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Imparare dagli errori: gli incidenti con la pala meccanica
Brescia, 15 Mar â Riprendiamo a parlare dei rischi correlati allâutilizzo di una macchina movimento terra, la pala meccanica.
Dopo esserci soffermato sugli infortuni derivanti da usi impropri del mezzo, presentiamo altri incidenti legati allâutilizzo della pala come riportato in INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il primo caso è relativo a lavori in galleria: scavi con mezzi meccanici, armatura con ferro e casseri, getto di calcestruzzo, per il prolungamento di un tratto di metropolitana.
âUno dei responsabili del cantiere si accorge, al termine della giornata lavorativa, che una macchina per il movimento terra è stata lasciata nella zona di cantiere in cui aveva operato nelle ore precedenti, invece di essere parcheggiata in un tratto della galleria in costruzione, come da ordine di servizio motivato da ragioni di sicurezza.
Avendo lavorato in passato con macchine analoghe, il responsabile decide di provvedere personalmente al parcheggio del presente mezzo.
L'infortunio non ha avuto testimoniâ. Tuttavia dai segni lasciati sul terreno e sulle pareti perimetrali della rampa d'accesso alla galleria, è âragionevole ipotizzare che la discesa che porta alla galleria sia stata affrontata a velocitĂ eccessiva. Perso il controllo del mezzo, questo è andato a sbattere dapprima contro la parete di destra e poi, dopo aver attraversato in diagonale la rampa, contro quella di sinistra. Il responsabile è stato sbalzato dal posto di guida ed è morto sul colpo per lo schiacciamento del cranio e del torace sotto una ruota della pala meccanicaâ.
Tra i fattori determinanti dellâincidente la mancanza di cintura di sicurezza e la guida a velocitĂ eccessiva.
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Il secondo caso è relativo ad attività di costruzione di una casa.
Da una prima ricostruzione dei fatti si può desumere che un lavoratore, dal suo posto di guida, a motore acceso, abbia sollevato le due barre di protezione, si sia alzato e con il busto si sia sporto dalla parte anteriore del mezzo, probabilmente per controllare se poteva posizionare altro materiale allâinterno del cassone che stava riempiendo.
Molto probabilmente âda quella posizione, con le braccia che afferravano i montanti delle due protezioni laterali del posto di guida e con i piedi appoggiati sulla struttura del mezzo sopra i comandi a pedale, deve essere scivolato allâindietro col piede sinistro schiacciando il comando a pedale che aziona il sollevamento della benna. Il sollevamento della benna deve aver procurato da subito lâimmobilizzazione delle sue braccia (come testimoniano le lesioni evidenti) tra i montanti fissi della struttura di protezione e i bracci mobili di sollevamento della palaâ impedendo al lavoratore di togliere il piede dal pedale essendo rimasto oramai, da quella posizione, lâunico punto di appoggio del corpo. La benna ânella sua corsa di salitaâ ha colpito e sollevato il collo âcesoiandolo contro il tetto del mezzoâ.
Questa ricostruzione, confermata dai successivi accertamenti tecnici eseguiti sul mezzo, parte dal presupposto che le barre di protezione poste davanti al sedile, il cui sollevamento avrebbe dovuto inibire il funzionamento dei comandi a pedale che azionano la salita e la discesa della benna, non fossero funzionanti.
Ilterzo caso è relativo all'asportazione del letame dalla stalla con una pala meccanica.
Un lavoratore alla guida della pala meccanica, dopo aver provveduto alla pulizia della stalla e scaricato il letame nella platea, ferma la macchina ed apre lo sportello della cabina per riferire qualcosa al fratello che lavorava nelle vicinanze. PoichÊ la comunicazione è disturbata dal rumore del motore acceso della pala meccanica, l'infortunato si alza dal sedile del posto di guida e si mette in prossimità della portiera.
Perde l'equilibrio e cade. Istintivamente cerca di aggrapparsi alla maniglia posta sulla sinistra ma mancando la presa cade a terra sbattendo la spalle e la testa sulla platea di cemento. La cabina si trovava ad una altezza di circa 1.65 metri da terra.
Il quarto caso è relativo ad attività in un bacino idroelettrico.
L'attivitĂ âconsisteva nel consolidamento dell'argine del torrente, ossia in un getto di calcestruzzo contro il muro dell'argine per un altezza di 1 metro e spessore di ca. 10 cm; si doveva gettare dalla parte opposta alla strada sterrata dove operava la pala meccanica con benna miscelatriceâ. Su una piazzola si caricava invece il materiale dell'impasto nella benna miscelatrice.
Dopo alcune operazioni senza problemi rilevati, la pala meccanica, con la benna carica, vibrante ed alzata a ca. 2 metri da terra, perde stabilitĂ sul terreno cedevole e si rovescia trasversalmente nel torrente schiacciando due dei tre operatori intenti a sistemare i casseri in attesa del calcestruzzoâ. Le lesioni multiple al torace ed al cranio hanno causato la morte in modo pressochĂŠ istantaneo.
La prevenzione
PuntoSicuro si sta recentemente occupando proprio della prevenzione dei rischi nellâuso della macchine movimento terra in relazione a quanto contenuto in diversi documenti informativi, ad esempio nel â Manuale macchine movimento terra: utilizzo e sicurezzaâ, un quaderno tecnico â prodotto dalla Scuola Edile Bresciana ( S.E.B.) e curato da Giuliano Bianchini - che ha lâobiettivo di fornire gli strumenti per una corretta applicazione delle normative e per un utilizzo idoneo dei mezzi presentati.
