Come utilizzare mascherine e DPI per evitare il contagio dal Coronavirus
Brescia, 25 Mar – Come abbiamo raccontato in precedenti articoli la situazione relativa all’utilizzo di idonei strumenti di prevenzione del contagio da virus Sars-CoV-2, come ad esempio l’uso di dispositivi di protezione individuale, è attualmente molto confusa.
I dispositivi di protezione spesso mancano; non è chiaro quando utilizzarli e non si comprende quali protezioni offrano; non si sa come indossarli o toglierli in sicurezza. Inoltre cosa indicano le nuove norme relative all’emergenza COVID-19 e ai DPI? Una mascherina chirurgica fornisce una protezione idonea? Chi deve validare i dispositivi? Come devono essere smaltiti?
Le domande sono tante ed è evidente che non è stata fatta ancora un’adeguata comunicazione su tutti questi aspetti.
Ricordiamo tra l’altro le novità dell’articolo 16 del recente decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, il cosiddetto “ decreto cura Italia”, che indica che sono “considerati dispositivi di protezione individuale (DPI), di cui all'articolo 74, comma 1, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81, le mascherine chirurgiche reperibili in commercio, il cui uso e' disciplinato dall'articolo 34, comma 3, del decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9”.
Per questo motivo abbiamo deciso nei giorni scorsi non solo di presentare alcuni documenti sul tema pubblicati da associazioni scientifiche come l’Associazione italiana igienisti industriali (AIDII), ma anche di realizzare un’intervista a Virginio Galimberti, vicepresidente della Commissione Sicurezza, presidente della Sottocommissione DPI dell’UNI e componente dell’Associazione Ambiente e Lavoro, che spesso abbiamo contattato in passato in materia di DPI e di normative e regolamenti correlati.
Quali sono i DPI utilizzabili per prevenire il contagio e quali sono le modifiche introdotte dalle ultime normative?
Non c’è il rischio che se si considerano DPI strumenti che non offrono una protezione valida questo possa aumentare i rischi di contagio?
Come funziona, secondo quanto indicato dalla normativa, la validazione di mascherine e dispositivi di protezione individuale?
Come mettere le maschere o i DPI? Come toglierli e come smaltirli?
Cosa ci insegna questa emergenza in materia di gestione dell’emergenza e di gestione e utilizzo dei dispositivi di protezione?
L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:
- Come indossare mascherine e dispositivi di protezione delle vie respiratorie
- L’intervista a Virginio Galimberti sui dispositivi di protezione dal contagio
Come indossare mascherine e dispositivi di protezione delle vie respiratorie
Prima di presentare l’intervista riprendiamo dal documento AIDII “ COVID-19 - Chiarimenti sull’uso di mascherine medico-chirurgiche e dispositivi di protezione individuale” – curato dal Gruppo di Ricerca Risk Assessment and Human Health del Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia (Università degli Studi dell’Insubria – Como) con il contributo del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Associazione AIDII – alcune indicazioni sulle istruzioni per indossare mascherine medico-chirurgiche e dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie:
- “Prima di indossare mascherine o DPI delle vie respiratore, eseguire correttamente la procedura di igiene delle mani.
- Indossare la Mascherina medico-chirurgica
- Posizionare la maschera con cura per coprire bocca e naso e legarla saldamente per ridurre al minimo gli spazi tra il viso e la maschera.
Oppure
- Indossare il DPI per le vie respiratorie
- Posizionare la maschera con cura per coprire bocca e naso e legarla saldamente per ridurre al minimo gli spazi tra il viso e la maschera (questo potrebbe impedire la perfetta tenuta del DPI e peggiorare il livello di protezione)
- posizionare la conchiglia del respiratore sotto il mento con lo stringinaso posizionato verso l’alto;
- tirare l’elastico superiore e posizionarlo sulla nuca;
- tirare l’elastico inferiore e posizionarlo intorno al collo, sotto le orecchie;
- modellare lo stringinaso per conformarlo alla forma del naso premendo le dita su entrambi i lati dello stesso;
- VERIFICARE di AVER INDOSSATO CORRETTMENTE LA MASCHERA (PROVA DI TENUTA): mettere il palmo delle mani (mani pulite e/o guanti puliti) sopra i filtri, inalare e trattenere il respiro per 5/10 secondi; se il facciale si ripiega leggermente verso l’interno, significa che il respiratore e posizionato correttamente.
