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Incidenti sul lavoro: c'è chi scende e c'è chi cade

Incidenti sul lavoro: c'è chi scende e c'è chi cade
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Infortuni sul lavoro

23/11/2021

Durante la realizzazione di un ascensore, un infortunio per caduta ha causato la morte di un lavoratore. Come è successo? Come si sarebbe potuto evitare?

Pubblichiamo la storia di un incidente disponibile sul sito dell’ATS Brianza, che ha raccolto una serie di storie di casi veri indagati, con la speranza che l’informazione su questi eventi contribuisca a ridurre la possibilità del ripetersi ancora di infortuni con le stesse dinamiche.

 

Invitiamo i lettori a scaricare la scheda completa disponibile in fondo alla pagina per una lettura più completa.

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C'è chi scende e c'è chi cade

Tipo di infortunio: caduta di persona in profondità

Lavorazione: edilizia / realizzazione ascensore esterno

 

Descrizione infortunio:

Contesto:

Nella parte retrostante di un edificio scolastico era presente un cantiere per la realizzazione di una struttura metallica di un impianto ascensoristico a pianta rettangolare. Il cantiere per la natura dell’opera in costruzione aveva uno sviluppo verticale; nel suo complesso oltre alla zona di lavoro interna alla struttura metallica comprendeva un ponteggio e le zone dei costituendi sbarchi al piano, posti su livelli differenti.

Dinamica incidente:

Dopo aver preso alcune misure all’interno della struttura metallica (ascensore) dal piano di calpestio, l’infortunato decideva di raggiungere una delle aperture dell’edificio (futura area sbarco ascensore) mediante l’ausilio di una scaletta a libro posta sul pianerottolo. Scendendo dalla scaletta ha messo male i piedi perdendo l’equilibrio, cadendo quindi sul pavimento del pianerottolo per poi “rotolare” (sfortunatamente) verso l’apertura nel vuoto, precipitando infine all’interno del vano ascensore per un’altezza di circa 7,5 m.

Contatto:

Corpo – Terreno.

 

Esito trauma:

Decesso per politrauma.

 

Perché è avvenuto l’infortunio

Determinanti dell’evento:

  • Al termine della pavimentazione del piano dal quale l’infortunato è precipitato non era presente alcun parapetto a protezione dalla caduta nel vuoto;
  • scendendo dalla scala l’infortunato metteva male il piede e cadeva sul pavimento del piano;
  • l’infortunato invece di scendere utilizzando il ponteggio, utilizzava una via di transito non sicura.

Modulatori del contatto:

  • Rispetto allo sviluppo dei lavori, nel vano ascensore, doveva essere già presente il sottoponte;
  • l’infortunato non indossava e non utilizzava i dispositivi di trattenuta, nonostante fossero presenti.

Criticità organizzative alla base dell’evento:

  • Mancata installazione delle opere provvisionali sulle aperture dei piani di sbarco;
  • il CSE ha segnalato con verbale di sopralluogo la mancanza dei parapetti, senza però verificarne l’effettiva installazione;
  • mancata verifica da parte dell’impresa affidataria sulle condizioni di sicurezza del cantiere;
  • scarsa progettazione rispetto ad apprestamenti, misure preventive/protettive e prescrizioni operative;
  • mancata cooperazione e coordinamento tra i Datori di Lavoro delle imprese coinvolte nell’appalto.

 

Come prevenire:

  • Cooperazione e coordinamento tra i Datori di Lavoro coinvolti;
  • progettare e definire a monte (P.S.C.) le vie di transito e la gestione delle fasi critiche dell’opera, indicando gli apprestamenti, le misure preventive/protettive e le prescrizioni operative per la gestione delle stesse (requisiti ALLEGATO XV del D.Lgs.81/08);
  • installazione di idonei parapetti a protezione del vuoto;
  • predisposizione di un assito di copertura nel vano ascensore, posto in prosecuzione del solaio dell’edificio, così da rendere sicuro il movimento ed il transito delle persone;
  • utilizzo delle cinture di sicurezza DPI III cat. e ancoraggio a parti della struttura/ponteggio predefinite.

 

Scarica la scheda completa (pdf)

 

Invito: Le Altre ATS Lombarde, le ASL nazionali, le Aziende e loro Associazioni sono invitate a collaborare e contribuire a questa campagna informativa con altre schede di infortunio e di near-miss, comunicandolo al Coordinatore di questa Campagna di Promozione della Sicurezza  marco.canesi@ats-brianza.it

Per dettagli sugli obbiettivi di questa campagna comunicativa, si veda la relazione   “Progetto ATS Brianza Impariamo dagli errori”


In particolare le Aziende e le loro Associazioni sono invitate a proporre nuovi casi di incidenti (near-miss) utilizzando il  
"MODELLO GUIDATO semplificato per la  compilazione di nuove schede di incidente o near- miss"

 


 





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Rispondi Autore: Avv. Rolando Dubini - likes: 0
23/11/2021 (18:09:35)
Infortunio mortale accaduto a Monza nel 2013, io sono stato uno dei difensori nel procedimento penale. L'infortunato era il datore di lavoro.

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