Il comportamento umano negli incendi
Nell’ultimo numero di Obiettivo Sicurezza, periodico dei Vigili del Fuoco, è stato pubblicato un approfondimento sul “Il comportamento umano negli incendi”.
“Le persone reagiscono di fronte ad un pericolo come il fuoco in modo diverso ma ci sono caratteristiche personali e condizioni socio-ambientali che incoraggiano o scoraggiano determinate sequenze comportamentali. La conoscenza del “fattore umano” in queste circostanze può aiutare a migliorare l’azione di soccorso dei vigili di fuoco e garantire la sicurezza di tutti”.
L’espressione inglese “milling” (girovagare come un mulino) indica proprio l’interazione sociale nelle prime fasi di allarme: gli individui verificano e cercano una conferma con le altre persone della gravità del messaggio o dell’avvertimento che hanno ricevuto; solo quando la rete sociale conferma la validità dell’avviso, iniziano ad eseguire azioni protettive.
Oppure, è stato accertato che “negli ambienti familiari le persone tendono a ritardare l’evacuazione”. Se l’incendio si verifica in una residenza, e quindi un luogo familiare, la prevalenza è rivolta all’attaccamento rimanendo all’interno della struttura piuttosto che l’evacuazione”, “c’è una generale tendenza a sottostimare il pericolo e una generale riluttanza ad evacuare che genera ritardi nell’allontanamento e una fuga molto meno precipitosa rispetto agli incendi nei luoghi non familiari.”
Per approfondimenti: International Association of Fire Safety Science.
A cura di Luca Pierantoni e Gabriele Prati.
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