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Ispezioni nei cantieri ed emersione del lavoro nero
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2.224 i cantieri edili sospesi e 162mila le assunzioni di lavoratori prima sconosciuti all'INAIL. Sono questi i numeri salienti dell’attività attività di vigilanza nel settore edile svolta dal Ministero del lavoro tra l’agosto 2006 e l’agosto 2007, dopo l’entrata in vigore delle misure per il contrasto al lavoro nero e per la promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro previste dal Decreto Bersani (D.L. 223/2006 conv. con Legge 248/2006).
"A un anno dal varo del pacchetto sicurezza - ha dichiarato il Ministro del Lavoro, Cesare Damiano - sono 27.571 le aziende edili ispezionate e ben 24.517 quelle trovate irregolari, che vuol dire il 57% del totale".
Le sospensioni dell’attività sono dovute per lo più a situazioni di irregolarità, ben 2.193 su 2.224 sono stati sospesi perché il 20% dei lavoratori era in situazioni di irregolarità, mentre solo 31 sono state chiuse a causa della mancata osservanza della disciplina in materia di orari di lavoro.
Nel complesso sono stati trovati 4.458 lavoratori in nero, di cui 780 clandestini. "Nel frattempo però - ha proseguito il ministro - 883 cantieri, pari al 40% del totale, hanno ripreso i lavori per intervenuta regolarizzazione".
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Questo ha comportato, in particolare, la regolarizzazione di lavoratori in nero.
A tale proposito il Ministro ha sottolineato che “tra il 1 agosto del 2006 e il 31 agosto 2007, sono 162.029 i nuovi assunti prima sconosciuti all'INAIL.” Di questi 74.138 sono italiani e 87.559 sono stranieri, mentre 89.559 hanno meno di 30 anni. Tra i lavoratori stranieri prima sconosciuti all'INAIL e oggi regolari 55.240 sono rumeni, che vuol dire il 63% del totale. Seguono, ma solo a grande distanza, lavoratori provenienti da Albania, Serbia e Montenegro, Polonia, Marocco e Moldavia.
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