVF e segretario di rappresentanza aziendale, e l’adesione di PuntoSicuro alla petizione per la copertura Inail.

 

Brescia, 12 Nov – Come ha ricordato anche Marco Bazzoni, RLS toscano e, come i nostri lettori già sanno, attento lettore delle criticità in materia di salute e sicurezza, nel XXI secolo ci sono ancora lavoratori in Italia che non hanno adeguate coperture assicurative e risarcimenti in materia di infortuni sul lavoro e che, non essendo assicurati all’Inail, non rientrano neanche nei dati infortunistici che vengono costantemente raccolti e segnalati.

Stiamo parlando dei Vigili del Fuoco, un Corpo nazionale che, per le attività ad alto rischio svolte, è a volte colpito da infortuni gravi, come è successo per i tre infortuni mortali - Antonio Candido 32 anni, Matteo Gastaldo 47 anni e Marco Triches 38 anni - che sono avvenuti recentemente a causa di un’esplosione in una cascina disabitata di Quargnento nell'alessandrino.

 

Come è possibile che l’assicurazione Inail sia negata ancora a molti lavoratori che si trovano ad affrontare ogni tipo di emergenza e varie situazioni lavorative a rischio elevato?

E più in generale qual è la situazione della tutela dei lavoratori e lavoratrici del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco? Ci sono dati sui loro infortuni?

Che differenza c’è tra gli adempimenti per la salute e sicurezza richiesti dal D.Lgs. 81/2008 e quelli vigenti tra i Vigili del Fuoco?

Come si può sostenere la causa per la copertura Inail di tutti i lavoratori del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco?

 

Per avere qualche risposta abbiamo intervistato Marco Della Felice che, oltre ad essere Vigile del Fuoco, formatore e segretario di rappresentanza sindacale aziendale FNS-CISL Toscana Nord del Comando di Pistoia, Sede Distaccata dei Vigili del Fuoco di Pescia, è anche:

  • Componente del Coordinamento Provinciale FNS-CISL Toscana Nord di Pistoia e del Dipartimento Salute e Sicurezza USR-Cisl Toscana
  • Componente del CO. CO. PRO (Comitato, Consultivo, Provinciale) INAIL di Pistoia;

 

 

L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:


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L'incendio
Videocorso per la formazione antincendio secondo il D.M. 10.3.98, consigliato per tutti i lavoratori

 

Il decreto legislativo per l’applicabilità del D.Lgs. 81/2008 ai Vigili del Fuoco

Prima di presentare l’intervista ricordiamo che, recentemente, come segnalato nell’articolo “ La reale applicabilità del D. Lgs. 81/2008 ai vigili del fuoco” di Mario Abate (Dirigente Vicario – Comando VVF Milano), è stato promulgato il Decreto 21 agosto 2019, n. 127 “Regolamento recante l'applicazione del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nell'ambito delle articolazioni centrali e periferiche della Polizia di Stato, del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonchè delle strutture del Ministero dell'interno destinate per finalità istituzionali alle attività degli organi con compiti in materia di ordine e sicurezza pubblica”.

 

Il decreto, come spiegato nell’articolo, chiarisce come le specificità operative VVF dovranno essere considerate, per l’applicazione del D. Lgs. 81/2008, con riferimento a tutti gli ambiti di azione dei vigili del fuoco, ivi comprese le strutture centrali del dipartimento, le strutture periferiche, quali comandi e distaccamenti VVF, sia permanenti che volontari, nonchè le aree operative e di intervento.

 

L’intervista a Marco Della Felice

La prima domanda che vorrei farle parte innanzitutto dai tre recenti infortuni mortali avvenuti a causa di un’esplosione in una cascina disabitata di Quargnento nell'alessandrino. È evidente che sia difficile parlare di un incidente le cui indagini sono ancora in corso, ma immagino che non siano inusuali incidenti gravi per lo scoppio di bombole di gas. Cosa se ne sa al momento? Era un infortunio evitabile?

 

Marco Della Felice: “I temi che Lei pone all’interno della sua domanda, sono molto estesi e, in questo caso specifico, ben che l’aspetto infortunistico resti alla base del ragionamento, purtroppo, nel gravissimo incidente di Quargnento, come dice Lei, si è aggiunta una ulteriore insidia, che i Vigili del Fuoco sono stati chiamati ad affrontare, cioè quella del probabile atto doloso intenzionale.

Certamente e come in migliaia di altre volte facciamo, anche in questo caso, sono state adottate le procedure, gli strumenti e i Dispositivi di protezione di cui disponiamo ma, l’evento intenzionale, purtroppo resta difficile da prevedere e gestire anche se, a mio modo di vedere, questa eventualità può e deve ulteriormente essere posta all’attenzione, della valutazione generale e specifica dei Rischi prevedibili, potenzialmente rilevabili all’interno degli scenari emergenziali.

