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Rischio di incidente rilevante: migliorare le comunicazioni in emergenza

Rischio di incidente rilevante: migliorare le comunicazioni in emergenza
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Gestione emergenza ed evacuazione

28/04/2023

Un intervento si sofferma sulla comunicazione in attività a rischio d’incidente rilevante. Focus sulla comunicazione ai dipendenti e agli ospiti, sulle comunicazioni durante le emergenze e sui dispositivi per la comunicazione in emergenza.

Rischio di incidente rilevante: migliorare le comunicazioni in emergenza

Un intervento si sofferma sulla comunicazione in attività a rischio d’incidente rilevante. Focus sulla comunicazione ai dipendenti e agli ospiti, sulle comunicazioni durante le emergenze e sui dispositivi per la comunicazione in emergenza.

Brescia, 28 Apr – In tutte le attività e, ancor più, nelle cosiddette “attività a rischio di incidente rilevante” (RIR) connesse con sostanze pericolose ( decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105) una comunicazione efficace, sia durante l’attività ordinaria che, soprattutto, durante una emergenza, “rappresenta una delle principali azioni di prevenzione”.

 

In queste attività il gestore dell’impianto “deve garantire che i contatti con gli Enti di controllo siano costanti, che la diffusione delle procedure operative tra tutti i gli operatori dell’azienda sia continua, che i messaggi di allarme siano inequivocabili ed efficaci e che sia sempre possibile contattare i soccorsi esterni e coordinare le squadre di emergenza”. E le modalità con cui comunicare in un sito a rischio d’ incidente rilevante “non possono essere sempre le stesse, ma devono tener conto dell’attività svolta, delle caratteristiche strutturali degli impianti e delle costruzioni, e anche delle capacità e della preparazione specifica dei lavoratori impegnati”.

 

A ricordarlo e a fornire informazioni su un’adeguata comunicazione nelle attività a rischio di incidente rilevante è un intervento che si è tenuto al convegno SAFAP “ Sicurezza e affidabilità delle attrezzature a pressione” (online, 16-18 novembre 2021).

 

Nel presentare il suddetto intervento – dal titolo “La comunicazione in attività a rischio d’incidente rilevante” e a cura di M. del Gaudio (Inail - Uot di Avellino), G. Russo (Comando Vigili del Fuoco Napoli) e D. Cerrone (Direzione Regionale Vigili del Fuoco Campania) – in un precedente articolo abbiamo già accennato, in generale, all’efficacia delle comunicazioni nei siti RIR.

 

Oggi ci soffermiamo, invece, in particolare sui seguenti argomenti:

  • Rischio di incidente rilevante: le comunicazioni ai dipendenti e agli ospiti
  • Rischio di incidente rilevante: le comunicazioni in emergenza
  • Rischio di incidente rilevante: i dispositivi per la comunicazione in emergenza

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Rischio di incidente rilevante: le comunicazioni ai dipendenti e agli ospiti

L’intervento entra nel dettaglio delle modalità di comunicazione in un sito a rischio d’ incidente rilevante con riferimento a vari destinatari (enti, pubblico, lavoratori, ospiti, …).

 

Ad esempio si sottolinea, riguardo alle comunicazioni ai dipendenti, che se la “frequente attività di formazione a cui debbono partecipare i lavoratori dipendenti dell’azienda è una occasione di continua comunicazione”, non è in realtà facile “avere riscontro di quanto effettivamente il dipendente abbia appreso”. E anche “per diffondere gli aggiornamenti delle procedure o le informazioni occasionali può risultare difficoltoso individuare la modalità più efficace”.

Si segnala a questo proposito che:

  • “l’affissione in bacheca di documenti voluminosi” (ad esempio nuovo Piano di Emergenza Interna - PEI, nuova Politica ecc.) “è di solito scarsamente efficace mentre l’invio telematico con mail, messaggi sms o messaggi WhatsApp permette di avere la certezza del recapito ma non che l’informazione sia stata effettivamente recepita”;
  • la scelta della modalità di comunicazione è anche “legata al tipo di attività; in una azienda con pochi dipendenti è possibile riunirsi anche nella modalità ‘pausa caffè’, ma in quelle di dimensioni maggiori può essere più difficile raggiungere tutti i dipendenti che potrebbero lavorare in siti variamente distribuiti sul territorio”;
  • “quando è possibile, la notifica ad personam è forse quella più efficace perché prevede uno scambio diretto delle informazioni ed un riscontro anche su ciò che il dipendente ha effettivamente recepito”.

Riguardo poi alla comunicazione agli ospiti si ricorda che in un sito RIR possono accedere vari soggetti “tra cui i fornitori, i lavoratori di altre ditte che svolgono stabilmente attività all’interno del sito o che svolgono lavori occasionali, funzionari di Enti addetti ai controlli ecc”.

