Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
La prevenzione dei rischi nell’industria metalmeccanica
Roma, 9 Feb – Sono molti i rischi correlati alle attività che si svolgono nelle aziende, di varia tipologia e grandezza, del comparto metalmeccanico.
Ad esempio si possono avere:
- rischi legati alla sicurezza: alla sicurezza di macchine, “apparecchiature, ambiente e locali di lavoro;
- rischi di natura igienico-ambientale: legati alla presenza di fattori chimici (polveri, fumi, gas, ecc.), fisici (rumori, vibrazioni, ecc.), biologici (virus, batteri);
- rischi di natura organizzativa (ritmi usuranti, turni di lavoro stressanti);
- rischi di natura ergonomica: legati alle posizioni di lavoro (movimentazione manuale di carichi, posture incongrue, movimenti ripetitivi, uso eccessivo di forza)”.
Pubblicità
A raccogliere e indicare i rischi del comparto metalmeccanico è il documento “ ImpresaSicura_Metalmeccanica” correlato a Impresa Sicura, un progetto multimediale - elaborato da EBER, EBAM, Regione Marche, Regione Emilia-Romagna e Inail - che è stato validato dalla Commissione Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza come buona prassi nella seduta del 27 novembre 2013. Il documento affronta il tema della tutela della salute e sicurezza relativa alla lavorazione dei metalli con macchine utensili e ai lavori di carpenteria “intesi come ultime fasi di lavoro per la produzione di manufatti”.
Nel progetto si segnala che a seguito della valutazione del rischio, le misure di prevenzione da adottare negli ambienti di lavoro possono “essere di tipo Tecnico (es. impianti), Organizzative (es. organigramma aziendale, mansionari,..), Procedurali (procedure e istruzioni operative di lavoro)” e possono riguardare aspetti relativi alla formazione e informazione dei lavoratori” e alla sorveglianza sanitaria.
In particolare le misure organizzative, procedurali di prevenzione e protezione sono costituite principalmente da:
- organizzazione aziendale: “organigramma con le figure chiamate a dirigere la produzione e l’applicazione delle misure di prevenzione aziendale. Ciascun dirigente o preposto o lavoratore avrà un proprio mansionario che ne fissa i compiti. Devono essere previste anche le persone preposte al controllo della corretta esecuzione delle lavorazioni e alla adozione delle misure di prevenzione”;
- procedure di lavoro stabilite nell’azienda. In particolare vengono stabilite le modalità di lavoro che il lavoratore deve rispettare al fine di controllare gli inquinanti emessi nell’ambiente di lavoro, pericolosi sia per lui che per gli altri presenti nello stesso ambiente. Fondamentale è inoltre la manutenzione degli impianti di aspirazione (filtri, cinematismi, serrande)”.
Senza dimenticare che il datore di lavoro “deve sempre individuare personale addetto alla verifica ed al controllo della corretta esecuzione delle lavorazioni con utilizzo degli impianti predisposti e con l’adozione delle misure di prevenzione organizzative e procedurali definite nell’azienda”.
Nel comparto al rischio infortunistico – correlato “all’elevato numero di macchine che si usano e spesso alla gravosità del lavoro” - si possono aggiungere, a seconda delle fasi lavorative, rischi di esposizione a: gas e fumi di saldatura; vapori e nebbie di solventi e vernici; fumi, vapori, nebbie e schizzi di fluidi lubrorefrigeranti; rumore.
In particolare il documento riporta le “principali situazioni e attività lavorative da valutare”, comprensive di alcune indicazioni di prevenzione, con riferimento a:
- impiego delle attrezzature di lavoro;
- metodi di lavoro e disposizione degli impianti;
- esposizione a sostanze o preparati pericolosi per la sicurezza e la salute;
- esposizione ad agenti fisici;
- fattori ambientali e ambienti di lavoro;
- interazione tra posto di lavoro e fattori umani;
- fattori psicologici;
- organizzazione del lavoro.
Riprendiamo, ad esempio, quanto indicato in relazione all’impiego delle attrezzature di lavoro:
- organi lavoratori, organi di trasmissione del moto, altri elementi mobili pericolosi: devono essere provvisti di ripari, dispositivi di sicurezza o segregati in modo da impedire i contatti accidentali;
- movimentazione dei carichi con carri ponte, gru, paranchi, carrelli elevatori: garantire la stabilità del carico evitando la caduta mediante idonee e corrette imbracature, prevedere percorsi o aree riservate ai mezzi di sollevamento e trasporto, assicurare la perfetta visibilità durante le operazioni;
- transito di veicoli - garantire: larghezza sufficiente per il passaggio di veicoli e pedoni, segnalare le zone di transito, limitare la velocità, mantenere i pavimenti con superficie regolare e uniforme, assicurare adeguata visibilità;
- possibilità di incendi e/o esplosioni: accertare se l’Azienda deve essere in possesso del ‘Certificato prevenzione Incendi’”. “Assicurare idonea aspirazione localizzata ed idoneo ricambio d’aria nelle operazioni di verniciatura per evitare il formarsi di miscele esplosive. Predisporre estintori portatili e/o bocche antincendio in numero sufficiente”.
