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Morire il primo giorno di lavoro
Morire prima ancora di cominciare una vita lavorativa.
Questo è stato il destino amaro di un immigrato ventisettenne, al suo primo giorno di lavoro in un cantiere edile di Arese, in provincia di Milano.
Un movimento errato di un carrello elevatore, un colpo violento e non c'è stato più nulla da fare.
Ricoverato all'ospedale di Niguarda per choc emmorragico e lo spappolamento del fegato, il giovane e' morto dopo un giorno di agonia.
In questi casi è difficile parlare di fatalità quanto piuttosto di assoluta mancanza di formazione e di informazione sui rischi del lavoro che si va ad affrontare.
Quest'ultima vittima del lavoro si aggiunge al vergognoso elenco che dall'inizio dell'anno, in Lombardia, conta già 62 vittime.
Spesso vittime dell'assenza delle più elementari norme di prevenzione degli infortuni.
Questo è stato il destino amaro di un immigrato ventisettenne, al suo primo giorno di lavoro in un cantiere edile di Arese, in provincia di Milano.
Un movimento errato di un carrello elevatore, un colpo violento e non c'è stato più nulla da fare.
Ricoverato all'ospedale di Niguarda per choc emmorragico e lo spappolamento del fegato, il giovane e' morto dopo un giorno di agonia.
In questi casi è difficile parlare di fatalità quanto piuttosto di assoluta mancanza di formazione e di informazione sui rischi del lavoro che si va ad affrontare.
Quest'ultima vittima del lavoro si aggiunge al vergognoso elenco che dall'inizio dell'anno, in Lombardia, conta già 62 vittime.
Spesso vittime dell'assenza delle più elementari norme di prevenzione degli infortuni.
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