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SGSSL: l’importanza della formazione e dello sviluppo delle competenze

SGSSL: l’importanza della formazione e dello sviluppo delle competenze

Le linee di indirizzo Inail per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza per l’industria chimica si soffermano sullo sviluppo delle competenze, sulla formazione, l’informazione e la consapevolezza dei rischi.

Roma, 28 Apr – Non c’è dubbio che all’interno di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSSL) un’organizzazione debba anche determinare e fornire le risorse necessarie a supporto del proprio sistema di gestione. 

 

E riguardo a questa fase di supporto del SGSSL non solo è necessario uno stanziamento di risorse (risorse di natura economica, ma anche di natura tecnica, tecnologica e organizzativa) che “deve commisurato ed idoneo ma anche una gestione efficace delle stesse, da attuarsi garantendo nel tempo e rivalutandone periodicamente adeguatezza e congruità”. 

Inoltre un altro aspetto fondamentale connesso alle risorse e al supporto del SGSSL riguarda le competenze.

 

A parlarne, in relazione ad un sistema di gestione nel settore chimico, è il documento InailLinee di indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro per l’industria chimica” che, elaborato in collaborazione con Federchimica, aggiorna un precedente documento del 2015 e costituisce “un punto di riferimento per la corretta gestione degli aspetti di salute e sicurezza per tutte le imprese chimiche che operano in Italia”.

 

Soffermandoci sul tema delle risorse, delle competenze, della formazione e della consapevolezza, nell’articolo affrontiamo i seguenti argomenti:


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Rischio chimico - 3 ore
Informazione ai lavoratori sui rischi specifici ai sensi dell'Articolo 36 del D.Lgs. 81/2008

 

Sistemi di gestione, competenze e piani di formazione e addestramento

Il documento ricorda che la competenza, inclusa di conoscenze ed abilità, “è un aspetto centrale del bagaglio professionale, tecnico, esperienziale e culturale del lavoratore, che si acquisisce attraverso percorsi di apprendimento formativo, di aggiornamento e di addestramento mirati e contestualizzati”.  

 

Questa fase di supporto del sistema di gestione affida, dunque, all’organizzazione un “delicato processo di analisi dei fabbisogni dei lavoratori affinché gli stessi acquisiscano un livello di competenza adeguato alla mansione ed utile al miglioramento complessivo delle prestazioni della propria organizzazione in termini di salute e sicurezza”.  

 

In termini operativi – continua il documento - l’organizzazione, “sulla base delle risultanze della valutazione dei rischi ed in conformità alla legislazione vigente ed al CCNL, per determinare le competenze necessarie ai lavoratori e assicurarle agli stessi, pianifica le necessità formative da soddisfare, dà vita ad un processo di apprendimento adeguato, tale da mettere i lavoratori nelle condizioni di comprendere i pericoli e gestire i rischi associati al loro lavoro, sia in situazioni usuali e non usuali sia in condizioni di emergenza ed anche in caso di situazioni di pericolo non prevedibili, comunque gravi ed immediate”.  

 

Occorre “definire i criteri, le modalità organizzative e le responsabilità necessarie per assicurare a tutti i lavoratori la formazione e l’aggiornamento continui in tema di salute e sicurezza; a ciò si aggiunge, per gli aspetti più strettamente tecnici ed operativi, la necessità dell’addestramento, funzionale a elevare la consapevolezza generale, a modificare i comportamenti, a garantire il rispetto delle procedure”.  

Si indica poi che i contenuti e la durata della formazione e dell’addestramento sono definiti “anche in considerazione dell’esperienza richiesta per svolgere determinate attività”.  

 

Dunque in relazione al processo indicato, “la figura preposta, in accordo con l’RSPP ed il RLSSA predispone periodicamente (di norma con cadenza annuale) un piano di formazione, di aggiornamento e di addestramento specifico, che sottopone all’approvazione della direzione.  Il piano deve coinvolgere i lavoratori a tutti i livelli dell’organizzazione e i loro rappresentanti e deve essere debitamente documentato, al pari di ogni evento erogato e degli esiti dello stesso.  Le azioni formative e di aggiornamento devono essere oggetto di verifica di apprendimento (ad esempio, test di fine corso, colloqui), e di verifica dell’efficacia di quanto appreso (ad esempio, tramite o durante audit, colloqui, osservazioni del comportamento o anche attraverso l’analisi di opportuni indicatori di sistema che consentano di valutare la capillarità dell’azione formativa, di verificarne l’apprendimento e il mantenimento delle conoscenze nel tempo)”.  

 

Sistemi di gestione, processo di apprendimento e personale esterno

Riprendiamo dal documento una tabella alcuni contenuti fondamentali del processo di apprendimento del lavoratore:

 

 

Il documento si sofferma anche sull’eventuale personale esterno all’impresa.

