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Migliorare la prevenzione con l’integrazione dei sistemi Infor.Mo e Pre.Vi.S

Migliorare la prevenzione con l’integrazione dei sistemi Infor.Mo e Pre.Vi.S
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Infortuni sul lavoro

06/12/2024

Una scheda di Infor.mo. si sofferma sull’integrazione dei sistemi Infor.Mo e Pre.Vi.S per il monitoraggio dei fattori di rischio. Le sezioni, la banca dati del modello Pre.Vi.S e i vantaggi dell’integrazione.


Roma, 6 Dic  – Come sottolineato anche dal Piano Nazionale di Prevenzione (PNP), per una adeguata prevenzione di infortuni e malattie professionali è necessario perfezionare e sviluppare i sistemi di conoscenza dei rischi e dei danni connessi alle attività lavorative. E tra questi il sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi Infor.Mo che costituisce una fonte importante per l’approfondimento dei fattori causali e che anche noi, come giornale, utilizziamo come principale riferimento per la rubrica “ Imparare dagli errori”.

 

Per poi sviluppare ulteriormente i sistemi di conoscenza negli ultimi anni, attraverso il sistema Pre.Vi.S (Prevenzione vigilanza soluzioni) si è proceduto alla “valorizzazione delle informazioni presenti nei verbali di prescrizione dei servizi di prevenzione delle Asl, conseguenti ai sopralluoghi svolti per l’accertamento delle condizioni di rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori nelle aziende o nei cantieri”.

E attraverso la lettura integrata dei sistemi Infor.Mo e Pre.Vi.S è possibile avere a disposizione “maggiori informazioni sui fattori di rischio tecnici, procedurali e organizzativi presenti nei luoghi di lavoro”. In particolare “si coniuga la sorveglianza degli eventi dannosi (gli esiti della mancata o insufficiente prevenzione) con l’osservazione dei rischi presenti nei luoghi di lavoro (pre-evento), attraverso un approccio sia reattivo che proattivo”.

 

A raccontarlo, soffermandosi su questi strumenti e sulla loro utile integrazione, è una nuova scheda (scheda 25) prodotta dal sistema di sorveglianza Infor.Mo, dal titolo “L’integrazione dei sistemi Infor.Mo e Pre.Vi.S per il monitoraggio dei fattori di rischio” e a cura di Valentina Meloni, Giuseppe Campo e Armando Guglielmi (Inail, Dimeila).

 

 

Nel presentare la nuova scheda informativa ci soffermiamo sui seguenti argomenti:

 



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OttoUno - D.Lgs. 81/2008
Formazione e informazione generale dei lavoratori sulla sicurezza e salute sul lavoro

 

I sistemi Infor.Mo e Pre.Vi.S: le sezioni del modello Pre.Vi.S

La scheda ricorda che il  modello Pre.Vi.S si caratterizza per “l’approccio multifattoriale, consentendo di registrare più fattori di rischio, con conseguenti interventi, che emergono dall’accertamento e dalla prescrizione per ogni articolo violato”. Un approccio di questo tipo permette di “valorizzare tutte le informazioni presenti nei verbali di sopralluogo delle Asl, al fine di analizzare i dati raccolti in fase di vigilanza e fornire elementi utili a indirizzare interventi mirati di prevenzione”. E attraverso la rete dei servizi di prevenzione Asl e delle Regioni, che collaborano al sistema, si dà vita ad un “archivio delle prescrizioni gestito da Inail Dimeila - Sezione Sistemi di sorveglianza e gestione integrata del rischio”.

 

Si ricorda che il modello Pre.Vi.S è costituito da due sezioni.

 

La prima sezione riguarda i “dati presenti nei verbali di sopralluogo delle Asl e tra questi:

  • motivazione del sopralluogo, definito secondo le modalità organizzative e programmatiche di ogni servizio Asl;
  • attività economica dall’azienda ispezionata, ricondotta al codice Ateco 2007, e relativa dimensione per classi di addetti;
  • soggetto contravventore (in forma anonima), responsabile della violazione riscontrata e che ha ricevuto la relativa sanzione;
  • articolo/i violato/i, in riferimento al d.lgs. 81/2008 e s.m.i”.

E la conoscenza dell’articolo violato, con i relativi comma lettera e punto, permette di “caratterizzare la cosiddetta variabile macrofattore di rischio, che offre un primo quadro (secondo sei modalità, alcune delle quali con sottovoci) delle problematiche di salute e sicurezza riscontrate nei luoghi di lavoro”.

 

La seconda sezione, in termini più approfonditi, “analizza le informazioni che emergono dalla descrizione di quanto accertato e prescritto durante il sopralluogo”.

