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Sostanze pericolose ed informazione

I datori di lavoro hanno l’obbligo di informare e consultare i lavoratori riguardo agli agenti chimici pericolosi presenti nei luoghi di lavoro, nonché ai rischi per la sicurezza e la salute e agli equipaggiamenti e alle misure di protezione associati a tali agenti.
Informazioni devono essere fornite anche ai datori di lavoro titolari di qualsiasi impresa esterna interessata.

Le informazioni devono essere fornite in una forma appropriata ai risultati della valutazione del rischio. Talvolta è riscontrata la difficoltà da parte delle persone alle quali compete la responsabilità di implementare le misure di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di disporre di informazioni specifiche e pratiche in merito alle sostanze pericolose.

Per venire incontro a questa esigenza l’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro ha raccolto 19 esempi di buone prassi relativi ai metodi per trasferire le informazioni e per valutarne l’efficacia.
“L’intento è quello di offrire ai responsabili delle decisioni politiche, ai fornitori di prodotti chimici, ai ricercatori, ai professionisti della sicurezza, ai datori di lavoro e agli intermediari (come le parti sociali) informazioni di carattere pratico finalizzate al supporto, all’adattamento e alla valutazione dei rispettivi approcci.”

La relazione è stata ad oggi pubblicata in lingua inglese, ma una scheda illustrativa di questo lavoro è stata resa disponibile on line dall’Agenzia anche in lingua italiana.

La scheda illustra come organizzare il processo che conduce alla realizzazione di efficaci strategie di comunicazione sulle sostanze pericolose.
Cinque sono le fasi descritte: definizione del problema, creazione del messaggio, trasmissione del messaggio, ricezione del messaggio, feedback. Per ogni fase è poi illustrato un esempio di buona prassi.

Nella fase di impostazione del contenuto è evidenziata la necessità di individuare le carenze conoscitive specifiche degli utenti e affrontarle opportunamente. Pertanto, il contenuto deve essere redatto in modo flessibile affinché il messaggio possa essere facilmente adattato alle esigenze di ogni singolo utente.
Inoltre è importante prevedere un’attività permanente di monitoraggio, valutazione e miglioramento delle informazioni.

Per quanto riguarda la trasmissione del messaggio è consigliato l’uso di strumenti interattivi per aumentare l’interesse e la partecipazione dell’utente.

Per quanto riguarda la ricezione del messaggio è bene coinvolgere i gruppi di destinatari e incoraggiarli a collaborare.

Conclude la scheda una considerazione riguardo alle schede di sicurezza delle sostanze pericolose.
“Spesso non è possibile valutare preventivamente i rischi che emergono quando un prodotto viene utilizzato, compresi tutti i dettagli necessari relativi a una sostanza specifica usata in un processo definito. Poiché a volte le schede tecniche contengono informazioni incomplete e perfino sbagliate, è bene adottare un atteggiamento critico nell’utilizzarle e nel trasferire sul luogo di lavoro le informazioni che riportano.
È quindi essenziale completare le informazioni con quelle provenienti da altre fonti disponibili e tradurre la scheda di sicurezza in funzione delle esigenze specifiche del gruppo di destinatari, delle condizioni del luogo di lavoro e del contesto aziendale.”

La scheda.

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