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Sulla giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro

Il 28 aprile 2009 si è celebrata la Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, istituita dall'Organizzazione Internazionale del lavoro (ILO). La dichiarazione del prof. Rocco Vitale, Presidente dell’Aifos.

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Ogni anno, il 28 di aprile, si celebra la giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro voluta dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, organismo delle Nazioni unite.
 
Questa scadenza, un momento non puramente celebrativo ma di riflessione coincide con il 90° anniversario della costituzione dell’ILO ed avviene in continuità con la Giornata Mondiale della giustizia sociale svoltasi il 20 febbraio 2009, un evento che ha inteso rafforzare l'impegno della comunità internazionale nella promozione della piena occupazione e di un lavoro dignitoso come fondamentale diritto umano e uno dei principali obiettivi della Costituzione dell'ILO.
 
La ricorrenza avviene a poche settimane dallo svolgimento del G8 Social Summit di Roma svoltosi dal 29 al 31 marzo che aveva per tema “People first”, le persone innanzitutto cui hanno preso parte insieme ai Ministri del Lavoro delle 14 principali economie mondiali (Brasile, Canada, Cina, Egitto, Francia, Germania, Giappone, India, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa), ai leader delle parti sociali internazionali (TUAC e BIAC) e ai vertici delle Organizzazioni Internazionali (OCSE, FMI, UE)
 
 
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L'edizione di quest'anno della giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro ha come argomento "HEALTH AND LIFE AT WORK A BASIC HUMAN RIGHT" - SALUTE E VITA SUL LUOGO DI LAVORO: UN DIRITTO UMANO FONDAMENTALE.
 
Si tenta di far luce sui possibili impatti della crisi finanziaria sulla salute e sicurezza sul lavoro. Il messaggio chiave lanciato dal direttore Generale Juan Somavia è che, anche in tempi di cambiamento, la sicurezza, la salute e la vita sul luogo di lavoro sono diritti umani fondamentali.
 
Il rispetto della dignità della vita umana nel lavoro rappresenta il punto di partenza per attuare gli strumenti normativi, le conoscenze e le esperienze per promuovere una cultura della prevenzione. Dobbiamo andare oltre gli ambienti di lavoro, dice Somavia, per creare una maggiore consapevolezza sulla salute e la sicurezza sul lavoro come una questione economica e sociale e per assicurare un’ampia mobilitazione intorno all’obiettivo del lavoro sicuro. Non possiamo inoltre dimenticare la questione altrettanto importante della salute e della sicurezza dei lavoratori nell’economia che in molti paesi coinvolge la maggior parte dei lavoratori. Aiutarli a lavorare in un ambiente sicuro rientra tra le nostre responsabilità.
 
In occasione di questa Giornata mondiale, conclude il direttore Somavia, possiamo prendere una posizione comune a favore della dignità della vita umana nel lavoro. Il lavoro deve dare la vita, non toglierla. Il lavoro dignitoso è anche un lavoro sicuro.
 
Una riflessione per l’Italia
Alla vigilia della discussione sulle modifiche da apportare al D.Lgs. 81/08 contenute nello schema di decreto predisposto dal Governo ed attualmente all’esame della Conferenza delle Regioni e delle parti sociali vogliamo ricordare come vi sia la necessità di fare in modo che la normativa e la sua revisione si formi attorno all’esigenza dell’uomo e del lavoro, che deve essere al centro dell’intervento legislativo.
Gli aspetti tecnici e procedurali e sanzionatori rivestono una importanza determinante per l’osservanza della legge che, però, deve essere applicata non solo formalmente ma sostanzialmente.
 
Per anni abbiamo sostenuto, a ragione, che manca la cultura della sicurezza e, pertanto, bisognava agire in questa direzione ma  oggi non è più sufficiente.
La sicurezza è prevenzione ed allo stesso tempo riguarda i lavoratori. Vi è quindi la necessità di una nuova vision della problematica che metta al centro del dibattito la cultura della prevenzione ed il ruolo centrale del lavoro. La sicurezza riguarda il lavoro che, malato, deve essere oggetto di cure e di attenzione e sono i modelli di lavoro che devono essere un tutt’uno con la sicurezza. In queste contesto il lavoratore deve entrare a pieno titolo della politica della prevenzione e della sicurezza sul lavoro non come soggetto passivo cui si demandano solo obblighi o destinatario di diritti e doveri.
 
In questa ottica assume un aspetto fondamentale la formazione dei lavoratori che devono essere formati, e ancora formati e aggiornati in continuazione, non solo all’uso delle macchine e delle operazioni tecniche ma ad una riflessione sul proprio lavoro e sulla prevenzione nel proprio ambiente di vita e di lavoro.
L’Uomo ed il lavoro che cambia quale momento di recupero e di sviluppo dell’esperienza dei lavoratori deve trovare nella formazione un modo nuovo di esprimersi nello svolgimento della formazione stessa.
 
Celebriamo questo anniversario in un momento di profonda crisi economica e sociale. Le crisi hanno da sempre preannunciato dei cambiamenti. La stessa ILO, Organizzazione Internazionale del Lavoro nata all'indomani della Prima Guerra Mondiale, anche se oggi il mondo è continuamente attraversato da nuovi conflitti, fu creata sul principio fondamentale per cui “una pace duratura e universale si può fondare solo sulla giustizia sociale”.
Il lavoro e la sicurezza dei lavoratori rappresentano il primo passo verso questo traguardo.
 

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