Riportiamo brevemente alcune indicazioni del manuale in relazione ad alcuni articoli del D.P.R. 459/96 allo scopo di informare gli operatori sui principali dispositivi e sullecaratteristiche di sicurezza di cui le macchine devono essere dotate ed a cui i costruttori, per legge, devono conformarsi.
Ad esempio in relazione ai requisiti essenziali di sicurezza e salute:
- âle macchine per costruzione devono essere atte a funzionare, a essere regolate ed a subire manutenzioni senza che tali operazioni, se eseguite nelle condizioni previste dal fabbricante, espongano a rischi le persone;
- il fabbricante deve informare gli utilizzatori dei rischi residui dovuti allâincompleta efficacia delle misure di protezione adottate, indicare se è richiesta una formazione particolare e segnalare se è necessario lâutilizzo di un D.P.I.;
- nelle condizioni dâuso previste devono essere ridotti al minimo possibile il disagio, la fatica, le tensioni psichiche dellâoperatore, tenuto conto dei principi dellâeconomia;
- la macchina deve essere fornita completa di tutte le attrezzature e gli accessori speciali essenziali per poterla regolare ed eseguirne la manutenzione ed utilizzarla senza alcun rischioâ.
O in relazione ai comandi:
- âi dispositivi di comando devono essere chiaramente visibili, individuabili e contrassegnati da una marcatura adatta. Inoltre devono essere disposti in modo tale da garantire una manovra sicura, univoca e rapida;
- la macchina deve essere provvista di dispositivi di segnalazione (quadranti, segnali etcâŚ) ed indicazioni la cui conoscenza è necessaria per un funzionamento sicuro. Dal posto di comando lâoperatore deve poter vedere lâindicazione dei sopra citati dispositivi;
- dal posto di comando principale lâoperatore deve poter essere in grado di assicurarsi dellâassenza di persone esposte nella zona a rischio. Se ciò non fosse possibile il sistema di comandi deve essere costruito e progettato in modo che ogni messa in marcia della macchina sia preceduta da un segnale di avvertimento sonoro e/o visivoâ.
Riportiamo altre indicazioni:
- âavviamento: lâavviamento della macchina deve essere possibile soltanto con unâazione volontaria su un dispositivo di comando posto a tal fine;
-dispositivo di arresto: in ogni macchina, presso il posto di lavoro, deve essere disposto un dispositivo di comando che consenta lâarresto generale in condizioni di sicurezza;
-arresto di emergenza: ogni macchina deve essere munita di uno o piĂš dispositivi di arresto di emergenza che consentano di evitare situazioni di pericolo che rischiano di prodursi imminentemente o che si stiano producendo;
-stabilitĂ : la macchina deve essere costruita o progettata in modo che nelle condizioni di funzionamento previste (eventualmente tenendo in considerazione le condizioni climatiche) sia tale da consentire lâutilizzazione senza rischio di rovesciamento, di caduta, o di spostamento intempestivoâ.
In particolare gli elementi mobili della macchina âdevono essere progettati, costruiti e disposti per evitare i rischi oppure, dove sussistono rischi, essere muniti di protezione o dispositivi di sicurezza in modo tale da prevenire qualsiasi rischio di contatto che possa provocare infortuniâ.
I dispositivi di protezione devono essere concepiti ed âinseriti nel sistema di comando in modo che:
- la messa in moto degli elementi mobili non sia possibile fino a che lâoperatore può raggiungerli;
- la persona esposta non possa accedere agli elementi mobili in movimento;
- la loro regolazione o movimento richieda un movimento volontario, ad esempio lâuso di un attrezzo, di una chiave, etcâ.
Uno specifico capitolo del manuale è dedicato allâuso in sicurezza della pala meccanica, con riferimento anche allâuso di protezioni come la cintura di sicurezza (ânon allacciarla dietro la schiena, eccâŚâ) in modo specifico ânelle cabine con struttura di protezione ROPS dove, in caso di ribaltamento della macchina, a fronte della garanzia di una deformazione minima del telaio della stessa cabina, è indispensabile che lâoperatore resti vincolato al posto di guida per evitare danni fisici (schiacciamento, cesoiamento eccâŚ)â.
Un paragrafo specifico del manuale della Scuola Edile Bresciana è dedicato alla stabilitĂ dei mezzicon riferimento alla guida su terreni sconnessi, in pendenza, in concomitanza di buche,avvallamenti, fossi, eccâŚ. La guida deve essere prudente e la velocitĂ moderata, per evitare il rischio di ribaltamento.
Un parte è dedicata anche ai lavori in prossimità di corsi fluviali.
Lâoperatore âdeve sempre valutare le caratteristiche della superficie di appoggio dei cingoli o delle ruote, onde escludere il rischio di smottamenti o sprofondamenti pericolosi che possono compromettere la stabilitĂ della macchinaâ. In particolare ânellâalveo di fiumi è molto importante prestare attenzione al piano di appoggio della macchina: il terreno può cedere in modo repentino e la macchina sprofondare rapidamenteâ.
Pagina introduttiva del sito web di INFOR.MO.: nellâarticolo abbiamo presentato le schede numero 29, 219, 285 e 431 (archivio incidenti 2002/2004).
Tiziano Menduto
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