 

La seconda domanda non può che soffermarsi, invece, sul tema più generale della tutela della sicurezza e salute nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, anche perché, al di là dei recenti infortuni mortali, credo non siano pochi gli infortuni che avvengono tra i VVF in relazione all’elevata pericolosità di molte vostre attività.

Ci sono dati specifici sugli infortuni nel vostro Corpo nazionale? Secondo lei le tutele attuali sono sufficienti? Quali sono gli incidenti più ricorrenti?

 

M.D.F.: Anche in questo caso non è semplice rispondere in modo sintetico e facilmente comprensibile. Il ragionamento da fare è molto articolato e complesso.

Inizierei però col dire che, l’andamento degli infortuni mortali degli ultimi tre anni, rispetto al passato, purtroppo risulta in aumento e, questo terribile dato, richiede l’immediata attivazione della revisione dell’analisi dei Rischi Generali e Specifici, unitamente a quella delle procedure e dei dispositivi di protezione da adottare, in particolare per quanto riguarda quelli da utilizzare, nei vari scenari emergenziali.

 

Per quanto, invece, riguarda la generalità degli Infortuni nel nostro settore, circa 500-600 all’anno, (in particolare traumi, intossicazioni e ustioni), torno a ribadire la necessità di mantenere quotidianamente aggiornato, lo studio e la progettazione delle migliori procedure d’intervento possibili, unitamente al continuo aggiornamento dei migliori dispositivi di protezione individuale e degli strumenti tecnologici disponibili.

 

Insisto su questo poiché, all’interno degli scenari emergenziali, ogni uno diverso dall’altro, non sempre risulta possibile applicare le linee di una valutazione dei rischi standard bensì, ogni volta il Capo Squadra dei VVF con i suoi uomini, è chiamato a svolgere una valutazione “speditiva“ del rischio presente in quel momento ed è proprio li, che diventa fondamentale, avere la conoscenza, attraverso la Formazione, delle più avanzate procedure d’intervento, oltre a poter disporre delle migliori strumentazioni tecnologiche e dei migliori dispositivi di protezione possibili, proprio come richiede l’ art. 2087 del Codice Civile “a Tutela dell’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro»

 

Ci faccia qualche esempio di strumenti tecnologici che potrebbero migliorare la sicurezza nei vostri interventi…

 

M.D.F.: In generale per la rilevazione di gas, miscele di gas o comunque per il rilevamento di sostanze chimiche liquide o gassose, per l'ispezione preventiva e per l'accesso ad ambienti e/o luoghi confinati, contenenti materiali pericolosi, dei quali siano in corso rilasci e/o incendi, serve una spinta molto forte, per accelerare l'avanzamento della dotazione di attrezzature e strumenti di lavoro tecnologicamente più avanzati, che consentano di fare rilevamenti e ispezioni preventive, necessari alla pianificazione e l'approntamento della modalità d'intervento, nel caso in cui sia possibile procedere attraverso la modalità "aggressiva" (dall'interno) dell'intervento da eseguire.

 

Per fare un esempio pratico, nel disastroso incendio della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi in Francia, è stata mostrato all'opinione pubblica, uno degli strumenti di lavoro utilizzato dai Vigili del Fuoco di Parigi.

In presenza del pericolo concreto di crollo della struttura coinvolta e avendo l'esigenza di "aggredire" l'incendio dall'interno, i Vigili del Fuoco di Parigi hanno operato anche attraverso un mezzo cingolato compatto, contenente tutti i sistemi antincendio e di rilevamento (ottico visivo, di rilevamento della temperatura, delle sostanze, ecc....) necessari, un mezzo che ha consentito loro di poter valutare lo scenario interno, tanto da poterne comprendere preventivamente la possibilità e i modi intervento e di accesso. 

 

Facciamo anche un breve cenno alla normativa vigente. A distanza di più di 10 anni è stato promulgato il recente decreto n. 127/2019, che si riferisce all’attività istituzionale del personale della Polizia di Stato e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e che chiarisce, ad esempio, come le specificità operative VVF debbano essere considerate, per l’applicazione del D. Lgs. 81/2008. Cosa cambia questo decreto attuativo in materia di sicurezza? Avrà delle conseguenze positive sulle tutele dei Vigili del Fuoco? Perché, a suo parere, ci sono voluti undici anni per arrivarci?

 

M.D.F.: Il fatto stesso che ci siano voluti oltre 10 anni per dare attuazione ad una previsione di Legge, non rappresenta il “buon inizio” di un’attività così rilevante che, ne sono consapevole, comporta oneri e responsabilità ma, la vita e l’integrità delle persone, ritengo debbano avere la priorità.

