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Elezioni AIAS: intervista a Giancarlo Bianchi e Rocco Sassone

In occasione del rinnovo delle cariche sociali dell’Associazione professionale Italiana Ambiente e Sicurezza, PuntoSicuro ha intervistato i coordinatori della lista R&C - Rinnovamento nella Continuità e della lista SicurezzaXtutti.


L’ Associazione professionale Italiana Ambiente e Sicurezza (AIAS), costituita nel 1975, conta circa 6.000 soci ed è la più importante associazione tecnico-scientifica italiana che si occupa di sicurezza e protezione della salute e dell’ambiente nei luoghi di lavoro e di vita.
 
L’associazione si trova nella fase di rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2011-2013 e vede la contrapposizione di due liste e schieramenti:
- la lista R&C - Rinnovamento nella Continuità, che fa capo all’attuale Presidente Giancarlo Bianchi;
- la lista SicurezzaXtutti, che fa capo all’Ing. Rocco Sassone, componente del consiglio direttivo e coordinatore regionale.
 

 

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In relazione all’importanza di AIAS per tutti coloro che si occupano di sicurezza sul lavoro in Italia, PuntoSicuro ha pensato di realizzare un’intervista ai due principali esponenti delle liste con cinque semplici domande, le stesse per entrambi, che potessero dare modo di conoscere meglio i candidati e le loro idee.
Il rinnovo cariche avverrà tramite Assemblea Ordinaria AIAS in prima convocazione alle ore 20.00 del 22 Novembre 2010 presso la sede AIAS Via del Vecchio Politecnico n. 7 di Milano e in seconda convocazione il 23 Novembre 2010, dalle ore 14.30 alle ore 18.00, presso l’aula Maggiore della FAST – piazzale Morandi, 2 – Milano.
 
 
L’intervista
 
Ci può raccontare la sua storia, le sue competenze nell’ambito della sicurezza sul lavoro e dell’associazione AIAS?
 
Giancarlo Bianchi:
1.1     Esperienze professionali
Il mio interesse professionale nasce da funzionario ENPI (Ente Nazionale Prevenzione Infortuni) nel quale, dal 1970 al 1974, mi sono fatta la prima esperienza come funzionario tecnico andando negli ambienti di lavoro della provincia di Milano:
Dal 1974 al 1990 sono diventato Regional Manager della funzione Safety e Fire Prevention di tutte le società dell’ ITT in Italia.
In tale ambito ho avuto l’opportunità di effettuare una straordinaria esperienza professionale europea ed internazionale, operando con i corrispondenti Regional Manager ITT delle altre nazioni europee, sotto le direzioni dell’ITT Americana e dell’ITT Europea.
Dal 1991 al 1995 sono stato Dirigente per la sicurezza e poi anche per gli impianti idrici e antincendio della Metropolitana Milanese SpA di Milano.
Successivamente dal 1995 fino al 2001 ho Coordinato il Servizio prevenzione e protezione degli ICP (Istituti Clinici di Perfezionamento) che costituiva un complesso ospedaliero pubblico d’eccellenza di Milano.
In esso era compresa la Clinica del Lavoro e pertanto ho avuto per 7 anni contatti giornalieri con il Prof. Antonio Grieco (Direttore della Clinica) e riconosciuto maestro della nostra professione a livello Italiano e internazionale.
Nel 1990 con il Prof. Grieco sono stato co-fondatore come V. Presidente AIAS della CIIP (Consulta Interprofessionale Italiana per la Prevenzione) della quale sono stato V. Presidente per molti anni.
1.2 Esperienza in AIAS
Dal 2002, andato in pensione, sono stato eletto Presidente dell’AIAS nella quale ero diventato Socio e Segretario nel 1979, per poi essere eletto V. Presidente fino al 1995.
L’AIAS aveva 451 Soci e pochissimi mezzi economici ed organizzativi, ma uno straordinario Gruppo promotore e propulsivo guidato dall’Ing. Ugo Viviani, padre fondatore dell’AIAS e poi Presidente per i primi 18 anni di vita dell’Associazione.
In tale ambito ho sempre svolto il ruolo di promotore e organizzatore delle varie attività in particolare dello sviluppo delle Sezioni territoriali, del Comitato Tecnico Scientifico e promotore, insieme al Presidente delle attività AIAS in ambito Europeo tramite l’IFAS di cui ho coordinato le attività europee dal 1990 al 1995.
Oggi l’AIAS ha assunto una riconosciuta importanza nazionale, europea ed internazionale e ha partecipato e ha fortemente contribuito a realizzare l’incremento e poi il riconoscimento legale della professione dei RSPP e degli ASPP.
 