Altre indicazioni riguardano invece i metodi di lavoro e la disposizione degli impianti:
- manipolazione di pezzi con bordi o superfici che possono causare tagli o abrasioni: “utilizzo dei dispositivi di protezione individuale in funzione dei materiali in lavorazione (guanti, scarpe, grembiuli);
- postazioni di lavoro o manutenzione sopraelevate che comportano il rischio di caduta dall’alto: installare parapetto;
- sforzi e posture inadeguate durante la movimentazione dei carichi: per quanto possibile meccanizzare le operazioni, oppure organizzare la rotazione del personale. Istruire il personale sulle corrette posture per la movimentazione di carichi;
- posti di lavoro con limitata disponibilità di spazio: garantire lo spazio necessario ai movimenti dei lavoratori tenendo conto dei materiali in lavorazione, dell’uso delle macchine e delle aree di stoccaggio;
- pavimenti sconnessi o scivolosi: rendere uniforme la superficie dei pavimenti, usare scarpe con suola antisdrucciolevole, mantenere pulito da materiali scivolosi (es. olii);
- pedane di lavoro in legno: garantire la sicurezza dell’appoggio del piede e mantenere la pedana in buono stato di conservazione;
- uso dei dispositivi individuali di protezione (DPI): i DPI messi a disposizione e utilizzati (guanti - scarpe - maschere), oltre ad essere funzionali e confortevoli non devono costituire un pericolo ulteriore (es. guanti sfilacciati, maschere con visibilità limitata, cuffie che possono impedire la ricezione di segnali di avvertimento);
- procedure e metodologie di lavoro: controllare che l’utilizzo delle attrezzature sia appropriato alle finalità per cui sono state progettate e costruite, seguendo le indicazioni contenute nel “manuale di istruzioni e d’uso” (es. non carteggiare il pezzo mentre è in rotazione sul tornio);
- saldature in spazi confinati: verificare che non esistano o si possano creare atmosfere esplosive (garantire una percentuale di ossigeno superiore al 19%). Ventilare ed aspirare l’ambiente. Utilizzare, se necessario, respiratori e organizzare la sorveglianza del lavoro da parte di esperti”.
Rimandando ad una lettura integrale del documento, riportiamo anche le indicazioni relative all’esposizione a sostanze o preparati pericolosi per la sicurezza e la salute:
- inalazione di vapori e assorbimento cutaneo di solventi o di altre sostanze (es. metalli) presenti nei prodotti di verniciatura o di sgrassatura: scegliere prodotti a bassa tossicità, aspirare localmente vapori e nebbie, utilizzare DPI (maschere, guanti, grembiuli);
- inalazione di fumi di saldatura: privilegiare tecnologie a bassa emissione, aspirare localmente;
- inalazione-contatto con sostanze sensibilizzanti (es. resine usate in verniciatura): usare prodotti a basso contenuto di monomero. Aspirare localmente. Accertare con controllo medico l’idoneità delle persone”.
Senza dimenticare, infine, anche le indicazioni generali relative a fattori ambientali e ambienti di lavoro:
- illuminazione: “garantire idonea illuminazione naturale (con numero sufficiente e distribuzione uniforme delle superfici vetrate che vanno mantenute inoltre pulite). L’illuminazione artificiale (generale e localizzata) deve essere adeguata all’utilizzo dei locali ed ai lavori che vi si svolgono;
- temperatura, umidità, ventilazione: la struttura edilizia (superfici finestrate, tamponamenti e copertura) e gli impianti tecnologici (di condizionamento, riscaldamento, ventilazione) devono garantire condizioni microclimatiche (temperatura, umidità, ventilazione) adeguate alle attività svolte;
- agenti inquinanti: gli agenti inquinanti derivanti dalla lavorazione (es. fumi di saldatura, nebbie di olii, vapori di solventi) e quelli meno specifici (es. fumi dei mezzi di trasporto interno), devono essere captati il più vicino possibile al punto in cui si liberano e convogliati all’esterno dei locali di lavoro rispettando la normativa di tutela dell’ambiente”.
Il sito “ Impresa Sicura”: l’accesso via internet è gratuito e avviene tramite una registrazione al sito.
RTM
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.