Migliorare la prevenzione con la sicurezza partecipata
Milano, 2 Lug – È indubbio che di fronte all’aumento delle denunce di infortunio sul lavoro – secondo i dati provvisori Inail quasi l’1% in più nel 2018 rispetto al 2017 e oltre il 4% in più nei primi due mesi del 2019 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente – sia utile cercare di raccogliere, dai tanti convegni e seminari che si tengono sulla salute e sicurezza sul lavoro, qualche indicazione su progetti e strumenti innovativi per migliorare la prevenzione.
Ci soffermiamo oggi, in particolare, su un progetto di sicurezza partecipata presentato al seminario “ Formazione dei lavoratori: quale ruolo del RLS?” che, organizzato dal “ Centro per la Cultura della Prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita”, si è tenuto a Milano il 27 giugno 2018.
Il progetto pilota “Sicurezza partecipata”
La voce dei lavoratori e le idee dopo il confronto
Il concorso “La sicurezza premia”
Il manifesto della sicurezza partecipata
Il progetto pilota “Sicurezza partecipata”
Nell’intervento “La cassetta degli attrezzi del RLS: esperienze di formazione partecipata”, a cura di T. Vai e C. Campo, ci si sofferma in particolare sul progetto pilota “Sicurezza partecipata” del cantiere di Porta Nuova Garibaldi a Milano.
In particolare, riguardo al progetto, si indica che:
- “l’approccio partecipativo alla sicurezza comporta un notevole apprendimento in merito alle dinamiche reali dei processi di lavoro;
- ha il suo fulcro in una azione di indagine, ascolto e intermediazione non sanzionatoria;
- interviene nello spazio che divide le regole formali dalle prassi;
- favorisce lo scambio e la ricerca di soluzioni pratiche tra le diverse parti del cantiere”.
Queste le attività del progetto pilota:
- è stata indagata la percezione della sicurezza fra i lavoratori, in particolar modo fra quelli stranieri;
- è stata analizzata la percezione degli incidenti mortali;
- è stato promosso un concorso sulle buone pratiche in sicurezza;
- sono stati coinvolti i lavoratori nella “definizione delle misure di sicurezza, nelle procedure e negli atteggiamenti”.
Le fasi del progetto “sicurezza partecipata”:
- Fase preparatoria: “interviste ai principali attori che ruotano intorno al cantiere.
- Fase di confronto: discussione e confronto in modo da elaborare un percorso migliorativo (focus group)
- Fase progettuale: sperimentazione delle proposte”.
La voce dei lavoratori e le idee dopo il confronto
Queste alcuni risultati e alcune indicazioni rilevate nel progetto:
- “Si tende a dare la priorità al completamento del lavoro di conseguenza si sottostima il rischio di un incidente;
- esigenza di adattare la comunicazione al contesto (semplificazione del linguaggio e minor uso di norme e articoli);
- sistema premiante per chi rispetta le regole;
- con i DPI non è possibile eseguire in modo corretto/comodo una particolare lavorazione;
- invece dei manuali tecnici e noiosi progettato dai lavoratori lo Smanuale della sicurezza;
- invece delle solite lezioni frontali proposti sceneggiati in stile televisivo”.
Altri spunti nati con il progetto:
- “Cambiare luoghi della formazione e il linguaggio di comunicazione: teatro della sicurezza;
- Stanza della sicurezza: locale-laboratorio dove si possono simulare le situazioni pericolose e le loro soluzioni;
- Le famiglie in cantiere: coinvolgere le famiglie dei lavoratori nella conoscenza del cantiere, dei suoi pericoli e della gestione della sicurezza”.
Il concorso “La sicurezza premia”
Nell’intervento è stato poi descritto il concorso “La sicurezza premia”, un concorso per le migliori idee con l’obiettivo di:
- “coinvolgere i lavoratori nella definizione delle procedure di sicurezza, delle misure e degli strumenti;
- promuovere la sicurezza come un obiettivo comune, non un obbligo;
- capovolgere l’atteggiamento verso la sicurezza: da passivo ad attivo;
- portare il punto di vista dei lavoratori sul tavolo di lavoro dei tecnici”.
Le tre categorie del concorso:
- “Categoria 1 miglioramento DPI e attrezzature
- Categoria 2 miglioramento procedure di sicurezza
- Categoria 3 miglioramento comunicazione in cantiere”
Il manifesto della sicurezza partecipata
Nell’intervento viene poi segnalato il manifesto della sicurezza partecipata.
Queste le sette “regole” da ricordare:
- “la sicurezza è attenzione, in ogni momento;
- se pensi di fare un lavoro in 5 minuti, ricorda che un incidente succede in pochi secondi;
- nel disordine è più facile sbagliare;
- ammettere un errore non significa sbagliare, significa trovare una soluzione;
- se ti senti stanco non sei debole: hai solo bisogno di una pausa;
- fidati di te stesso... ma non troppo;
- se c’è una regola per la sicurezza è perché qualcuno, prima di te, si è fatto male quando la regola non c’era”
Infine l’intervento si sofferma anche sull’esperienza della rappresentazione teatrale e ricorda che, “fare cultura della sicurezza significa influire su idee, abitudini, opinioni, elementi legati all’immagine di sé che ciascuno ha maturato nel tempo e su valori sociali diffusi”.
In questo senso la rappresentazione teatrale “permette di assumere emotivamente le informazioni in modo più forte di quello di una lezione”.
Concludiamo rimandando alla lettura integrale dell’intervento che riporta anche diverse immagini relative all’utilizzo della rappresentazione teatrale per fare sicurezza.
Tiziano Menduto
Scarica i documenti da cui è tratto l'articolo:
“ La cassetta degli attrezzi del RLS: esperienze di formazione partecipata”, a cura di T. Vai e C. Campo, intervento al seminario “Formazione dei lavoratori: quale ruolo del RLS?” (formato PDF, 682 kB).
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.