Rocco Sassone:
Da oltre 15 anni opero nel settore dell’ingegneria della sicurezza per conto di committenti pubblici e privati di rilievo nazionale. Dopo la laurea in Ingegneria, conseguita c/o il Politecnico di Torino nel 1994, ho ritenuto importante indirizzare i miei interessi verso la ricerca, l’approfondimento e la divulgazione delle tematiche inerenti la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, sviluppando numerose collaborazioni con il mondo universitario, professionale e associazionistico. Dal 2004 sono titolare del corso di laurea in “Gestione Integrata dell’Ambiente e della Sicurezza Aziendale” , Direttore  Scientifico del MASA – Master in Sicurezza e Ambiente  oltre che Membro del corpo docente del MIS – Master in Ingegneria della Sicurezza.
In ambito professionale partecipo – in qualità di membro permanente -  ai lavori sul TUSL promossi dall’Assemblea dei Presidenti/Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Analogamente c/o il Ministero degli Interni in rappresentanza dell’ENC - Ente Nazionale Circhi, sono membro del GdL istituito in merito alla disciplina delle attività di pubblico spettacolo. Presiedo inoltre un Comitato Paritetico Territoriale.
In AIAS rivesto all’attualità la carica di Consigliere Nazionale oltre che di Coordinatore Regionale. In tal senso, l’impegno profuso è sempre stato indirizzato verso l’organizzazione di eventi e la divulgazione di contenuti “utili ai soci” convinto dell’insuperabile possibilità di AIAS di potere significativamente influire sulle tematiche di interesse dei soci nell’interesse dei soci. Purtroppo dopo l’esperienza maturata ho preso atto della scarsa propensione a condividere e quindi supportare progetti innovativi o comunque tali da ridistribuire sull’intero territorio nazionale l’enorme potenzialità dell’Associazione.
 
Qual è la progettualità sua e della lista che la sostiene riguardo al futuro di AIAS?
 
Giancarlo Bianchi:
Nelle mie risposte alle seguenti quattro importanti domande che mi sono state poste dai soci ho cercato di sintetizzare i fatti, i dati e il tenace impegno associativo mio e degli altri candidati della lista R&C.
1. Perché è stata ancora presentata la lista R&C e perché Rinnovamento nella Continuità?;
2. Cos’è e com’è articolato oggi il networkaias?;
3. Per me, come Socio, cosa ha fatto e cosa realizzerà il nuovo Consiglio Direttivo?
4. Come si è organizzata l’AIAS per continuare a incrementare la mia professionalità e accrescere la sua importanza a livello italiano, europeo ed internazionale?
Sul sito www.aias-sicurezza.it, nel banner elezioni AIAS, e sul sito www.listarec.net si possono trovare le mie risposte alle suddette quattro importanti domande pervenute dai Soci:
Inoltre trovi tutti i riferimenti dei 29 candidati della lista R&C a cui il socio può rivolgersi direttamente.
 
Rocco Sassone:
Tutto è ben sintetizzato nel nome della nostra lista: la sicurezza deve essere per tutti i soci AIAS. Tutti devono avere la possibilità di esprimere il proprio pensiero e, soprattutto, di emergere offrendo la propria disponibilità e professionalità. E ciò può concretizzarsi soltanto attraverso un’attenta ridistribuzione dei ruoli, passando da una ristretta oligarchia ad un sistema completamente aperto, meritocratico e organizzato, con obiettivi e strategie di crescita ben precisi, misurabili e costantemente monitorati. In pratica, occorre applicare all’associazione i più moderni concetti di organizzazione aziendale, senza ovviamente stravolgere lo spirito associazionistico e nel pieno rispetto morale ed etico verso i soci.
AIAS rappresenterà una nuova linfa vitale per tutti gli operatori del settore!
 
Qual è la sua lettura dell’attuale attenzione politica, sociale e mediatica riguardo ai temi della sicurezza sul lavoro?
 
Giancarlo Bianchi:
Nonostante la grave crisi economica in atto, la particolarmente viva attenzione complessiva sulla prevenzione è data dallo straordinario impegno del Presidente delle Repubblica, Giorgio Napolitano che si innesta su un cambio epocale italiano causato dalla spinta propulsiva della legislazione Europea.
Il recente D.Lgs. 81/2008 costituisce a mio parere, visto anche come Presidente dell’ENSHPO (European Network of Safety and Health Professional Associations), una delle più avanzate ed interessanti leggi sulla prevenzione in quanto nel titolo I mette al centro della prevenzione efficace l’approccio sistemico attuato tramite standard riconosciuti a livello internazionale.
Inoltre inserisce la necessità, per essere esenti dalle sanzioni amministrative per i vertici aziendali, l’adozione di un Codice etico aziendale e l’istituzione di un Organismo di Vigilanza interno che ha i poteri per promuovere e controllare l’applicazione di un sistema di gestione realmente efficace.
Tale legge avrà, a medio e lungo termine, un effetto sicuramente positivo per passare da un approccio italiano ampiamente diffuso basato su una sicurezza cartacea apparente ad una sicurezza applicata in modo efficace ed efficiente.
 