- Durante l’uso, evitare di toccare direttamente la maschera: maneggiarla utilizzando i lacci e comunque sempre avendo effettuato correttamente la procedura di igiene delle mani e/o con quanti puliti.
- Rimuovere la maschera evitando di toccare la parte anteriore, ma rimuovendo il laccio o l’elastico dalla nuca.
- Dopo la rimozione della maschera, o ogni volta che si tocca inavvertitamente una maschera usata, lavare le mani usando un detergente a base di alcool o con acqua e sapone.
- Scartare le maschere monouso e le mascherine medico-chirurgiche dopo ogni utilizzo e smaltirle immediatamente dopo la rimozione. Non riutilizzare mai le maschere monouso e le mascherine medico-chirurgiche (non sono recuperabili nemmeno dopo lavaggio o disinfezione)”.
L’intervista a Virginio Galimberti sui dispositivi di protezione dal contagio
Come sempre diamo ai nostri lettori la possibilità di ascoltare integralmente l’intervista e/o di leggerne una parziale trascrizione.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in materia di protezione dal contagio COVID-19. Cominciamo ricordando brevemente quali sono i dispositivi e i DPI utilizzabili per prevenire il contagio?
Virginio Galimberti: Allora i dispositivi utilizzabili per prevenire il contagio sono gli apparecchi filtranti. Ma bisogna ricordare che ci sono anche indumenti e altri dispositivi di protezione andando al di là del primo impatto per il contagio. Bisognerebbe distinguere bene tra quelli che sono gli interventi, i primi interventi per la popolazione. C'è tutta una casistica continua che va da quella che è la protezione delle vie respiratorie alla protezione totale del corpo, come vediamo spesso in televisioni dove si arriva ad essere addirittura “scafandrati” per alcuni tipi di interventi pericolosi.
Il generale per la protezione a livello di DPI – di la prima protezione - è prevista la protezione della respirazione, i guanti e la parte relativa agli occhi (…).
Quindi abbiamo i guanti che sono i classici guanti, sempre DPI che proteggono da prodotti chimici, batteri, … che non tutti conosciamo. (…)
Si parla di guanti perché mi evitano – poi bisogna vedere come si utilizzano - di portarmi il virus in ambiente e contagiarmi attraverso il contatto. Si parla poi di DPI per gli occhi perché se metto una mano, un dito contagiato, su una mucosa il virus entra.
Comunque la parte principale da proteggere è la bocca.
Cosa riportano le norme nuove in materia di protezioni dal rischio biologico?
V.G.: Più che novità normative diciamo che la normativa esiste. Esiste da parecchio, esiste ancora dall'epoca della Sars, per lo meno per la normativa riferita ai DPI. Poi c'è anche la normativa riferita ai dispositivi medici, che sarebbero quelle volgarmente chiamiamo “mascherine chirurgiche”.
Comunque a livello di normativa per i DPI si parla di protezioni delle vie respiratorie e la protezione delle vie respiratorie è fatta con dei materiali filtranti o dei sistemi filtranti. I più semplici sono i facciali filtranti, che adesso si chiamano semi maschere filtranti (…) e la norma prevede (…) l’utilizzo di facciali filtranti, semi maschere filtranti FFP2 e FFP3, validate come le più efficaci per questa cosa. Esistono poi anche delle semi maschere filtranti, le classiche semi maschere in silicone, gomma o materiali del genere con filtri (…).
