Imparare dagli errori: gli infortuni nelle attività di carrozzeria
Brescia, 22 Mar – Siamo arrivati all’ultima puntata della rubrica “ Imparare dagli errori” – rubrica che in PuntoSicuro racconta e analizza gli eventi infortunistici in ambito lavorativo - dedicata al breve viaggio che con voi lettori abbiamo fatto attorno alle dinamiche degli incidenti, alle carenze e agli errori che possono avere gravi conseguenze per la sicurezza e la salute dei lavoratori di autofficine, carrozzerie, officine di verniciatura.
Ci soffermiamo oggi, in particolare, su alcuni infortuni gravi che sono avvenuti in questi anni nelle carrozzerie e che sono stati registrati, come sempre, dal sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi attraverso le schede di INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio.
I casi di infortunio nelle carrozzerie
Il primo caso riguarda un infortunio che si è verificato all'interno di una carrozzeria specializzata nella manutenzione degli autocarri.
Terminata la manutenzione di un telaio di un autocarro, dopo aver montato le ruote, un operatore fa scendere a terra il mezzo e per bloccarlo deve usare dei blocchi fermaruote.
Nel tentativo di porre i fermi, mentre è chino a terra, viene schiacciato dal telaio che si mette improvvisamente in movimento, contro il portone dell'officina.
Questo il fattore causale rilevato: il lavoratore tentava di porre dei fermaruote a un autocarro “rimanendo in una zona pericolosa”.
Il secondo caso riguarda un infortunio durante la riparazione di un’autovettura.
Un lavoratore dipendente di una carrozzeria mentre sta riparando un'autovettura, avendone svuotato il serbatoio del carburante per la presenza di carburante non adatto, prova a rimetterla in moto.
Dalla vettura si sprigiona un improvviso e violento incendio che investe l'operaio su gran parte del corpo procurandogli ustioni termiche sull’emitorace sinistro (“ipotesi: benzina in una macchina diesel”). Nella scheda si indica che “l'infortunato era solo e, date le lesioni e il suo trasferimento al centro ustioni, non è stato possibile sentirlo; la ricostruzione fatta è l'ipotesi più accreditata”.
In questo caso il fattore causale rilevato è l’accensione auto “in presenza di vapori di carburante (benzina)”.
Anche il terzo caso riguarda un infortunio avvenuto in una carrozzeria.
Un lavoratore è dipendente di una carrozzeria gestita da due soci.
Il primo giorno delle ferie estive si reca presso la carrozzeria e di sua iniziativa, senza chiedere autorizzazione ai titolari, collega una bombola vuota da 10 Kg di sua proprietà, avente pressione max di prova pari a 42 bar, per mezzo di un tubo in gomma, a una bombola di Cordon 15 (miscela di Argon e Diossido di Carbonio) utilizzata per l’impianto di saldatura a filo della carrozzeria (pressione di carica 200 bar, cioè 5 volte superiore alla pressione di prova della bombola piccola). Probabilmente la bombola piccola gli serve per effettuare dei lavori a casa durante il periodo di ferie.
Improvvisamente durante le operazioni di travaso la sua bombola esplode e frammenti della stessa vengono proiettati nella carrozzeria provocando il decesso dell’infortunato e il ferimento di altri due addetti che si trovano nel locale. “Nessuno dei presenti ha assistito direttamente all’infortunio e nessuno era a conoscenza di cosa stava facendo l’infortunato”.
In questo caso il principale fattore causale rilevato dalla scheda è il fatto che il lavoratore “travasava gas inerte senza utilizzare un riduttore di pressione”.
La prevenzione degli infortuni nelle carrozzerie
Rimandando alla lettura degli articoli di PuntoSicuro dedicati espressamente ai rischi infortunistici quando i lavoratori rimangono in “zone pericolose” o quando si utilizzano bombole di gas, presentiamo ora alcune indicazioni sulla prevenzione nel settore dei veicoli con riferimento alle attività che si svolgono nelle carrozzerie. E lo facciamo riportando alcune informazioni tratte dal documento “ Sicurezza e tutela della salute nel settore dei veicoli”, prodotto in Svizzera dalla Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro (CFSL).
