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Incidenti sul lavoro: il trituratore che mi ha tradito

Incidenti sul lavoro: il trituratore che mi ha tradito
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Infortuni sul lavoro

11/01/2022

Un lavoratore viene trascinato nel rullo del nastro trasportatore di un trituratore di scarti vegetali. Come è successo? Come si sarebbe potuto evitare?

Pubblichiamo la storia di un incidente disponibile sul sito dell’ATS Brianza, che ha raccolto una serie di storie di casi veri indagati, con la speranza che l’informazione su questi eventi contribuisca a ridurre la possibilità del ripetersi ancora di infortuni con le stesse dinamiche.

 

Invitiamo i lettori a scaricare la scheda completa disponibile in fondo alla pagina per una lettura più completa.

 

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Il Trituratore che mi ha tradito

 Tipo di infortunio: Contatto con organi lavorati in movimento / trascinamento nel rullo di testata del nastro trasportatore del trituratore scarti vegetali

 

Lavorazione: Recupero scarti vegetali / triturazione residui di potatura alberi

 

Descrizione infortunio:

Contesto:

Azienda di servizi per l’ambiente che recupera le potature dei giardinieri per la loro triturazione e successiva formazione del “compost”; la lavorazione viene svolta nel piazzale all’aperto e il materiale viene caricato nel trituratore da una ruspa gommata, successivamente un nastro trasportatore scarica poi il prodotto sminuzzato in cumuli a terra (Nota: L’addetto, infortunatosi era stato formato ed aveva avuto in consultazione il “Manuale d’uso e manutenzione” del trituratore).

Dinamica incidente:

Durante la lavorazione l’infortunato si accorge di un blocco accidentale del movimento dei due nastri trasportatori della macchina, sotto sforzo a causa di un ramo incastrato nel punto di raccordo delle testaste; decide di rimuovere il ramo manualmente ma quando gli organi pericolosi, liberati dall’impedimento, riprendono il movimento, agganciano e trascinano il braccio dell’operatore.

Contatto:

Tra l’avanbraccio ed i cilindri dei nastri traportatori del trituratore.

 

Esito trauma:

  • Sub-amputazione avambraccio dx con frattura bi-ossea esposta e lesione vascolare
  • Giorni complessivi di infortunio: 220
  • Postumi permanenti, con 20 gradi percentuali INAIL di invalidità

Perché è avvenuto l’infortunio?

Determinanti dell’evento:

  • Le zona dei nastri trasportatori dell’impianto accessibili da terra ed in particolare le testate adiacenti ai cilindri di rinvio dei due nastri trasportatori, non sono protetti e presentano dei pericoli di presa e trascinamento degli arti dei lavoratori;
  • l’infortunato interviene manualmente presso il nastro trasportatore inceppato per rimuovere un ramo incastrato, senza prima fermare l’impianto.

Modulatori del contatto:

  • Mancanza, nella zona accessibile delle due testate scoperte dei nastri trasportatori di un dispositivo supplementare per l’arresto in emergenza dell’impianto facilmente raggiungibile da entrambi i lati, che premuto tempestivamente avrebbe potuto ridurre la gravità della lesione;
  • il guanto utilizzato dal lavoratore ha favorito la presa ed il trascinamento del braccio.

Criticità organizzative alla base dell’evento:

  • Carente Valutazione dei Rischi palesi (testate rulli scoperti) e dei rischi residui (connessi all’incaglio di rami nei rulli trasportatori e nelle conseguenti azioni manuali di disincaglio) da parte del Datore di Lavoro;
  • carente analisi dei rischi e relativa progettazione dei ripari da parte del Costruttore dell’Impianto.

 

Come prevenire:

  • Eseguire una completa Valutazione dei Rischi meccanici degli impianti in fase di progettazione e costruzione;
  • valutazione dei rischi palesi e residui degli impianti utilizzati, comprese le operazioni di preparazione, disincaglio, manutenzione e pulizia dei macchinari;
  • utilizzo quindi di impianti rispettosi dei Requisiti Essenziali di Sicurezza (R.E.S.) prevista dalla Direttiva Macchine: gli impianti devono essere dotati di sistemi di protezione che impediscano l’accesso alle parti pericolose, con:
    • ripari fissi tali di permettere solo il controllo visivo del prodotto senza poter accedere alle zone pericolose della macchina
    • ripari mobili interbloccati che impediscano all’operatore di raggiungere, all’apertura degli stessi, la zona pericolosa prima che sia cessato il rischio dovuto alle funzioni pericolose della macchina;
  • controllare sempre che i dispositivi di arresto di emergenza siano sempre raggiungibili dalle zone operative con rischi residui non eliminabili;
  • elaborare opportune Istruzioni Operative e formare di conseguenza i lavoratori

 

 

Scarica la scheda completa (pdf)

 

Invito: Le Altre ATS Lombarde, le ASL nazionali, le Aziende e loro Associazioni sono invitate a collaborare e contribuire a questa campagna informativa con altre schede di infortunio e di near-miss, comunicandolo al Coordinatore di questa Campagna di Promozione della Sicurezza   marco.canesi@ats-brianza.it

Per dettagli sugli obbiettivi di questa campagna comunicativa, si veda la relazione    “Progetto ATS Brianza Impariamo dagli errori”


In particolare le Aziende e le loro Associazioni sono invitate a proporre nuovi casi di incidenti (near-miss) utilizzando il  
"MODELLO GUIDATO semplificato per la  compilazione di nuove schede di incidente o near- miss"





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