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Intervenire prima che sia troppo tardi

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L’ictus in Italia è la prima causa di disabilità e purtroppo le persone colpite da tale patologia sono in aumento.
Due casi di ictus su tre potrebbero essere tuttavia evitati se la prevenzione e le cure fossero praticate in modo opportuno. Molte sono le persone a rischio e che non sanno di esserlo. Molti casi giungono in ospedale troppo tardi, in quanto non vengono riconosciuti i sintomi dell'ictus. Inoltre non sempre ci si rivolge alle strutture adatte; non tutti gli ospedali sono infatti in in grado di praticare le nuove cure per ridurre il rischio di morte o disabilità.

Al primo sospetto di un ictus cerebrale bisogna recarsi immediatamente in un centro qualificato dove si possa essere visitati da medici esperti e sottoposti senza perder tempo a tutti gli accertamenti necessari ed alle terapie del caso.
I reparti specializzati, chiamati Stroke unit, sono gli unici a poter utilizzare la terapia con l’rt-PA (attivatore ricombinante del plasminogeno tessutale), molecola che scioglie i trombi.
Questa terapia non può essere utilizzata in tutti i casi e deve essere effettuata entro 3 ore dall'esordio.
Fondamentale è, quindi, il fattore tempo. Queste le indicazioni dell’Associazione per la lotta all'ictus cerebrale (A.l.i.ce.): in caso di ictus bisogna chiamare immediatamente il 118 per il trasporto celere in un ospedale attrezzato per il trattamento della fase acuta dell'ictus. Non bisogna aspettare nella speranza che i sintomi si risolvano da soli. Non bisogna chiamare il medico di base. Non bisogna recarsi in ospedale da soli, perché ci si potrebbe rivolgere ad un ospedale non specifico per questo tipo di patologia.

Ma come riconoscere i sintomi?
Di solito compaiono all'improvviso durante la giornata, ma possono pure insorgere di notte e essere riconosciuti solo al risveglio. Talora i sintomi appaiono lentamente e si aggravano per 24 - 72 ore progressivamente o per bruschi peggioramenti successivi.
I sintomi più comuni includono:
- Debolezza muscolare e sonnolenza.
- Perdita di sensibilità, intorpidimento e disattenzione per una metà del corpo e dello spazio.
- Difficoltà di parola e di deglutizione (L'ictus può causare una pronuncia difettosa (disartria), o difficoltà più o meno grave a trovare le parole giuste (disfasia e afasia espressive). Può pure determinare difficoltà a leggere (dislessia) e a scrivere (disgrafia). Alcuni soggetti non riescono più a comprendere il linguaggio abituale (afasia di comprensione) e hanno la sensazione di ascoltare una lingua straniera sconosciuta).
- Disturbi visivi. (L'ictus può causare una visione doppia (diplopia) o più frequentemente la perdita della vista nella metà destra o sinistra del campo visivo (emianopsia). Alcuni soggetti diventano ciechi in un occhio (amaurosi).)
-Disturbi di equilibrio e cefalea, nausea, vomito. (L'ictus può causare una alterata inclinazione del corpo tale da impedire o rendere difficoltose la stazione eretta e la marcia (retro o lateropulsione). In questi casi frequentemente si associano un senso di rotazione del corpo o del capo nello spazio (vertigine soggettiva), nausea e vomito.)

Purtroppo queste indicazioni sono conosciute da un numero ancora troppo basso di persone; per fornire consigli sulla prevenzione e sulla cura dell’ictus si celebrerà il 9 maggio la V Giornata nazionale dell’ictus. In alcune piazze italiane esperti forniranno indicazioni utili ed effettueranno gratuitamente il controllo della pressione e il calcolo del rischio cerebrovascolare.
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