Infortuni e malattie professionali nella navigazione e nella pesca marittima
Roma, 09 Nov – Nell’ Inail il settore della navigazione e della pesca marittima costituisce una gestione assicurativa specifica e da tale gestione è esclusa la “piccola pesca”, cioè la pesca “condotta da lavoratori autonomi o associati in cooperativa” (in questo caso l’assicurazione rientra nella gestione “Industria, Commercio e Servizi”).
Per fornire dati e analisi sui dati infortunistici relativi a questo settore la Consulenza statistico attuariale dell’Inail ha prodotto una nuova pubblicazione dal titolo “Il settore della navigazione e della pesca marittima: infortuni e malattie professionali negli anni della pandemia di COVID-19”, a cura di Roberta Bencini (Inail, Consulenza statistico attuariale).
I dati degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, riportati del documento, riguardano esclusivamente la gestione assicurativa della navigazione e sono tratti dagli archivi Inail aggiornati al 30 aprile 2022.
In particolare le denunce di infortunio, comprensive delle comunicazioni obbligatorie (“si tratta della comunicazione che deve essere inoltrata dal datore di lavoro all'Inail in caso di infortuni sul lavoro dei lavoratori che siano prognosticati guaribili entro tre giorni escluso quello dell’evento”), sono esposte “per anno di accadimento dell’evento lesivo, quelle di malattia professionale, invece, per anno di protocollazione della denuncia. E gli effetti della pandemia di Covid-19, evidenti nei dati del biennio 2020-2021, “sono oggetto di approfondimento in uno specifico paragrafo”.
Presentiamo la pubblicazione soffermandoci sui seguenti argomenti:
- Navigazione e pesca marittima: i dati sugli infortuni sul lavoro
- Navigazione e pesca marittima: gli effetti della pandemia
- Navigazione e pesca marittima: le malattie professionali e l’indice
Navigazione e pesca marittima: i dati sugli infortuni sul lavoro
Riguardo agli infortuni sul lavoro nel triennio 2017-2019 “il numero di denunce di infortunio è abbastanza stabile, mentre negli anni 2020 e 2021 si registra un incremento rispetto agli anni precedenti”. Si indica che tra il 2019 ed il 2020 “le denunce di infortunio sono in aumento a causa dei casi Covid-19”: “l’incremento è di 136 casi tra il 2019 ed il 2020 e di 421 casi tra il 2020 ed il 2021”.
In particolare il maggior numero di denunce di infortunio “si concentra nelle categorie del trasporto passeggeri, del trasporto merci e della pesca, categorie nelle quali è anche presente il maggior numero di addetti.
Riguardo alle tante tabelle presenti, si segnala che la categoria del trasporto passeggeri “include anche le denunce di infortunio dei concessionari di bordo (personale viaggiante che svolge servizi supplementari a bordo delle navi, ad esempio attività commerciali o ricreative a bordo delle navi da crociera)”. Inoltre la categoria della pesca comprende:
- la pesca costiera (Pesca esercitata lungo le coste continentali ed insulari dello Stato a distanza non superiore alle venti miglia);
- la pesca mediterranea (“Pesca esercitata nel mare Mediterraneo, entro lo stretto di Gibilterra, lo stretto dei Dardanelli e il canale di Suez”);
- la pesca oltre gli stretti o oceanica (“Pesca esercitata senza alcun limite territoriale”).
Se arriviamo poi al biennio 2020-2021 le denunce di infortunio, comprensive delle comunicazioni obbligatorie, “tra il 2020 ed il 2021 risultano in aumento di 421 casi, pari al 39,8%”. Si segnala che “i casi registrati in archivio come Covid-19 nel 2021 sono 615, contro i 299 casi dell’anno precedente” e al netto dei casi Covid-19, “le denunce di infortunio sarebbero risultate in aumento del 13,8%”.
Nel 2021 si segnala che il maggior numero di infortuni “si rileva nelle categorie del trasporto passeggeri e del trasporto merci, che insieme raccolgono oltre il 73% delle denunce relative agli infortuni del 2021. Le denunce di infortunio dei concessionari di bordo rappresentano circa l’8% di quelle della categoria del trasporto passeggeri. Nel comparto della pesca, nel quale si registra una forte diminuzione di denunce rispetto all’anno precedente, la pesca costiera raccoglie, per l’anno 2021, oltre l’82% dei casi. Gli infortuni del diporto che si sono verificati sulle imbarcazioni/navi utilizzate per il noleggio costituiscono circa il 27% dei casi della categoria”.
Riprendiamo una tabella con le denunce di infortunio distribuite per categoria di naviglio:
Navigazione e pesca marittima: gli effetti della pandemia
Il documento si sofferma ampiamente anche sugli effetti della pandemia da Covid-19.
Si sottolinea che il settore della navigazione e della pesca marittima “non è risultato indenne dagli impatti del Covid-19, né per gli aspetti legati all’attività lavorativa, né per la salute dei lavoratori”.
A metà aprile 2020 l’International Labour Organization (ILO) segnalava come, nel settore marittimo, “ci fossero grosse ripercussioni per l’emergenza Covid-19 con il calo delle spedizioni di merci e l’impatto sull’occupazione, soprattutto nel settore crocieristico, e come il Covid-19 stesse influenzando l'incolumità e la salute dei marittimi e dei pescatori, le loro condizioni di lavoro e la loro possibilità di imbarcarsi e sbarcare dalle navi”.
