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Corsi RSPP: le proposte delle Regioni (2/2)

A cura di Rocco Vitale. "Gli obiettivi ed i contenuti dei singoli moduli rappresentano la base per la definizione di un sistema di verifica degli apprendimenti e di certificazione delle competenze e riconoscimenti dei crediti formativi…"

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[La prima parte dell’articolo è stata pubblicata sul numero 997 di PuntoSicuro]

Verifica e valutazione dell’apprendimento.
Gli obiettivi ed i contenuti dei singoli moduli rappresentano la base per la definizione di un sistema di verifica degli apprendimenti e di certificazione delle competenze e riconoscimenti dei crediti formativi.
E’ proposta una valutazione intermedia al termine del Modulo A (base), obbligatorio per tutte le classi di attività lavorative e propedeutico agli specifici moduli di specializzazione, i partecipanti devono conseguire l’idoneità alla prosecuzione del corso mediante test di accertamento delle conoscenze acquisite. Tale idoneità, una volta conseguita, resta valida per tutti i percorsi formativi successivi e relativi alle diverse specializzazioni.
Durante lo svolgimento Modulo B (specializzazione) il livello di apprendimento e la relativa idoneità al proseguimento del percorso formativo verranno controllati tramite verifiche intermedie strutturate (test e/o soluzione di casi).

La valutazione finale può basarsi sulla somministrazione di due prove così strutturate:
-Simulazione significativa al fine di misurare le competenze tecnico professionali (come da standard formativi minimi) in situazione lavorativa durante l’esecuzione di compiti coerenti con l’attività di RSPP e ASPP;
-Colloquio e/o test finalizzati, per entrambe le figure, ad approfondire il possesso delle competenze tecnico professionali acquisite con particolare riferimento ai risultati della prova di simulazione e per il RSPP anche a valutare le competenze organizzative, gestionali e relazionali.
Nell’ambito dello stesso tipo di qualificazione (RSPP o ASPP) deve essere possibile ottenere la qualifica per classi diverse senza ripetere la formazione in moduli già acquisiti in altra classe.

Al termine del corso viene rilasciato un Attestato di frequenza con profitto. Tale titolo presuppone la valutazione finale d’idoneità e la frequenza non inferiore all’80%.

I soggetti formatori
Oltre ai soggetti istituzionali previsti dal D.Lgs. 195/03 ulteriori soggetti formatori verranno definiti in sede di Conferenza. La proposta delle Regioni propone l’adozione dei seguenti criteri
Accreditamento degli enti formatori in conformità al modello di accreditamento definito in ogni Regione e Provincia autonoma ai sensi del D.M. 166/01.
a)Dimostrare di possedere esperienza almeno quadriennale maturata in ambito di prevenzione e sicurezza sul lavoro.
b)Dimostrare di disporre di docenti con esperienza almeno biennale in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro.

Considerazioni conclusive
In questa sintesi è stata presentata la proposta delle regioni che, anche a seguito di consultazioni con le parti sociali, presenta elementi di novità apprezzabili ed utili. La modularità del sistema corsuale ed i crediti formativi ne testimoniano una novità in linea con la formazione superiore universitaria e sanitaria (vedi ECM).
Un altro aspetto di notevole importanza è dato dalla metodologia del sistema che si pone l’obiettivo che devono raggiungere i RSPP e non una mera elencazione di materie di insegnamento.
Ci pare di cogliere in questo senso una svolta importante laddove la formazione punta al raggiungimento di un obiettivo e non solo all’esecuzione delle regole. In questo senso sono apprezzabili sia i momenti di verifica che della valutazione dell’apprendimento nonché il sistema dell’accreditamento per i soggetti formatori.
Una debolezza, forse solo una lacuna momentanea, invece la troviamo negli strumenti didattici e nelle metodologie dell’insegnamento. La proposta, in questo senso, ci appare statica dotata di scarsa flessibilità e non aperta all’innovazione. Basti pensare al grande processo formativo rappresentato dall’utilizzazione di internet e della multimedialità. Del resto, poi, va proprio dato atto alle Regioni di aver avviato con lungimiranza e successo la Formazione a Distanza che può rappresentare un’ulteriore sviluppo della cultura della sicurezza sul lavoro.

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