 

Si indica che per chi lavora continuamente nel sito – nella relazione si fa l’esempio dei fornitori che “accedono sempre con gli stessi autisti o che svolgono attività esternalizzate di manutenzione” – “esiste un flusso continuo di informazioni” che dovrebbe garantire che tutti siano “informati sui rischi esistenti e sui comportamenti da tenere. Normalmente il sistema di gestione della sicurezza prevede che con questi soggetti ci sia un continuo scambio di informazioni e soprattutto che venga somministrata direttamente la formazione specifica o che vengano acquisite le attestazioni relative alla formazione svolta presso la propria azienda”.

 

Mentre è diverso il caso di chi accede occasionalmente al sito RIR e che “potrebbe non percepire che sta entrando in uno stabilimento in cui occorre seguire delle regole ‘speciali’”. Si accenna alla possibilità, come fatto da alcune aziende, di installare, nell’area d’accesso, “dei totem interattivi che, dopo la riproduzione di un video, somministrano un test al visitatore”. Oppure può essere l’accompagnatore che “organizza un breve briefing per descrivere i rischi presenti in azienda indicando in particolare la tipologia ed il significato dei segnali acustici o di altro tipo, con cui si comunica uno stato di allarme ed i relativi comportamenti da seguire, sempre sotto il controllo dello stesso accompagnatore”.

 

Rischio di incidente rilevante: le comunicazioni in emergenza

L’intervento si sofferma anche sulle comunicazioni in emergenza.

 

Si indica che durante le attività formative “il personale coinvolto nelle emergenze riceve precise istruzioni su cosa fare durante l’emergenza”. E il gestore dell’impianto “deve valutare con cura la composizione della squadra deputata all’emergenza ed assicurarsi che abbia le capacità di assolvere al compito”. In particolare la massima attenzione “deve essere prestata alla scelta del lavoratore incaricato di interfacciarsi, durante l’emergenza, normalmente per via telefonica, con le Autorità esterne”.

 

Può essere anche utile fornire una “procedura di riferimento che riporti le frasi con cui l’operatore deve trasmettere le informazioni necessarie onde evitare che siano tralasciate notizie importanti e che siano contattati tutti gli attori da coinvolgere”.

 

Se si sono poi svolte esercitazioni in collaborazione con Enti esterni, “questi dovrebbero già sapere come raggiungere il sito e, forse, anche i punti critici dello stesso, ma è importante che il percorso per accedere all’area d’intervento sia facilmente individuabile”.

 

Si segnala che nel caso di grossi stabilimenti “potrebbe essere necessario orientare i soccorsi provenienti da altri territori regionali o nazionali già a partire dalle strade di grande comunicazione come le autostrade e le strade nazionali. Anche qui la tecnologia potrebbe essere d’aiuto se ai soccorritori fossero fornite, oltre all’indirizzo, le coordinate geografiche da inserire nei sistemi di navigazione ormai disponibili su tutti i telefoni cellulari muniti di GPS”.

 

Rischio di incidente rilevante: i dispositivi per la comunicazione in emergenza

L’intervento si sofferma anche sui dispositivi per la comunicazione in emergenza, dispositivi che, con il tempo e l’evoluzione tecnologica, sono cambiati.

Ad esempio dall’ utilizzo della linea telefonica fissa “si è passati alla rete telefonica mobile con messaggi in fonia o con testi scritti, o addirittura a reti satellitari”. E per le comunicazioni interne al sito vengono sovente utilizzati cellulari aziendali, ricetrasmittenti o anche linee telefoniche fisse” (a volte ci possono essere problemi di collegamento e trasmissione “per l’effetto schermante di strutture e di apparecchiature”.

 

Si segnala poi che in presenza di rischio di esplosione è necessario “utilizzare apparecchiature e quindi anche telefoni cellulari o ricetrasmittenti di tipo antideflagrante utilizzabili in aree ATEX (ATmosphere EXplosive)”. E anche “i telefoni fissi utilizzati durante l’emergenza debbono essere direttamente collegati alla rete e non possono essere utilizzati quindi centralini o cordless che possono essere inefficaci se subentrano interruzioni dell’elettricità durante l’emergenza”.

 

L’intervento si sofferma anche sui luoghi in cui è presente “un significativo rumore di fondo”, sui sistemi di segnalazione codificati del corpo o con voce amplificata e sulle sequenze codificate dei suoni.

 

In conclusione l’intervento, che vi invitiamo a leggere integralmente e che riporta molti altri dettagli e aspetti, sottolinea che “molti incidenti possono essere evitati se tutti ricevono correttamente le informazioni per svolgere bene il proprio lavoro e questo si ottiene solo se tutti comprendono l’utilità di quanto si ‘trasmette’”.

 

 

Tiziano Menduto

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, “ SAFAP 2021 - Sicurezza e affidabilità delle attrezzature a pressione”, atti del convegno SAFAP 2021, editing di Francesca Ceruti e Daniela Gaetana Cogliani, edizione 2021

 

 

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