In un recente decreto-legge si parla di equiparazione delle mascherine ai dispositivi di protezione individuale…
V.G.: Sì, diciamo che per un addetto ai lavori come me è stata una magnifica sorpresa quella di riuscire a vedere il passaggio da dispositivo medico anche a DPI per quanto riguarda, diciamo, le maschere per chirurgo. Perché i due prodotti sono distinti: il DPI è un dispositivo di protezione per l'individuo, per il lavoratore (…); il dispositivo medico, quindi la mascherina chirurgica, è invece un dispositivo che non permette la divulgazione di quanto ho addosso, virus compreso, quindi l’effetto di protezione dal virus non è garantito. La differenza tra i due è sostanzialmente dovuta alla tenuta sul viso: i dispositivi di protezione delle vie respiratorie hanno tutto una parte di tenuta sul viso che è garantita, cioè evitano di far entrare il virus (…), mentre la maschera chirurgica non ha questa caratteristica.
Non c’è il rischio che se si considerano DPI strumenti che non offrono una protezione valida questo possa aumentare i rischi di contagio?
V.G.: La mia è un'opinione personale che condivide questo punto di vista. Visto che il virus può entrare attraverso le vie respiratorie e il mezzo che mi metto addosso non mi garantisce la tenuta (…) è facile che mi contamino. (…) Ho molte più possibilità di contaminarmi, cosa che invece può essere evitata, invece, con il DPI (…).
Quindi secondo il mio punto di vista, ma ho detto che è il mio punto di vista, è relativamente rischioso parlare di dispositivo di protezione individuale per un qualcosa che non mi dà la garanzia di protezione totale (…).
(…)
Come sono usati attualmente i DPI, da quello che lei ha potuto vedere? E come mettere le maschere o i DPI? Come toglierli e come smaltirli?
V.G.: Direi che la cosa che mi ha lasciato molto perplesso è relativa all'uso di questi DPI, il modo spesso scorretto di usarli e il fatto di non informare chi li usa. (…)
Per i lavoratori pensavo, credevo che tutta la parte di informazione, di formazione - visto che per questi DPI è previsto l'addestramento - fosse stata eseguita tranquillamente. Invece poi ho visto in televisione operatori che mettono la maschera al contrario, anche se DPI, operatori che non se la allacciano giusta, operatori che non la chiudono. Quindi ho l'impressione che anche a livello di coloro che dovrebbero essere informati, addestrati, c’è ancora molto da fare.
Un problema grosso - è che credo che sia molto molto più ampliato dal fatto che stiamo parlando di un virus - è che quando metto la maschera, chiaramente non la chirurgica (…), devo sapere quanto tempo la uso - e ci sono le famose note informative dei DPI che non girano, vengono consegnati i DPI ma non sono consegnate le note informative - e come faccio a toglierla e soprattutto – e questo vale anche per la popolazione – dove la butto.
Noi stiamo parlando di un inquinante abbastanza pericoloso, che risulta come rifiuto speciale, quindi dovrebbe essere trattato come rifiuto speciale.
Quando indosso una maschera con molta probabilità la parte inquinata è l'esterna e quindi devo stare molto attento nel toglierla. Devo prenderla dall'interno e non toccare la parte esterna. Altrettanto vale per i guanti e altrettanto vale per gli indumenti: devo stare attento a non contaminarmi nel toglierli.
Non vedo da nessuna parte spiegazioni, procedure, in televisione si continua a parlare sempre della stessa cosa, si fa molta confusione (…). Per cui su queste cose si ha ancora un'informazione scarsa e imprecisa.
(…)
Articolo e intervista a cura di Tiziano Menduto
Scarica il documento citato nell’articolo:
Associazione italiana igienisti industriali, “ COVID-19 - Chiarimenti sull’uso di mascherine medico-chirurgiche e dispositivi di protezione individuale”, a cura del Gruppo di Ricerca Risk Assessment and Human Health del Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia (Università degli Studi dell’Insubria – Como) con il contributo del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Associazione Italiana degli Igienisti Industriali, documento del 19 marzo 2020 (formato PDF, 242 kB).
