Comunicazione Aifos - AIFOS convocata al Senato
La Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro, con particolare riguardo alle cosiddette morti bianche, presieduta dal sen. Tofani ha convocato l’Aifos per domani, martedì 5 Giugno 2007, presso la sede del Senato per essere ascoltata su tali problematiche.
L’Aifos sarà presente all’appuntamento con una propria delegazione che presenterà alla Commissione alcune considerazioni e proposte.
Il riconoscimento alle attività di Aifos, si aggiunge alla lettera (file PDF 102 kb) che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha recentemente fatto pervenire all'associazione in cui è sottolineato “l’impegno dell’Aifos in favore di una maggiore cultura della sicurezza sul lavoro”.
L’Aifos ritiene che la formazione non solo dei lavoratori ma di tutti i soggetti coinvolti nel ciclo lavorativo sia uno degli strumenti utili ed attuali per la prevenzione della sicurezza e cercare di arginare il crescente numero degli infortuni sul lavoro.
Nessuno mette in dubbio l’importanza della formazione ed il suo ruolo nella crescita della cultura della sicurezza. Ormai norme e leggi prevedono l’obbligo alla formazione e non mancano aziende, enti, organizzatori che sviluppano azioni e corsi di formazione. Il D.Lgs. 626/94 e i successivi Decreti collegati prevedono una infinità di norme e articoli relativi alla formazione.
A fronte della specificità della formazione, però, risultano incoerenti e soprattutto disarticolati i processi di metodo, merito, contenuti e modalità di erogazione e di svolgimento.
Si possono individuare diversi aspetti legislativi e normativi che regolano la materia e che presentano una chiave di lettura e di interpretazione differente da caso a caso. Difficilmente si scorge una linea unificante nel ragionamento ma si assiste al frutto di decisioni assunte caso per caso che non sono inquadrate nel complesso dell’intero sistema che il ruolo della formazione deve assolvere all’interno della cultura della sicurezza sul lavoro.
Il problema da affrontare non riguarda la generalità della bontà della formazione ma piuttosto della sua qualità, della sua efficacia e della sua utilità.
Oggi, spesso, la formazione viene assunta e somministrata più per dovere o per adempimento di legge che non per consapevolezza e cultura.
Sarà indispensabile aprire una nuova fase della formazione della sicurezza sul lavoro basata, non tanto sugli adempimenti amministrativi ma, sui contenuti formativi e sulle verifiche della formazione stessa.
La strada potrà essere quella dell’accreditamento, però con serietà: oggi basta avere due locali i bagni per disabili e qualche impiegato affinché un’azienda venga accreditata. Se poi l’azienda non possiede nessuna capacità organizzativa, progettuale, metodologica ed didattica può fare i corsi sulla sicurezza. Se però l’azienda possiede tutte queste capacità e svolge i corsi in una sede idonea come un albergo non può essere accreditata per svolgere i corsi per RSPP.
Vi è poi un tema importante come la formazione continua. Le ultime indicazioni normative vanno in questa direzione ma, con grande difformità da settore a settore, quasi a corrente alterna e soprattutto senza una vera possibilità di verifica.
Del resto la formazione sui temi della sicurezza per essere efficacie deve essere continua, non una tantum, sia per gli addetti ai lavori che sono, in primis, i datori di lavoro, rspp, aspp, rls, addetti emergenza sia, soprattutto, per tutti i lavoratori.
In questa direzione devono essere promosse e sviluppate tutte le forme e le capacità formative che vedano il concorso e l’utilizzo delle tecnologie dell'informazione al fine di dare un determinante contributo al raggiungimento di questo obiettivo.
In questo ambito si colloca la formazione dei formatori, docenti, tutor, progettisti, organizzatori, direttori, e responsabili di corso quali soggetti delle azioni formative.
Questi temi dovranno con forza essere presenti nel nuovo Testo Unico della sicurezza in quanto il problema da affrontare non riguarda la generalità della bontà della formazione ma piuttosto della sua qualità, della sua efficacia e – soprattutto - della sua utilità per il cambiamento dei comportamenti sul lavoro.
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