 

Sul cosa potrà cambiare - visto che il modo e la linea di valutazione e gestioni dei rischi, fuori e all’interno dell’ambito operativo, resta necessariamente diversificata - molto dipenderà sul come e sul quanto, saranno fatti lavorare, ai vari livelli, i sistemi di Prevenzione e Protezione, quanta Formazione sarà erogata, in particolare ai “Preposti” e, soprattutto, da quante saranno le risorse (obbligatorie e non comprimibili) stanziate in proposito, in particolare alle periferie, dove ci troviamo noi, le così dette “prime linee”.

 

Una considerazione a parte servirebbe poi sul sistema di Vigilanza, che resta in capo al medesimo soggetto che deve applicare la Norma, e sul sistema di Sorveglianza Sanitaria, sempre più concentrato sulle risorse professionali, interne alle rispettive Amministrazioni.

 

Può raccontarci qualche differenza sostanziale tra gli adempimenti per la sicurezza dei lavoratori in generale e la sicurezza dei Vigili del Fuoco, ad esempio con riferimento al tema della valutazione dei rischi o della formazione?

 

M.D.F.: In proposito, vorrei evidenziare l’ossatura portante della Normativa che riguarda la Salute e la Sicurezza dei Lavoratori cioè, l’individuazione, la valutazione e la gestione di tutte le tipologie di rischio, da parte dei vari “Datori di Lavoro”, la revisione periodica della valutazione quindi, l’attività continua del Servizio di Prevenzione e Protezione, attraverso il coinvolgimento preventivo e la partecipazione, delle rappresentanze e delle rappresentanze specifiche (ove presenti), dei Lavoratori.

Questa a mio modo di vedere è la differenza sostanziale, particolarmente marcata nel nostro comparto ma, devo aggiungere, diffusa e generalizzata anche negli altri settori lavorativi.

 

Chiaramente, attraverso la puntuale e qualificata partecipazione delle Rappresentanze dei Lavoratori, anche la formazione e l’addestramento, potrebbero risultare ulteriormente meglio finalizzati, ed essere ancora più efficaci ed efficienti.

 

Veniamo ora ad un tema delicato per il quale sono state lanciate anche delle petizioni.

La vostra è una categoria di lavoratori ad altissimo rischio che non è però assicurata dall’INAIL e che, credo, abbia anche dei risarcimenti minimi in caso di infortunio mortale. Perché questa situazione? Cosa comporta l’esclusione dall’Inail? Ci sono, nel vostro caso, altre forme assicurative alternative?

 

M.D.F.: In effetti, la questione assicurativa, riveste un aspetto fondamentale nell’ambito delle tutele dei lavoratori e, in quanto Lavoratori Pubblici, esposti a rischi particolarmente elevati (compreso quello consapevole di dover mettere a repentaglio la propria incolumità, per salvaguardare quella pubblica e privata) risulta inconcepibile la mancata strutturazione di un sistema avanzato ed efficace di protezione sociale in caso di infortunio e/o malattia Professionale.

 

Sinceramente, oltre che inconcepibile, risulta incomprensibile, il motivo per cui, dato che ne esiste già uno, l’INAIL, molto avanzato, ben strutturato e dotato di strumenti di tutela particolarmente finalizzati, ad oggi, si stia ancora discutendo e “studiando” (a livello centrale) se sia utile e “conveniente”…… aderire o meno a tale Istituto.

 

Sinceramente, fatte le debite proporzioni, il sistema di tutela attuale (se mi presento in pronto soccorso per infortunio pago il ticket…) che, di fatto richiede al lavoratore infortunato, di anticipare i costi di cura, salvo poi rimborsarli, se il lavoratore ottiene il riconoscimento della causa di servizio (che comunque il lavoratore deve richiedere esplicitamente), non mi pare un gran che!

 

Due sole ultime notazioni al riguardo.

Per fortuna all’interno abbiamo un ente di assistenza… e protezione Sociale il quale, solo in parte, sopperisce a tale esigenza.

Il sistema assicurativo INAIL, non solo ha saputo rispondere e dimostra di saper rispondere adeguatamente a tale funzione, ma ha anche dimostrato di saper gestire e finalizzare bene le risorse introitate dato che, con quelle attualmente disponibili, si potrebbe far fronte a qualcosa in più di una intera legge finanziaria…..

 

C’è, a suo parere, in ambito tecnico e politico l’intenzione di affrontare le criticità che lei ci ha illustrato, anche con riferimento al tema della copertura Inail? Mi pare che in questi anni vi siano state fatte promesse, riguardo alle vostre richieste a livello sindacale, che poi sono state disattese…

 

M.D.F.: Al riguardo, ultimamente sono state attivate delle commissioni tecniche di “studio” ma, anche in questo caso torno ad evidenziare la necessità di inserire, in questioni che li riguardano direttamente, il modello e il metodo della partecipazione preventiva, delle Rappresentanze e delle Rappresentanze specifiche (ove presenti) dei Lavoratori.