Scarica la normativa di riferimento:
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Rispondi Autore: Rosario Corradino - likes: 0 | 25/03/2020 (09:40:57) |
Spero che man mano che il mercato riesce a distribuire le mascherine FFP2 e FFP3, finora introvabili, almeno per gli operatori sanitari si ritorni alla corretta distinzione tra Dispositivi Medici e DPI- Condivido il parere di Galimberti sull'argomento. |
Rispondi Autore: Patrizia De Matteid - likes: 0 | 25/03/2020 (15:28:29) |
Credo sia indispensabile riscrivere le linee di indirizzo prodotte il 14/3/2020 dall'ISS , perché medici infermieri ed operatori socio sanitari hanno pagato un altissimo contributo in termini di vite umane per errori nella scelta è nell'uso dei DPI |
Rispondi Autore: Rosario Corradino - likes: 0 | 25/03/2020 (15:54:03) |
Avevo richiesto con una e-mail all'ISS di rettificare il Rapporto del 14.marzo 2020. che tra l'altro contraddiceva la circolare del MinSal del 22 .2.20, ma purtroppo una direttiva del WHO del 27/2/20, a conoscenza dello stato disastroso della mancanza di mascherine sul mercato, ha avallato il riconoscimento della mascherina chirurgica di DPI. Bisogna non darsi per vinti ma non so come proporre in modo costruttivo il tema. Chiederei alla Redazione di Punto Sicuro di proporre una iniziativa specifica. La intervista di stamani potrebbe dare il via a una proposta. |
Rispondi Autore: Patrizia De Matteis - likes: 0 | 25/03/2020 (16:42:46) |
Speriamo che oltre al gruppo SGS sanità Veneto si muova una grossa fetta di operatori sensibili al tema sicurezza dei lavoratori della sanità. stiamo preparando un documento che cercherà di far luce. |
Rispondi Autore: Massimo Conti - likes: 0 | 05/04/2020 (21:03:24) |
Essendo un medico -dentista che tutti i giorni (tranne ora) è in contatto con sangue e saliva sono rimasto sbalordito dalle dichiarazioni fatte dalla protezione civile che ha ritenuto ''non necessario''l'uso delle mascherine nella popolazione purché le persone stiano a 1m di distanza (Conferenza stampa di Venerdi 04/04/20 del Dr Borrelli ....''guardate me che non la porto mai''. Orbene, tale dichiarazione presenta due errori di fondo che certo non aiutano in questa difficile situazione. -Primo errore: mantenere sempre la distanza di un metro non sempre è possibile; già in un supermercato all'interno delle corsie sbucano all'improvviso persone che quasi si toccano, figuriamoci poi su autobus e metropolitana. -Secondo errore: il virus trasportato dalle goccioline di saliva e dalle particelle di secreto ha un'ampia diffusione e un colpo di tosse o uno starnuto è sufficiente per proiettarle ben oltre il metro di distanza e a una velocità di 80 km/h . La mascherina anche quella semplice cosiddetta''chirurgica''deve essere indossata inquadrettandola sui 4 lati con un cerotto da cute sufficientemente largo in modo da sigillarla al volto e non come si vede in televisione con ''prese d'aria'' beanti e magari con la bocca coperta e il naso fuori. La TV doveva provvedere a insegnare l'uso corretto del dispositivo: sarebbe bastato un banale video di 5 minuti per spiegarlo. Bene hanno fatto i governatori di Toscana e lombardia a rendere obbligatorio l'uso delle mascherine a tutti. |
Rispondi Autore: Patrizia De Matteis - likes: 0 | 06/04/2020 (18:30:25) |
Nei comunicati giornalieri delle 18:00 avrebbero potuto spiegare 3 cose: 1.aprire bene le mascherine o i filtranti 2.posizionare un elastico o una fascetta sopra le orecchie ed una sotto le orecchie 3. stringere bene lo stringinaso metallico. Le mascherine o i filtranti devono essere sempre indossati correttamente quando si esce dell’abitazione. Le indicazioni di sicurezza dovrebbero darle i veri esperti. Borrelli è laureato in economia e commercio |