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La gestione del rumore in edilizia
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Nell’edilizia le mansioni che generano rumore sono numerose, per cui i lavoratori possono essere esposti non soltanto al rumore che essi stessi stanno producendo, bensì anche al rumore ambientale, o di sottofondo, prodotto da altre attività del cantiere.
L’esposizione a rumori elevati durante l’attività lavorativa può provocare danni irreversibili all’udito, essere causa di infortuni sul lavoro e contribuire a scatenare altre patologie.
Il rischio rumore riveste, quindi, particolare interesse nell’ambito della tutela e della salute e della sicurezza dei lavoratori nei cantieri edili.
Nell’ambito del materiale informativo predisposto per la “Settimana europea 2004”, mirata alla prevenzione nel settore dell’edilizia, l’Agenzia europea ha realizzato una scheda informativa dedicata appunto a questo rischio.
La pubblicazione fornisce un’introduzione alla gestione del rumore nell’edilizia, che non riguarda solo l’attività di cantiere, ma che deve iniziare già nella fase che precede l’inizio dei lavori, ad esempio adottando una politica che preveda l’impiego di macchinari e strumenti di lavoro a bassa rumorosità.
A lavori iniziati, il rumore in cantiere deve essere gestito attivamente. La scheda ipotizza l’applicazione di un processo in quattro fasi: valutazione del rumore, eliminazione ove possibile del rumore, controllo, riesame.
Riguardo alla valutazione la scheda illustra alcuni aspetti che devono essere tenuti in considerazione, tra i quali: il livello, la tipologia e la durata dell’esposizione, come l’esposizione a rumori impulsivi o da impatto; nei limiti del possibile, gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e vibrazioni, nonché fra rumore e sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta (sostanze che possono danneggiare l’apparato acustico).
Nei limiti del possibile, la generazione di rumore andrebbe eliminata, cambiando il metodo di costruzione o di lavoro. Se ciò non fosse possibile, il rumore va tenuto sotto controllo.
La fase di controllo prevede l’attuazione di misure volte a prevenire l’esposizione, ricorrendo eventualmente a mezzi audioprotettivi.
L’ultima fase del processo di prevenzione consiste invece nel riesame della valutazione dei rischi alla luce delle modifiche intervenute nei lavori; nei cantieri infatti il lavoro cambia frequentemente. Il riesame può comportare la modifica delle misure di controllo esistenti.
La Scheda".
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Nell’edilizia le mansioni che generano rumore sono numerose, per cui i lavoratori possono essere esposti non soltanto al rumore che essi stessi stanno producendo, bensì anche al rumore ambientale, o di sottofondo, prodotto da altre attività del cantiere.
L’esposizione a rumori elevati durante l’attività lavorativa può provocare danni irreversibili all’udito, essere causa di infortuni sul lavoro e contribuire a scatenare altre patologie.
Il rischio rumore riveste, quindi, particolare interesse nell’ambito della tutela e della salute e della sicurezza dei lavoratori nei cantieri edili.
Nell’ambito del materiale informativo predisposto per la “Settimana europea 2004”, mirata alla prevenzione nel settore dell’edilizia, l’Agenzia europea ha realizzato una scheda informativa dedicata appunto a questo rischio.
La pubblicazione fornisce un’introduzione alla gestione del rumore nell’edilizia, che non riguarda solo l’attività di cantiere, ma che deve iniziare già nella fase che precede l’inizio dei lavori, ad esempio adottando una politica che preveda l’impiego di macchinari e strumenti di lavoro a bassa rumorosità.
A lavori iniziati, il rumore in cantiere deve essere gestito attivamente. La scheda ipotizza l’applicazione di un processo in quattro fasi: valutazione del rumore, eliminazione ove possibile del rumore, controllo, riesame.
Riguardo alla valutazione la scheda illustra alcuni aspetti che devono essere tenuti in considerazione, tra i quali: il livello, la tipologia e la durata dell’esposizione, come l’esposizione a rumori impulsivi o da impatto; nei limiti del possibile, gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e vibrazioni, nonché fra rumore e sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta (sostanze che possono danneggiare l’apparato acustico).
Nei limiti del possibile, la generazione di rumore andrebbe eliminata, cambiando il metodo di costruzione o di lavoro. Se ciò non fosse possibile, il rumore va tenuto sotto controllo.
La fase di controllo prevede l’attuazione di misure volte a prevenire l’esposizione, ricorrendo eventualmente a mezzi audioprotettivi.
L’ultima fase del processo di prevenzione consiste invece nel riesame della valutazione dei rischi alla luce delle modifiche intervenute nei lavori; nei cantieri infatti il lavoro cambia frequentemente. Il riesame può comportare la modifica delle misure di controllo esistenti.
La Scheda".
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