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Sicurezza nei cantieri: registrazione e analisi di infortuni e quasi infortuni

Milano, 10 Ott – Come segnalato in molti nostri articoli e interviste la conoscenza e analisi degli infortuni e quasi infortuni che avvengono nei luoghi di lavoro è molto importante per individuare le eventuali criticità nel sistema di prevenzione e per intervenire con idonee strategie di riduzione dei rischi. Anche i mancati infortuni, i near miss possono rappresentare importanti e utili indicatori di rischio per le aziende.
In particolare, negli ambienti di lavoro l’andamento infortunistico è “tra i principali fenomeni che è necessario analizzare al fine di verificare se le misure progettuali, organizzative, preventive e protettive poste in essere garantiscano l’efficacia prevista”. In questo senso la pianificazione di adeguate riguardanti la sicurezza sul lavoro “deve essere supportata da accurati sistemi di sorveglianza degli eventi infortunistici”.
A dirlo, in questi termini, soffermandosi anche sul tema dei quasi infortuni, è un documento di linee di indirizzo della Regione Lombardia per la riduzione degli infortuni e degli incidenti mortali sui luoghi di lavoro, con particolare attenzione ai cantieri di grandi opere.
Nelle “ Linee di indirizzo per la sicurezza del lavoro nei cantieri delle grandi opere pubbliche e private di interesse pubblico” - approvate in Regione Lombardia il 20 dicembre 2024 attraverso la Deliberazione della Giunta regionale (DGR) n. 3679 – due paragrafi sono riservati a:
- Sistema di registrazione degli infortuni e loro analisi
- Registrazione degli incidenti che non determinano danni alle persone (quasi infortuni)
Questi gli argomenti su cui ci soffermiamo nella presentazione di questi due temi:
- L’importanza di un sistema di registrazione e analisi degli infortuni
- Il sistema di registrazione degli infortuni e la sicurezza nei cantieri
- Il sistema di segnalazione e registrazione dei quasi infortuni
L’importanza di un sistema di registrazione e analisi degli infortuni
Riguardo al “sistema di registrazione degli infortuni e loro analisi” si indica che gli infortuni occorsi in un particolare ambito lavorativo “possono essere analizzati con differenti filtri ed approfondimenti”. E ciascun dato restituito “consente, in una lettura d’insieme, di comprendere la conformità rispetto a quanto atteso”.
In particolare – continua il documento regionale - è opportuno “rilevare complessivamente il numero totale di infortuni ed analizzare la correlazione con eventuali determinanti e, nello specifico, procedere almeno con:
- una sottoanalisi per gravità (definita a norma del c.p.p. come inabilità > 40 giorni)
- una sottoanalisi per sesso, età, mansione
- un approfondimento per data e ora di accadimento
- una sottoanalisi per sede della lesione e, soprattutto, natura della lesione e modalità di accadimento”.
Si indica poi che queste “disaggregazioni” necessitano poi “di un’analisi omogenea (es. se il determinante età è valutato in termini di fasce di età, queste devono essere definite preventivamente ed in modo omogeneo per tutti) e completa (in caso di dati mancanti le analisi possono essere affette da errori sistematici) al fine di rendere le statistiche confrontabili e facilmente interpretabili”.
Il sistema di registrazione degli infortuni e la sicurezza nei cantieri
Si segnala poi che un cantiere temporaneo o mobile è “caratterizzato dalla presenza di numerose imprese, che a vario titolo si susseguono nell’esecuzione dei lavori”. E benché ogni azienda possa svolgere un’analisi infortunistica interna, “è necessario garantire una costante visione di insieme”.
In particolare, i dati raccolti sugli infortuni “dovranno essere opportunamente integrati e correlati a:
- impresa per la quale l’infortunato lavorava
- numero di ore lavorate del cantiere
- numero di ore lavorate dalle singole imprese”.
E la raccolta sistematica di tali informazioni “consentirà di svolgere analisi statistiche robuste e correttamente rapportate al sottogruppo di riferimento”.