Queste informazioni testuali sono “riclassificate in modo sistematico secondo le seguenti variabili:

  • fattore di rischio, ovvero la specifica problematica riscontrata in azienda relativa all’articolo violato e oggetto di prescrizione”. Le modalità della variabile fattore di rischio “riportano i problemi di sicurezza già codificati con Infor.Mo, a cui è stata aggiunta una specifica voce per gli Aspetti gestionali”, al fine di “cogliere le problematiche relative ai processi e agli adempimenti aziendali per la gestione della salute e sicurezza (ad esempio: valutazione dei rischi, vigilanza, formazione, sorveglianza sanitaria, nomine, autorizzazioni). I fattori tecnici, procedurali e gestionali sono così rappresentati da ventisei modalità riguardanti l’ambiente di lavoro, le attrezzature, i materiali stoccati e in lavorazione, le procedure lavorative e l’ambito gestionale dell’azienda”;
  • famiglia dei pericoli, “si riferisce all’ambito a cui è direttamente collegato il fattore di rischio individuato”. La famiglia dei pericoli indica, dunque, “l’ambito cui è collegato il fattore di rischio riscontrato con la violazione. Corrisponde alla classificazione del modulo n. 2 allegato alle procedure standardizzate per la valutazione dei rischi emanate con d. intermin. 30/11/2012 costituita da venticinque voci”;
  • intervento prescritto, “riguarda lo specifico intervento necessario a ripristinare le condizioni di sicurezza”. È strutturato “secondo tre aree, tecnica, procedurale e gestionale, nella logica delle misure volte a migliorare gli aspetti dell’organizzazione dei luoghi e delle attività di lavoro in azienda, per un totale di venti modalità classificatorie, alcune delle quali prevedono un ulteriore livello di approfondimento”.

 

I sistemi Infor.Mo e Pre.Vi.S: la banca dati Pre.Vi.S e l’integrazione

Si indica che, ad oggi, l’archivio del sistema è “costituito da 32.308verbali di prescrizione e 47.374 violazioni pervenute da oltre 20 Asl di 11 Regioni e Province Autonome per il periodo 2014 – 2023”.

 

Osservati nel loro insieme, questi dati “forniscono un primo esempio di raccolta delle sanzioni irrogate in materia di salute e sicurezza sul lavoro da parte delle Asl, in linea con le modifiche al d.lgs. 81/2008 operate dalla l. 215/2021 che, oltre alla modifica strutturale delle competenze in materia di vigilanza sull’applicazione delle norme per la salute e sicurezza sul lavoro, ha richiesto agli stessi organi di vigilanza di alimentare una sezione del Sistema informativo nazionale per la prevenzione (SINP) dedicata alle sanzioni irrogate durante la vigilanza”.

 

Si indica poi che per la quasi totalità delle violazioni in archivio “è stato possibile attribuire il macrofattore di riferimento” consentendo una “lettura dei dati in ottica prevenzionale”.

 

Come riportato in una tabella presente nella scheda “i fattori gestionali-organizzativi comprendono oltre la metà delle violazioni riscontrate (56,1%)”. E tra i fattori di ordine tecnico, “sono in evidenza le criticità relative all’Ambiente (oltre il 20,5%) e alle Attrezzature (16,6%)”.

 

Con riferimento poi ai Titoli che costituiscono il d.lgs. 81/2008 si osserva come “i primi quattro Titoli raggruppano la quasi totalità delle violazioni (oltre il 96%)”. In particolare il Titolo IV, riferito ai cantieri temporanei e mobili, “da solo rappresenta oltre il 34% delle violazioni trasmesse da parte dei servizi di prevenzione delle Asl al Sistema Pre.Vi.S, seguito dal Titolo I dei Principi comuni (32,7%)”.

 

Rimandiamo alla lettura integrale della scheda che fa un focus sull’edilizia e riprendiamo alcune considerazioni conclusive in cui si sottolinea che se il sistema Infor.Mo “evidenzia le criticità prossime all’infortunio, per lo più di ordine tecnico e procedurale”, il sistema Pre.Vi.S “permette di registrare prevalentemente le carenze relative ai processi gestionali, oltre che di ordine tecnico”.

E proprio la lettura integrata delle due fonti dati permette così un “monitoraggio ampio sulle criticità riscontrabili nei luoghi di lavoro, in quanto le caratteristiche dei due sistemi consentono di avere una visione d’insieme su tutte le tipologie dei fattori di rischio”.

 

 

Tiziano Menduto

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Infor.mo., Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi, “ L’integrazione dei sistemi Infor.Mo e Pre.Vi.S per il monitoraggio dei fattori di rischio”, scheda n. 25, a cura di Valentina Meloni, Giuseppe Campo e Armando Guglielmi (Inail, Dimeila), edizione 2024 (formato PDF, 883 kB).

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Monitorare i fattori di rischio con i sistemi Infor.Mo e Pre.Vi.S”.

 




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