Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
I quesiti sul decreto 81: imprese appaltatrici e Duvri
Bari, 3 Dic – Un quesito sull’obbligo della redazione del documento unico di valutazione dei rischi interferenziali (DUVRI). Risposta a cura di Gerardo Porreca ( www.porreca.it).
Quesito
Per andare a lavorare come impresa di pulizie in condomini, uffici o scuole mi viene richiesto prima di entrare di redigere il Duvri. Ma secondo l’articolo 26 del Testo Unico non devono essere i committenti, ossia gli uffici, i condomini ecc. a dover redigere il Duvri e l’impresa appaltatrice a limitarsi semplicemente ad attestare la sua idoneità tecnico-professionale senza redigere tale documento?
Risposta
Il fatto che continuino a pervenire ancora dei quesiti del tipo di quello al quale si dà ora riscontro e finalizzati a sapere chi ha l’obbligo di redigere il documento di valutazione dei rischi interferenziali (Duvri), benché siano trascorsi più di sette anni dalla sua istituzione avvenuta ancor prima dell’entrata in vigore dello stesso D. Lgs. n. 81/2008, sta ad indicare quanta poca importanza viene dato a questo documento di prevenzione che è invece essenziale per regolare i rapporti di sicurezza sul lavoro tra committente, appaltatori e subappaltatori e quanta diffusa sia ancora la convinzione che la sua redazione sia solo un adempimento cartaceo al quale ottemperare solo perché la richiedono le disposizioni di legge in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
(...)
La risposta completa è disponibile per gli abbonati in area riservata:
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.
Pubblica un commento
Rispondi Autore: Sergio - likes: 0 | 03/12/2014 (13:55:13) |
Esatto, è solo un documento cartaceo che viene redatto dal Committente per adempiere ad un obbligo di legge. |
Rispondi Autore: Eugenio Roncelli - likes: 0 | 03/12/2014 (16:24:54) |
Purtroppo l'ignoranza è dura a morire: troppi "personaggi" non sanno nulla di sicurezza e troppe associazioni di categoria fanno "finti" convegni e corsi. Il DUVRI, ben fatto, è utilissimo e non è solo un pezzo di carta: solo che bisogna saperlo fare. E per farlo bene, bisogna spendere (un amministratore di condominio non ha le conoscenze per farselo, ad esempio) e poi prendersi la RESPONSABILITà'di firmarlo. |
Rispondi Autore: silvio ventroni - likes: 0 | 03/12/2014 (18:14:30) |
Sono d'accordo con tutte le riflessioni esposte da Porreca , roncelli e sergio . Dirò di Più . A proposito Di certi corsi , come quelli propinati e/o sponsorizzati da pseudo-enti bilaterali , presenti in tutto il territorio italiano , che per il solo merito di essere affiancati da sindacati o enti di categoria non vengono controllati da chi di dovere. Taluni vengono sponsorizzati anche da qualche magistrato in auge . |
Rispondi Autore: maurizio cappai rspp - likes: 0 | 03/12/2014 (18:30:25) |
e siamo alle solite... invece di immaginare come superare l'ignoranza o comunque risolvere il problema, eccoci qui a giudicare il DUVRI come carta straccia o a lagnarci del solito vizio italiano di certificare l'inesistente e il non fatto (tanto chi controlla?). Non sarebbe meglio consigliare all'impresa che vuole lavorare una base, uno standard, una modulistica (creata dalla stessa, consigliata da un professionista, ecc.)per poter supplire alle deficienze del Committente? Tanto quest'ultimo troverà sempre un Appaltatore disposto a fare il DUVRI al suo posto (si è disposti a tutto per lavorare), tanto vale cercare di avere il massimo delle informazioni dal Committente, studiare e trovare le soluzioni, quantificarle economicamente e alla fine farglielo firmare.... una specie di servizio compreso nell'offerta. Non sto dicendo che sarebbe meglio fare così, ma quantomeno regolarizzerebbe certe situazioni e avrebbe il valore di prevenzione che il legislatore intendeva dargli. Non dimentichiamo che stiamo sempre aspettando il D.M. che consentirà di avere una specie di "preposto ai rischi interferenziali"...... |
Rispondi Autore: Eugenio Roncelli - likes: 0 | 03/12/2014 (19:47:30) |
Direi che è un approccio totalmente sbagliato: è il Committente che deve capire l'importanza della sicurezza e deve capire quello che chiede ad altri di fare. In caso di "incidente" l'impresa che avesse compilato il DUVRI per conto del Committente si troverebbe sotto accusa, perché avrebbe operato contra legem. Il problema è che a non capire non sono solo i Committenti ma tante associazioni di categoria. Il "preposto" ai rischi interferenziali non risolve i problemi (è solo utile). Mi sorprende che un RSPP abbia questa visione della sicurezza: proprio un RSPP potrebbe essere la persona giusta per preparare il DUVRI, chiedendo collaborazione al progettista delle opere (non tutto va sotto il titolo IV) o alle imprese |
Rispondi Autore: maurizio cappai rspp - likes: 0 | 03/12/2014 (21:21:08) |
Egregio Roncelli mi dispiace averti dato l'impressione di ricercare soluzioni "soft" al problema (soffro per le altrettante soluzioni soft che l'attuale governo sembra cercare riguardo alla sicurezza del lavoro), ma poiché faccio il professionista dal 1996 e ho lavorato per tante aziende, da quelle grandi a quelle di 2/3 dipendenti, mi sono reso conto che la cosa più difficile è far nascere la cultura della sicurezza nei piccoli datori di lavoro. Mai mi sognerei di rivoltare la finalità di una norma di legge agli interessi del datore di lavoro, ma se l'alternativa è non avere tutele, preferisco un escamotage, nella convinzione che un DUVRI preparato dall'appaltatore e firmato, quindi condiviso, dal committente è meglio di ... nessun DUVRI (è questa è una realtà che vedo giornalmente, almeno nella mia regione Lazio). |