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Frodi e sofisticazioni alimentari in Gazzetta Ufficiale

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Industria alimentare

03/03/2004

Pubblicato l’elenco dei produttori e delle ditte alimentari condannati nel 1999 per reati di frode e sofisticazioni alimentari.

Non sempre ciò che arriva sulle nostre tavole è salutare; per rendersi conto del fenomeno delle frodi e sofisticazioni alimentari è sufficiente dare uno sguardo alla Ordinanza del Ministero della Salute del 26 gennaio 2004, contente l’”Elenco delle sentenze penali passate in giudicato nell'anno 1999 a carico di produttori e ditte alimentari condannati per reati di frode e sofisticazioni alimentari.”

Il documento, pubblicato in GU n. 46 del 25-2-2004- Suppl. Ordinario n.29, è redatto in attuazione dell'art. 8, comma 4 della legge 7 agosto 1986, n. 462, che prevede la pubblicazione annuale, da parte del Ministero della salute, dell'elenco delle ditte commerciali e dei produttori che abbiano riportato condanne con sentenza passata in giudicato per reati di frode e sofisticazione alimentare.

Più di cento pagine, scritte fitte fitte, che riportano il nome degli imputati, la sentenza, il tipo di reato, la condanna.
Tra i reati troviamo, ad esempio: “Per aver preparato e detenuto per vendere una partita di Kg 10 di salsiccia di carne suina insudiciata e nociva per presenza di salmonella”, oppure “per aver distribuito polpette crude di carne in alterato stato di conservazione per diffuse colorazioni grigio verdastre”.

Sfogliando le pagine della Gazzetta Ufficiale si possono trovare, tra l’altro, commercianti che pongono in vendita come Parmigiano Reggiano altri tipi di formaggi, limoni spagnoli venduti come “limoni di Sicilia”, oppure responsabili del reparto pasticceria di un grande ipermercato che hanno permesso la vendita di pizza precotta con data di scadenza successiva a quella indicata sulla etichetta preesistente.
Non meglio va nei ristoranti, una pizzeria ad esempio è stata condannata “per aver detenuto per la vendita al pubblico frutti di bosco ammuffiti e decomposti e mascarpone scaduto di validità”. Ad altri consumatori è andata peggio; un solo esempio: il titolare di un ristorante è stato condannato per aver distribuito alimenti nocivi per la salute pubblica in occasione di un pranzo nuziale e per aver cagionato agli invitati lesioni personali colpose per la somministrazione di alimenti in cattivo stato di conservazione.

Purtroppo l’elenco riportato non è di facile consultazione; anche on line è suddiviso in singole pagine in formato pdf.
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