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Tecnologia e prevenzione non fermano il grisou
Tecnologia e prevenzione non fermano il grisou, il pericoloso gas responsabile di numerosi stragi in miniera accadute nel passato.
L'ultimo incidente ha coinvolto 5 operai dei cantieri dell'Alta velocità ferroviaria nell'appennino Bolognese rimasti gravemente ustionati domenica da un'esplosione nella galleria in costruzione sotto il monte Monte Bibele nei pressi di Barbarolo, sulle colline dell'Emilia.
All'ingresso della lunga galleria, l'incidente è avvenuto a oltre 4 chilometri dall'imbocco, c'è un semaforo che indica la condizione di pericolosità all'interno del tunnel: verde il gas è sotto la soglia di pericolo, rosso non si può entrare. Ma il sofisticato naso elettronico che dovrebbe percepire la presenza del gas domenica scorsa segnalava tutto nella norma e il semaforo era quindi verde.
Ma l'esplosione c'è stata comunque e ha coinvolto i cinque operai ustionandoli gravemente (sono tutti in prognosi riservata).
Il direttore del troncone emiliano della Cavet (il consorzio di imprese responsabile della realizzazione dell'Alta velocità nell'appennino), dice che è normale, che può accadere. Se nessuno avesse provocato una scintilla proprio dove si è creata una sacca anomala di gas, nulla sarebbe accaduto.
Ma qualcosa evidentemente non ha funzionato nei sistemi di segnalamento e prevenzione, il cantiere di Monte Bibele, ingresso Nord, è quindi sotto sequestro: "E' pericoloso - dice il pm Antonio Rustico - voglio che sia messo in sicurezza, gli operai devono essere in condizioni di sicurezza totale".
La Giunta regionale dell'Emilia Romagna, in un comunicato, si è attivata per rafforzare ulteriormente il controllo sull'applicazione e il rispetto delle norme di sicurezza da parte di tutti i soggetti coinvolti.
Per presidiare i cantieri Tav, infatti, la Regione Emilia-Romagna e la Regione Toscana hanno istituito da tempo l'Osservatorio per il monitoraggio treno alta velocità (Omtav).
"Il grave episodio di ieri ha evidenziato la necessità di non abbassare la guardia, potenziando l'attività di prevenzione e controllo".
L'ultimo incidente ha coinvolto 5 operai dei cantieri dell'Alta velocità ferroviaria nell'appennino Bolognese rimasti gravemente ustionati domenica da un'esplosione nella galleria in costruzione sotto il monte Monte Bibele nei pressi di Barbarolo, sulle colline dell'Emilia.
All'ingresso della lunga galleria, l'incidente è avvenuto a oltre 4 chilometri dall'imbocco, c'è un semaforo che indica la condizione di pericolosità all'interno del tunnel: verde il gas è sotto la soglia di pericolo, rosso non si può entrare. Ma il sofisticato naso elettronico che dovrebbe percepire la presenza del gas domenica scorsa segnalava tutto nella norma e il semaforo era quindi verde.
Ma l'esplosione c'è stata comunque e ha coinvolto i cinque operai ustionandoli gravemente (sono tutti in prognosi riservata).
Il direttore del troncone emiliano della Cavet (il consorzio di imprese responsabile della realizzazione dell'Alta velocità nell'appennino), dice che è normale, che può accadere. Se nessuno avesse provocato una scintilla proprio dove si è creata una sacca anomala di gas, nulla sarebbe accaduto.
Ma qualcosa evidentemente non ha funzionato nei sistemi di segnalamento e prevenzione, il cantiere di Monte Bibele, ingresso Nord, è quindi sotto sequestro: "E' pericoloso - dice il pm Antonio Rustico - voglio che sia messo in sicurezza, gli operai devono essere in condizioni di sicurezza totale".
La Giunta regionale dell'Emilia Romagna, in un comunicato, si è attivata per rafforzare ulteriormente il controllo sull'applicazione e il rispetto delle norme di sicurezza da parte di tutti i soggetti coinvolti.
Per presidiare i cantieri Tav, infatti, la Regione Emilia-Romagna e la Regione Toscana hanno istituito da tempo l'Osservatorio per il monitoraggio treno alta velocità (Omtav).
"Il grave episodio di ieri ha evidenziato la necessità di non abbassare la guardia, potenziando l'attività di prevenzione e controllo".
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