Rocco Sassone:
Grazie ai media l’attenzione verso la salute e la sicurezza dei lavoratori è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi anni. Abbiamo così ottenuto una maggiore sensibilizzazione da parte dei cittadini e dei lavoratori verso tali importanti temi, che impattano negativamente sulla collettività producendo significativi risvolti economici e sociali.
In tal senso, un notevole contributo è fornito dagli operatori della sicurezza, che hanno visto accrescere nel tempo la loro autorevolezza professionale e sociale, ai quali è richiesto il puntuale aggiornamento professionale, responsabilità etica e adeguatezza organizzativa, utile a garantire prestazioni di qualità.
E’ in quest’ambito che alle Associazioni viene richiesto di favorire lo sviluppo del dialogo tra tutti gli addetti ai lavori, al fine di evitare sterili strumentalizzazioni che allontanano dall’obiettivo principale: la tutela della sicurezza dei lavoratori!
 
Cosa pensa si debba fare in Italia in relazione alla prevenzione e alla gestione della sicurezza nelle piccole e medie aziende?
 
Giancarlo Bianchi:
Il tessuto industriale italiano e’ costituito prevalentemente da micro, piccole e medie imprese e in esse si verifica il maggior numero di infortuni gravi e mortali.
Oggi e’ possibile attuare una attività di prevenzione efficace basata sui decisi progressi teorici, metodologi e di prassi operative derivanti da significative esperienze italiane europee ed internazionali anche per aziende aventi tali dimensioni,
Pertanto ritengo che si debba incentivare con forti e riconosciuti vantaggi economici, amministrativi e assicurativi la qualificazione delle micro, piccole e medie imprese tramite l’individuazione di indici oggettivi di risultato e di funzionamento che permettano d’inserire la prevenzione nelle normali attività aziendali e siano strumenti per incrementare anche la produttività aziendale.
 
Rocco Sassone:
E' noto che proprio le piccole e medie organizzazioni, volano dell’economia italiana, specie nei periodi di crisi, fanno più fatica ad attendere agli obblighi di Legge posti a loro carico. I settori della prevenzione e gestione della sicurezza in tal caso sono i primi a essere intaccati.
La semplificazione degli adempimenti, il coordinamento dei controlli, la rimodulazione delle sanzioni, l’introduzione degli incentivi, unitamente all'effettuazione di un'adeguata formazione ai lavoratori, rappresentano gli elementi su cui far leva, per supportare i Datori di Lavoro e garantire gli auspicati necessari livelli di sicurezza per i Lavoratori.
 
La formazione alla sicurezza è vitale per la riduzione del numero di incidenti e malattie professionali negli ambienti di lavoro. Come evitare che la formazione si traduca in una semplice vendita di attestati? Come migliorare la formazione dei lavoratori?
 
Giancarlo Bianchi:
Il 70% degli infortuni sono causati da carenze, organizzative, gestionali o da comportamenti non corretti e imparare significa non solo conoscere ma cambiare i propri comportamenti.
Pertanto la formazione efficace va valutata in base al cambio di comportamento attuato dal lavoratore e non da una sola verifica dell’apprendimento.
Il lavoratore non cambia stabilmente il proprio comportamento se non è guidato da un dirigente e da un preposto che abbiano una solida e condivisa cultura e leadership orientata anche alla prevenzione.
Pertanto ritengo che la formazione per essere efficace debba essere uno strumento per permettere ad un’organizzazione di formalizzare un sistema riconosciuto per la gestione della cultura e della leadership per la sicurezza per il gruppo direttivo e che permetta di mettere in atto un sistema valido per la gestione dei comportamenti dei lavoratori.
 
Rocco Sassone:
Sicuramente occorre sensibilizzare le parti in causa sui gravi danni apportati al sistema della prevenzione dall’adozione di tali “pratiche”, solo in apparenza risolutive!
L’esperienza infatti ci insegna come la formazione possa essere fattivamente fruita e al tempo stesso piacevole, efficace ed economicamente sostenibile se erogata in strutture certificate e verificate, dotate delle necessarie professionalità.
L’introduzione del libretto formativo, la valorizzazione dell’addestramento, una rigorosa verifica dell’apprendimento, la personalizzazione dei percorsi formativi e il loro monitoraggio, unitamente all’istituzione di elenchi di formatori accreditati, contribuiranno notevolmente a innalzare gli standard attuali e quindi a garantire più sicurezza nei luoghi di lavoro!  
 
 
Materiali per eventuali approfondimenti:
- Programma lista Sicurezza per tutti (formato PDF, 168 kB);
- sito della lista SicurezzaXtutti.
 
 
 
Tiziano Menduto
 


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