 

Si indica che “verificato il possesso dei requisiti formativi necessari allo svolgimento dell’attività (ad es.  per la guida dei carrelli elevatori, per l’uso delle PLE, per i lavori in quota, per l’accesso agli ambienti sospetti di inquinamento o confinati etc.) qualora se ne ravvisi l’opportunità, devono essere previsti ulteriori momenti di formazione per quelle situazioni o attività sotto la diretta gestione del committente (ad esempio, piano di emergenza aziendale, luoghi caratterizzati da rischi specifici quali atmosfere esplosive e altro)”.  

 

Riguardo poi alla formazione e all’addestramento “ogni attività deve essere predisposta e realizzata tenendo conto del livello di istruzione, delle esperienze necessarie, del grado di comprensione della lingua, oltre che di condizioni specifiche, legate a abilità linguistiche, grado di alfabetizzazione, eventuali diversità.  È inoltre particolarmente importante che i datori di lavoro, i dirigenti e i preposti siano formati adeguatamente affinché possano sviluppare, verificare e migliorare il sistema di gestione e di conseguenza possano sensibilizzare i propri collaboratori”.  

 

Sistemi di gestione, consapevolezza, informazione e comunicazione

Il documento si sofferma anche sul tema della consapevolezza dei rischi.

 

Si indica che “l’effettivo impegno della direzione aziendale per aumentare la motivazione dei lavoratori verso comportamenti sicuri e creare consenso nei riguardi della politica d’impresa si svolge attraverso un efficace processo di consapevolezza”. E ne rappresentano contenuti fondamentali alcuni punti che riprendiamo dal documento:

  • “Politica e obiettivi del sistema di gestione salute e sicurezza.  
  • Norme legali e contrattuali nonché pratiche d’impresa.  
  • Importanza della conformità delle proprie azioni rispetto a tali requisiti.   
  • Struttura, responsabilità e contenuti del sistema di gestione.  
  • Possibile contributo all'efficacia del sistema di gestione per la SSL.  
  • Possibili conseguenze, anche negative, dovute ad uno scostamento da quanto stabilito all’interno del sistema.  
  • Contributo al processo di investigazione degli incidenti”.  

 

Inoltre oltre ai lavoratori (“in particolare i lavoratori temporanei”), si segnala che “vanno resi consapevoli dei rischi per la SSL a cui sono esposti anche gli appaltatori, i visitatori e qualsiasi altra parte interessata su cui una mancanza di consapevolezza possa comportare una minaccia per il SGSSL dell’azienda”.  

 

È poi importante un’attenzione adeguata all’informazione e alla comunicazione interna.

 

Le imprese “devono fornire regolarmente ai lavoratori ed ai loro rappresentanti i principali elementi informativi per garantire elevati livelli di sicurezza e salute”.  

 

Anche in questo caso riprendiamo, dal documento, alcuni “contenuti fondamentali”:

  • “La politica del SGSSL.  
  • Le funzioni e i soggetti che rivestono un ruolo chiave e/o specifico nel SGSSL (compresi RSPP, addetti emergenze e primo soccorso).  
  • Gli obiettivi, i programmi su salute e sicurezza e il relativo stato di avanzamento.  
  • L’andamento degli indicatori di prestazione.  
  • Le potenziali conseguenze di scostamenti dalle procedure operative.  
  • I particolari aspetti gestionali legati all’operatività del sito.  Gli esiti della valutazione delle prove di emergenza.  
  • Gli esiti della valutazione di infortuni/incidenti (compresi i quasi incidenti).  
  • I risultati degli audit”.  

 

Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale del documento Inail che si sofferma anche sulle modalità corrette di comunicazione interna, anche con riferimento alle imprese a rischio di incidente rilevante, e riporta utili indicazioni anche per la comunicazione esterna. Ad esempio ricordando che una buona pratica per l’attuazione del processo di comunicazione interna ed esterna “può essere la redazione di un piano annuale di comunicazione condiviso e la realizzazione di una comunicazione congiunta tra parte datoriale e rappresentanti dei lavoratori che possa evidenziare unità d’intenti, impegno e obiettivi comuni”.      

 

 

RTM

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail, Federchimica, “ Linee di indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro per l’industria chimica”, Comitato di coordinamento: Giuseppe Bucci, Alessandra Menicocci, Giovanna Tranfo, Enrico Brena, Ilaria Malerba, Giovanni Postorino; autori: Maria Ilaria Barra, Lucina Mercadante e Antonio Terracina (Inail, Contarp), Enrico Brena e Antonio Corvino (Federchimica) con la collaborazione di Filctem – Cgil, Femca – Cisl, Uiltec – Uil, edizione 2023 (formato PDF, 1,17 MB).

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Nuove linee di Indirizzo per l’applicazione di SGSSL per l’industria chimica - 2023”.

 


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