Dunque – indicano queste linee di indirizzo per i cantieri delle grandi opere pubbliche e private di interesse pubblico – il Coordinatore in fase di esecuzione, l’impresa affidataria ed il Committente dovranno “monitorare costantemente l’andamento infortunistico del cantiere”.
I dati consentiranno poi di evidenziare “informazioni statisticamente rilevanti e confrontabili”, quali:
- indice di frequenza infortunistica (“tasso di incidenza degli infortuni denunciati calcolato come il rapporto tra il numero di infortuni e il numero totale di lavoratori attivi nel cantiere in un determinato periodo di tempo ragionevolmente definito moltiplicato generalmente per 100 o per 1.000”);
- indice di gravità infortunistica (“rapporto tra il numero totale di giorni persi a causa di infortuni e il totale delle ore lavorative nel periodo considerato, moltiplicato generalmente per 1 milione o per 1.000”).
Tuttavia tale standardizzazione richiede la disponibilità di “opportuni denominatori ovvero del numero di lavoratori attivi presso ciascun cantiere ed il totale delle ore lavorative nel periodo considerato di questa tipologia di lavoratori”.
È dunque evidente come “solo disponendo di tali informazioni si possano svolgere opportune analisi mirate al singolo cantiere, anche confrontando, ad esempio, tali indici con quelli disponibili a livello regionale o locale”. E, a livello operativo, è poi “possibile, e consigliato, svolgere puntuali analisi riferite alle singole imprese che prendono parte ai lavori, per evidenziare eventuali situazioni di criticità sulle quali agire con solerzia”. Dati che “devono essere oggetto di confronto nel corso delle riunioni di coordinamento”.
Si segnala poi che i Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro delle ATS “mettono in campo specifiche azioni di informazione e supporto al fine di garantire l’attuazione di efficaci sistemi di registrazione ed analisi degli infortuni nei cantieri pubblici o di opere di grandi dimensioni e rilevante complessità e per la realizzazione di infrastrutture strategiche”.
Il sistema di segnalazione e registrazione dei quasi infortuni
Veniamo, infine, alla registrazione degli incidenti che non determinano danni alle persone, i cosiddetti “quasi infortuni”.
Si segnala l’opportunità di adottare un “sistema di segnalazione e registrazione degli incidenti e/o degli eventi pericolosi, intesi come quelli che solo casualmente non hanno determinato danni alle persone ( infortuni mancati), con successiva analisi delle modalità di accadimento degli stessi secondo metodologie condivise (ad esempio, infor.mo / sbagliando s’impara, albero delle cause, ecc.)”. E tale sistema “deve prevedere, a fine turno, l’inoltro della segnalazione da parte dei lavoratori, direttamente o tramite i RLS, ai preposti, al responsabile del servizio di prevenzione e protezione e al datore di lavoro, perché siano adottate rapidamente eventuali misure correttive”.
Si sottolinea poi che queste informazioni “sono ad esclusivo uso interno delle imprese e non possono essere utilizzate a nessuno scopo sanzionatorio”.
Il documento regionale indica poi che il sistema di registrazione ed analisi dei quasi infortuni, “seppur non obbligatorio ai sensi della normativa nazionale, è sempre da adottare nei cantieri pubblici ovvero nelle grandi opere, anche se private, proprio in virtù delle positive ricadute che tali azioni di analisi e studio comportano sulla prevenzione dei fenomeni infortunistici”.
Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale delle linee di indirizzo lombarde ricordando che un allegato del documento è dedicato alle “informazioni inerenti agli infortuni”.
RTM
Scarica i documenti citati nell'articolo:

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Pubblica un commento
Rispondi Autore: Carmelo Catanoso ![]() | 10/10/2025 (08:02:23) |
Tutto condivisibile. L'importante è utilizzare sistemi di analisi delle cause diversi dal solito modello proposto (Informo) che non permette di risalire alle vere cause prime di un evento in quanto "si ferma" ben prima. |