Se l’Istat ha rilevato nel 2020 una riduzione del 7,6% della quantità di merci imbarcate e sbarcate nei porti italiani, le “limitazioni alla mobilità hanno fatto sì che in Italia, nel 2020, il trasporto passeggeri sia diminuito del 36,3% rispetto all’anno precedente. In particolare, per il traffico dei crocieristi si è registrato un vero crollo, con i passeggeri diminuiti del 93,9%, anche a seguito della sospensione delle crociere”.
Si indica poi che il settore ha registrato nel triennio pre-pandemia “un numero medio di denunce di infortunio pari a circa 930 l’anno, le denunce per Covid-19 possono pertanto essere considerate numerose, in quanto ammontano a 299 casi nel primo anno della pandemia e a 615 casi nel secondo anno. Tra il 2020 e il 2021 il numero delle denunce per Covid-19 è quindi più che raddoppiato.
Si segnala che al netto dei casi Covid-19, nel 2020 “le denunce di infortunio sono diminuite del 17,7% rispetto all’anno precedente, soprattutto in conseguenza della riduzione/sospensione delle attività lavorative. I casi Covid-19 registrati dall’Inail costituiscono circa il 28% delle denunce di infortunio per eventi lesivi accaduti nel 2020 e quasi il 42% delle denunce per quelli accaduti nel 2021”. E sempre al netto dei casi Covid-19, come già indicato, “le denunce di infortunio tra il 2020 e il 2021 sono aumentate del 13,8% (+105 denunce), al lordo dei casi Covid-19 invece si è registrato un aumento del 39,8% (+421 denunce). La maggiore concentrazione di casi Covid-19, in entrambi gli anni in esame, si osserva nel trasporto passeggeri, comprensivo anche dei concessionari di bordo”.
In particolare nel 2020 le denunce per Covid-19 per i lavoratori del trasporto passeggeri “costituiscono quasi il 91% del totale denunce Covid-19 di tutte le categorie. Una percentuale di casi così elevata è giustificata in primo luogo dal fatto che il trasporto passeggeri costituisce la categoria con il maggior numero di occupati, poi occorre tenere presente che a ogni viaggio è presente un consistente numero di persone, tra equipaggio e passeggeri, inoltre, nel caso degli imbarchi di lunga durata, l’equipaggio continua a vivere sulla nave, anche dopo avere concluso il turno di lavoro. È quindi comprensibile che le occasioni di contagio, soprattutto nelle prime fasi della pandemia, possano essere risultate maggiori rispetto ad altre categorie di naviglio”.
Navigazione e pesca marittima: le malattie professionali e l’indice
Infine riprendiamo anche un breve approfondimento sulle denunce di malattia professionale nel biennio 2020-2021.
Si indica che alla data del 30 aprile 2022 “risultano 653 denunce di malattia professionale con anno di protocollo 2021, si tratta di 122 casi in più rispetto all’anno precedente, pari a circa il 23% di incremento” e le malattie professionali “sono state contratte da 433 persone” (ad ogni lavoratore sono mediamente “associati circa 1,51 casi di malattia professionale”).
La scheda indica poi che in entrambi gli anni 2020 e 2021 “le malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo sono predominanti. Nel 2021, in particolare, questo tipo di malattie rappresenta quasi il 65% dei casi. Si tratta per lo più di ‘malattie dei tendini ed affezioni delle sinoviali, tendini e borse’ oltre che di ‘affezioni dei dischi intervertebrali’.
Seguono poi, con una percentuale inferiore, “le malattie dell’orecchio e dell’apofisi mastoide (rappresentate soprattutto da casi di ipoacusia), che costituiscono il 14,5% delle malattie riconosciute tra quelle denunciate nel 2021”.
Inoltre le malattie del sistema nervoso (quasi 12% dei casi) “sono costituite principalmente da ‘affezioni dei muscoli, legamenti, aponeurosi e tessuti molli’”. Mentre tra i tumori (4,8% dei casi) “si rilevano soprattutto casi di ‘tumore maligno della pleura’ e ‘tumore maligno della trachea, dei bronchi, del polmone’”.
Infine le malattie del sistema respiratorio, che rappresentano il 4,1% dei casi, “sono costituite da ‘placche pleuriche e ispessimenti pleurici’ e da asbestosi”.
Concludiamo riportando l’indice del documento “Il settore della navigazione e della pesca marittima: infortuni e malattie professionali negli anni della pandemia di COVID-19”:
Premessa
Gli infortuni sul lavoro nel quinquennio 2017-2021
Approfondimento sulle denunce di infortunio sul lavoro nel biennio 2020-2021
Gli effetti della pandemia di Covid-19
Le malattie professionali nel quinquennio 2017-2021
Approfondimento sulle denunce di malattia professionale nel biennio 2020-2021
Bibliografia
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Consulenza Statistico Attuariale – CSA, “ Il settore della navigazione e della pesca marittima: infortuni e malattie professionali negli anni della pandemia di COVID-19”, a cura di Roberta Bencini (Inail, Consulenza statistico attuariale), Collana Salute e Sicurezza, edizione 2022 (formato PDF, 974 kB).
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