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Rifiuti da batterie: nuovi codici Ue per potenziare il riciclo

Rifiuti da batterie: nuovi codici Ue per potenziare il riciclo
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Gestione Rifiuti

08/05/2025

La Commissione Europea ha aggiornato l'Elenco Europeo dei Rifiuti (EER) introducendo nuove classificazioni specifiche per i rifiuti derivanti dalle batterie, con l'obiettivo di migliorare la gestione e il riciclo di questi materiali.

In marzo la Commissione Europea ha aggiornato l’elenco europeo dei rifiuti con nuove classificazioni per i rifiuti da batterie. Una delle modifiche più importanti riguarda la classificazione della black mass, la massa nera che scaturisce dalla triturazione delle batterie esauste. Un composto che, a seconda delle batterie dalle quali viene ricavato, può essere ricco di materie prime critiche. Come cobalto, litio, nichel e manganese che l’Europa considera materie prime strategiche. Con il nuovo elenco, la black mass viene considerata hazardous waste, ovvero rifiuto pericoloso.

L’OBIETTIVO: NON FAR “PARTIRE” MATERIE PRIME CRITICHE

“In conformità con la Convenzione di Basilea e con il Regolamento sulle spedizioni di rifiuti”, si legge in una nota della Commissione, la classificazione della black mass come rifiuto pericoloso “porterà a un migliore controllo delle spedizioni di massa nera e garantirà che la massa nera rimanga nell’economia europea. Ciò supporterà l’obiettivo del Regolamento sulle batterie di passare a un’economia circolare, aumentando la sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime ed energia e rafforzando l’autonomia strategica dell’Ue”.

La classificazione della black mass come rifiuto pericoloso, inoltre, ne impedirà l’esportazione verso i Paesi non Ocse. Secondo la commissaria per l’Ambiente, la resilienza idrica e l’economia competitiva e circolare, Jessika Roswall, “trattenendo la massa nera più a lungo nell’economia possiamo incrementare il riciclaggio delle batterie e la nostra economia circolare”.

La nuova classificazione comporterà maggiori oneri amministrativi per gli operatori, soprattutto più controlli e più burocrazia per la movimentazione oltre confine. Il che, nelle intenzioni dell’esecutivo comunitario, dovrebbe spingere verso un maggiore trattamento e avvio a riciclo interno all’Ue.

L’AGGIORNAMENTO RIGUARDA ANCHE LE BATTERIE AL LITIO

L’aggiornamento periodico dei codici per i rifiuti da batterie è necessario per stare al passo con l’evoluzione tecnologica e con le nuove chimiche adottate. I nuovi codici riguardano i rifiuti da batterie derivanti da tutte le fasi del ciclo di vita: produzione, consumo, trattamento per il riciclo. Oltre alla massa nera, saranno classificate come pericolose le batterie esauste a base di litio, di nichel, di zinco, le batterie esauste sodio-zolfo e le alcaline. Il nuovo elenco introduce anche un nuovo codice per le batterie a base di litio collezionate tramite la raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

Superato un periodo di circa due mesi nei quali Europarlamento e Consiglio potranno opporre obiezioni all’atto delegato della Commissione, il nuovo elenco dei rifiuti sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue. Entrerà in vigore 20 giorni dopo. A quel punto scatterà un periodo transitorio di 18 mesi per far sì che gli operatori possano adeguarsi ai nuovi oneri.

I TARGET DEL REGOLAMENTO BATTERIE

In base al nuovo Regolamento europeo, gli Stati membri sono obbligati ad arrivare entro il 2030 una raccolta del 73% dei rifiuti da batterie portatili. Per quelle che alimentano i veicoli da trasporto leggeri, il target è del 51% entro il 2028 e del 61% entro il 2031. Inoltre entro il 31 dicembre 2027 il riciclaggio deve portare al recupero di almeno il 90% di cobalto, rame, piombo e nichel presente nelle batterie esauste e di almeno il 50% del litio. Dopodiché, dall’agosto del 2031 scatteranno gli obblighi di contenuto minimo riciclato. Le nuove batterie immesse sul mercato dovranno contenere almeno il 6% di litio e nichel, il 16% di cobalto e l’85% di piombo provenienti da riciclo.

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Il regolamento Ue per batterie più sostenibili, circolari e sicure

Un’etichetta che indichi l’impronta di carbonio obbligatoria per le batterie dei veicoli elettrici, le batterie dei mezzi di trasporto leggeri (bike, scooter, monopattini) e le batterie industriali ricaricabili con una capacità superiore a 2kWh; nuovi obiettivi di raccolta per le batterie portatili (45% entro il 2023, 63% entro il 2027 e 73% entro il 2030) e per le batterie dei mezzi di trasporto leggeri (51% entro il 2028, 61% entro il 2031).

Queste alcune delle novità previste dal nuovo Regolamento Ue sulle batterie 2023/1542, appena entrato in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, con la finalità di garantire che al termine del loro ciclo di vita, le batterie possano essere riutilizzate o riciclate. Le nuove regole sono in linea con le ambizioni di circolarità del Green Deal europeo, il regolamento è, infatti, il primo atto legislativo europeo che adotta un approccio basato sull’intero ciclo di vita in cui l’approvvigionamento, la produzione, l’uso e il riciclo  sono affrontati e sanciti in un’unica legge.

Le batterie rappresentano una tecnologia fondamentale per guidare la transizione verde, secondo stime, entro il 2030, la domanda globale di batterie potrebbe aumentare di 14 volte e  il fabbisogno per l’UE potrebbe rappresentare il 17% della domanda totale per una molteplicità di fattori: l’ascesa dell’economia digitale, lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’avvento della mobilità a basse emissioni di carbonio. Il costante aumento di veicoli elettrici alimentati a batteria (si prevede che sulle strade dell’Ue ne circoleranno oltre 30 milioni per il 2030) renderà questo mercato strategico a livello globale.

La produzione di batterie dipende fortemente dalle importazioni di materie prime critiche e in particolar modo di cobalto, litio, nichel, grafite naturale, manganese, dei metalli ad impatto ambientale e sociale molto elevato, ma grazie alle prescrizioni relative al dovere di diligenza previste dalla nuova legge, le imprese devono garantire che l’approvvigionamento di queste materie prime contenuti nelle batterie non abbia un impatto ambientale o sociale negativo.

Per queste materie prime sono stati fissati livelli minimi di recupero, per il litio è previsto l’obiettivo del 50% entro la fine del 2027 e dell’80 entro il 2031, per il cobalto, rame, piombo e nichel del 90% entro il 2027 e del 95% entro il 2031. Infine il Regolamento prevede livelli minimi obbligatori di contenuto riciclato per le batterie industriali: 16% per il cobalto, 85% per il piombo, 6% per il litio e nichel.

Entro il 2027, i consumatori potranno rimuovere e sostituire, inoltre, le batterie portatili dei propri prodotti elettronici in qualsiasi momento del ciclo di vita, lasciando così agli operatori il tempo sufficiente per adattare la progettazione dei loro prodotti a questo requisito. Un codice QR fornirà l’accesso a un passaporto digitale con informazioni dettagliate su ciascuna batteria che aiuterà i consumatori e i professionisti.




European Commission - 5 marzo 2025 - Elenco aggiornato dei rifiuti europei con codici dei rifiuti correlati alle batterie (doc)


REGOLAMENTI REGOLAMENTO (UE) 2023/1542 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 luglio 2023 relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie, che modifica la direttiva 2008/98/CE e il regolamento (UE) 2019/1020 e abroga la direttiva 2006/66/CE (pdf)


Fonte: Fondazioneperlosvilupposostenibile


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