Storie di infortunio: qual è l’altezza dei sogni?
Pubblichiamo la storia “Qual è l’altezza dei sogni?” tratta dal repertorio delle “Storie d'infortunio” rielaborate dagli operatori dei Servizi PreSAL delle ASL piemontesi a partire dalle inchieste di infortunio, e raccolte nel sito del Centro regionale di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte (Dors).
La conoscenza delle dinamiche infortunistiche non è sufficiente per comprendere aspetti di contesto, in particolare quelli organizzativi, che sempre più frequentemente ricorrono tra le cause di un evento. Un approccio basato sullo studio di caso, che trasformi le inchieste infortuni in “storie” narrate dagli operatori che hanno svolto l’indagine, può consentire la comprensione dei fattori che hanno indotto il realizzarsi o il permanere di una situazione di rischio permettendo la formulazione e condivisione di soluzioni preventive.
Qual è l’altezza dei sogni?
Luogo: Piemonte
Comparto produttivo: agricoltura
Esito: Matteo, agricoltore di 60 anni, ha perso la vita.
Dove è avvenuto: all’esterno della cascina di famiglia.
Cosa si stava facendo
Matteo e sua moglie stavano mettendo al riparo le rotoballe di paglia precedentemente impilate in pile di 4, con dei teloni di nylon.
Descrizione infortunio
Matteo è salito sulla benna del trattore manovrato dalla moglie per raggiungere la rotoballa più in alto e stendere il telo di nylon. Dimenticatosi dei cordini per legare i teloni, si è sporto dalla benna per recuperarli dalle mani della moglie. Durante questo movimento ha perso l’equilibrio ed è caduto a terra dall’altezza di 3,5 metri, causandosi lesioni incompatibili con la vita.
Come prevenire
Matteo avrebbe dovuto usare un altro accessorio al posto della benna, il cestello con i parapetti adeguati, all’interno del quale essere protetto e al quale essere legato con un’imbragatura.
Leggi la storia completa
DORS – Storia di infortunio “ Qual è l’altezza dei sogni?” (pdf)
Fonte: Dors
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Rispondi Autore: FMR - likes: 0 | 28/10/2022 (11:29:38) |
sono rimasto particolarmente colpito dalla narrazione di cui trattasi. sintetica, lucida, ermetica nel suo essere commovente. non so quante persone la abbiano letta e nemmeno quante se la siano lasciata scivolare addosso con indifferenza. quello di cui sono certo è che la consuetudine a gesti riprodotti con circolarità quasi "millenaria" possa sfuggire, tragicamente, alla loro ovvia conclusione. e questo cari lettori assenti, distratti, insodisfatti, annoiati può capitare a ciascuno di noi. buon proseguimento di giornata. |