Riguardo alle carrozzerie il documento sottolinea, ad esempio, che gli “impianti di raddrizzatura, macchine per la lavorazione dei lamierati e impianti di saldatura richiedono conoscenze specifiche e molta cautela”. In particolare le parti del corpo maggiormente esposte durante la lavorazione delle lamiere “sono gli occhi (penetrazione di corpi estranei), le mani e le braccia (lesioni da taglio)”.
Due suggerimenti generali: “possedere un buon parco macchine, gli attrezzi e le installazioni giuste consente di lavorare in condizioni di sicurezza”; “l’uso sistematico dei dispositivi di protezione individuale e la corretta tecnica di lavoro contribuiscono a ridurre gli infortuni”.
Veniamo ad alcune indicazioni specifiche riguardo ad alcune attività e strumenti:
- trasporto e stoccaggio di lamiere: “indossare i guanti antitaglio”;
- presse idrauliche: in relazione ai rischi di schiacciamento e correlati alle catene tenditrici, “non smontare la protezione” e “osservare il manuale d’uso”;
- banco di raddrizzatura: in relazione al rischio di “scivolare, essere colpito dalla proiezione di schegge o frammenti”, “osservare il manuale d’uso” e “utilizzare adeguati morsetti di fissaggio”;
- lavorazione della lamiera: “usare i dispositivi di protezione individuale”;
- apparecchi elettrici portatili: “osservare il manuale d’uso”;
- sostituire i vetri: “indossare i guanti antitaglio”;
- lavorare materie plastiche e colle: con riferimento al rischio di danni alla salute per inalazione e contatto con la pelle, “indossare adeguati dispositivi di protezione individuale ( occhiali di protezione, maschere di protezione, guanti di protezione, indumenti da lavoro)”;
- lame speciali (cutter): “indossare i guanti di protezione” e “utilizzare lame di sicurezza”.
In relazione, invece, alle attività di verniciatura, il documento indica che “durante i lavori di verniciatura e nella fase di preparazione i rischi per la salute sono correlati all’uso di solventi e di altre sostanze pericolose. I lavoratori possono proteggersi solo se conoscono tali pericoli, se adottano le misure di protezione corrette e se rispettano le norme di sicurezza. Le schede di sicurezza che accompagnano ogni prodotto forniscono indicazioni preziose su come istruire i lavoratori e organizzare il lavoro”.
Riportiamo, infine, anche in questo caso, alcune indicazioni per la prevenzione riguardo a particolari attività e strumenti:
- impianto di verniciatura, con riferimento ai rischi di incendio ed esplosione, di intossicazione per inalazione di colori e solventi e agli incendi provocati da residui di colori o vernici: “eseguire la verniciatura nell’apposita cabina; adeguata ventilazione; divieto di fumo generalizzato; evitare le fonti di innesco”;
- impianto di cottura: “sostituire periodicamente il filtro e smaltirlo secondo le indicazioni del fornitore; rispettare le norme per la protezione delle vie respiratorie e della pelle”;
- impianti e locali di miscelazione dei colori: “garantire un’adeguata ventilazione naturale o artificiale; divieto di fumo generalizzato; protezione contro le esplosioni”;
- solventi e vernici/pulizia: “impedire per quanto possibile la formazione di vapori; evitare le fiamme libere”; “garantire un’adeguata ventilazione (naturale o artificiale); rispettare le indicazioni contenute nelle schede di sicurezza. non conservare i solventi e i colori in recipienti aperti”;
- resine sintetiche bicomponenti/stuccatura e incollaggio: “indossare i guanti; rispettare le indicazioni contenute nelle schede di sicurezza”;
- colori contenenti isocianati, colle e materie plastiche (vernici poliuretaniche, vernici bicomponenti): “indossare maschere isolanti, ad es. respiratore ad adduzione di aria compressa; osservare le schede di sicurezza”;
- smerigliatura: “indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie”.
Tiziano Menduto
Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero 977, 999 e 4771 (archivio incidenti 2002/2015).
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.