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Assunto con un contratto di lavoro irregolare: dopo l'infortunio l'Inps chiede i contributi non pagati
Morì a 32 anni per un infortunio sul lavoro nel 1997 nell'azienda di trattamento di rifiuti tossici di Bulgarograsso, nel comasco.
Ora l'Inps chiede all'azienda i contributi non pagati, in quanto ha ritenuto che l'uomo non dovesse avere un contratto di consulenza, bensi' dovesse essere assunto con rapporto di lavoro subordinato.
Il giudice del lavoro di Como ha ritenuto irregolare il contratto di lavoro ed, in questi giorni, ha respinto il ricorso presentato dall'azienda contro la cartella esattoriale dell'Inps di 400 milioni.
Il notevole importo deriva dalla situazione considerata irregolare di altri 5 colleghi della vittima anch'essi legati all'azienda con un contratto di consulenza.
L'incidente mortale si verificò mentre il giovane, dottore in chimica, ed uno dei colleghi erano intenti ad effettuare un'analisi chimica su un campione di rifiuti. All'improvviso per una errata manovra si verificò una forte esplosione.
I periti della Procura di Como hanno attribuito l'errore alla mancata formazione dell'addetto da parte dell'azienda. Mancata formazione che ha costituito il motivo dell'ulteriore condanna emessa in un precedente processo a carico del responsabile dell'azienda chimica comasca.
Ora l'Inps chiede all'azienda i contributi non pagati, in quanto ha ritenuto che l'uomo non dovesse avere un contratto di consulenza, bensi' dovesse essere assunto con rapporto di lavoro subordinato.
Il giudice del lavoro di Como ha ritenuto irregolare il contratto di lavoro ed, in questi giorni, ha respinto il ricorso presentato dall'azienda contro la cartella esattoriale dell'Inps di 400 milioni.
Il notevole importo deriva dalla situazione considerata irregolare di altri 5 colleghi della vittima anch'essi legati all'azienda con un contratto di consulenza.
L'incidente mortale si verificò mentre il giovane, dottore in chimica, ed uno dei colleghi erano intenti ad effettuare un'analisi chimica su un campione di rifiuti. All'improvviso per una errata manovra si verificò una forte esplosione.
I periti della Procura di Como hanno attribuito l'errore alla mancata formazione dell'addetto da parte dell'azienda. Mancata formazione che ha costituito il motivo dell'ulteriore condanna emessa in un precedente processo a carico del responsabile dell'azienda chimica comasca.
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