Vorrei precisare però che, la parte tecnica, può e deve dare attuazione agli indirizzi amministrativi ma, se mancano precisi indirizzi amministrativi e soprattutto le risorse, si va poco lontano…….

 

Se i nostri lettori volessero aderire alla vostra richiesta di copertura Inail, ci potrebbe fornire qualche informazione su come firmarla?

 

Al riguardo, esistono apposite e specifiche petizioni anche on-line organizzate anche dalle rappresentanze Sindacali dei Lavoratori, sarebbe importante poterle sostenere.

 

PuntoSicuro aderisce alla petizione per la copertura Inail

Riguardo alla principale petizione presente in rete e a cui aderisce anche il nostro giornale e l’ Associazione ANMIL, riportiamo il testo originale a cura di Luca Cipriani, vigile del fuoco di Verona e componente dell’esecutivo nazionale Fp Cgil VVF:

 

Sono Luca e faccio il vigile del fuoco operativo da 34 anni.

Ho deciso di lanciare questa petizione per un motivo tanto semplice, quanto sconcertante: noi Vigili del Fuoco siamo costretti a pagarci le cure e i presidi sanitari indispensabili a seguito di ricorrenti infortuni professionali, infatti non siamo coperti da assicurazione INAIL per infortuni sul lavoro.

Sì, avete letto bene.

 

Un lavoro rischioso come il nostro, difficile, faticoso, usurante che richiede elevate doti professionali abbinate ad altrettanto elevate prestazioni psicofisiche, non è tutelato a livello sanitario dal nostro Stato.

 

Stiamo parlando di professionisti formati per affrontare ogni tipo di emergenza. Lavoratori turnisti, che sanno quando inizia il loro turno di servizio, ma non sanno se e quando il loro turno finirà. Lavoratori e volontari sempre disponibili a risolvere i tanti problemi che una società sempre più fragile si trova ad affrontare.

Di giorno, di notte, con il caldo o con il freddo, nei giorni festivi e in quelli feriali. Sempre. A qualsiasi costo. Talvolta a costo della vita.

La problematica è stata più volte segnalata anche nella precedente legislatura.

 

Perché i Vigili del Fuoco sono esclusi dall’INAIL?

 

Perché il Vigile del Fuoco è stato storicamente abbinato ad un modello risarcitorio in uso nei Corpi militari, definito “causa di servizio”, con la differenza che il Corpo dei Vigili del fuoco non ha mai avuto e non potrà mai avere, viste le ridotte dimensioni, una propria struttura medica. Questo nel tempo sta creando un evidente problema, con i Vigili del Fuoco vittime di malattie professionali e infortuni costretti a combattere da soli contro strutture militari o burocratiche.

Riteniamo debbano essere superate le persistenti e ingiustificate esclusioni dei Vigili del Fuoco dall'INAIL.

 

Per questo chiediamo un puntuale intervento parlamentare: inserire i vigili del fuoco sotto la copertura INAIL.

Siamo uomini e donne che mettono la propria vita a servizio dello stato e di altre persone, la nostra salute conta.

 

 

Questo è il link per poter aderire alla petizione.

 

 

Articolo e intervista a cura di Tiziano Menduto

 

 

Scarica la normativa di riferimento:

Ministero Dell'Interno - Decreto 21 agosto 2019, n. 127 - Regolamento recante l'applicazione del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nell'ambito delle articolazioni centrali e periferiche della Polizia di Stato, del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonchè delle strutture del Ministero dell'interno destinate per finalità istituzionali alle attività degli organi con compiti in materia di ordine e sicurezza pubblica.

 



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Rispondi Autore: Claudio Aradori - likes: 0
13/11/2019 (17:35:15)
Purtroppo , i vigili del fuoco , come parecchie altre categorie di lavoratori , rischiano di pagare un alto prezzo , per carenza di formazione e carenza di mezzi a disposizione .
Rispondi Autore: Rosa Giannone - likes: 0
14/11/2019 (10:27:26)
Grazie per l'ottimo approfondimento e grazie a Vigili del fuoco per il loro splendido lavoro. Doveroso che abbiano al più presto la copertura assicurativa INAIL!
Rispondi Autore: Cirella Elena - likes: 0
29/04/2022 (13:47:18)
Buongiorno, sono la mamma di un vigile del fuoco (autista) in servizio a Savona distaccamento di Cairo Montenotte, il 03 agosto 2020, mentre era in servizio aveva un incidente a causa di un SUV proveniente dalla corsia opposta che metteva la freccia per voltare a sinistra tagliandogli la strada. Vorrei sapere come è tutelato in questi casi un lavoratore visto che mio figlio in questi due anni non è stato tutelato né economicamente né moralmente

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