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Traumi da sforzi ripetuti in edilizia

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Edilizia

31/03/2003

Pubblicata e disponibile gratuitamente on line la relazione conclusiva dello studio realizzato da Inail in collaborazione con CGIL, CISL e UIL. I lavoratori tendono a sottovalutare tali patologie.

Sul sito dell’Inail è stato reso disponibile gratuitamente on line il volume contenente la relazione conclusiva della ricerca “Traumi da sforzi ripetuti in edilizia” condotta dall’istituto in collaborazione con CGIL, CISL e UIL, con il contributo economico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

La ricerca, della quale abbiamo presentato un sunto nel numero 575 del nostro quotidiano, è a carattere prettamente prevenzionale ed è mirata alla sperimentazione di una metodica di valutazione del rischio da patologie da traumi da sforzi ripetuti per gli addetti dei cantieri edili, e di una metodica di indagine sanitaria per evidenziare l'insorgere delle patologie correlate, già nella fase iniziale.

I risultai della ricerca hanno evidenziato innanzitutto la validità operativa degli strumenti di raccolta informazioni utilizzati, sia dal punto di vista della facilità d’uso che della significatività dei dati raccolti.

Tra i lavoratori sottoposti a visite mediche si è notata una alta incidenza delle patologie oggetto della ricerca. “Ciò sembra indicare il verificarsi di un fenomeno esistente nel settore edile sinora poco noto e solo parzialmente evidenziato dalle denunce di queste patologie pervenute all’INAIL.

I dati anamnestici hanno messo in luce una tendenza alla sottovalutazione da parte dei lavoratori verso queste tipologie di infermità, determinata da un’abitudine alla fatica, al lavoro eseguito in condizioni di disagio e da una alta soglia di percezione e sopportazione del dolore.
Il sovraccarico biomeccanico dell’organismo e degli arti superiori in particolare viene vissuto dalle maestranze dell’edilizia come un ineludibile compagno di lavoro, essendo assodato che chi entra in questo mondo sa perfettamente di andare incontro ad attività lavorative pesanti non altrimenti emendabili.”

Il risultati della ricerca indicano la necessità di realizzare un effettivo intervento prevenzionale. Intervento che deve prevedere l’introduzione degli accertamenti sanitari per questo tipo di patologia nell’ambito della visita periodica eseguita dal medico competente, includendo anche ecografie ed elettromiografie tra gli esami da effettuare.

Il rischio da traumi da sforzi ripetuti agli arti superiori deve essere considerato con maggior attenzione nel settore dell’edilizia e che debba essere incluso nella valutazione dei rischi effettuata per ogni cantiere.
“È indispensabile sottolineare l’importanza di accrescere la sensibilità complessiva nel comparto delle costruzioni - imprese, responsabili di cantiere e lavoratori - anche verso questo tipo di rischio e di patologia, attraverso attività di informazione e formazione agli operatori del settore. – si legge tra le conclusioni della ricerca - Tali interventi dovrebbero avere come obiettivi sia la creazione di una maggiore coscienza delle problematiche in questione, sia rendere note le modalità operative per la valutazione del rischio e per gli accertamenti sanitari, indicando metodologie lavorative in condizioni posturali corrette, svolte con l’ausilio di strumenti di tipo ergonomico fornendo ai lavoratori istruzioni per effettuare dei semplici test di autodiagnosi”.

La ricerca.

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