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Approvato il 2° decreto correttivo al Codice dei Contratti
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Nella seduta di venerdì il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il secondo decreto correttivo al Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, messo a punto dal Ministero delle Infrastrutture.
Il provvedimento entrerà in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista entro la fine del mese di luglio.
“Con questa approvazione – ha dichiarato il Ministro delle Infrastrutture, On. Antonio Di Pietro – proseguiamo il processo di correzione e integrazione del Codice, introducendo importanti elementi di trasparenza ed efficienza nel settore degli appalti”.
Il decreto correttivo ha l’obiettivo di aprire maggiormente il mercato dei contratti pubblici ad una concorrenza effettiva tra gli operatori economici, di potenziare gli strumenti di trasparenza delle procedure, accentuando le occasioni di verificabilità della legittimità della condotta sia degli operatori economici, sia delle stazioni appaltanti, snellire le procedure.
“In particolare – ha spiegato Di Pietro - abbiamo recepito il vento di modernizzazione e apertura dei mercati che viene dall’Europa, ma mitigandolo con le necessarie cautele e prudenze imposte dalla peculiare situazione italiana, caratterizzata da un mercato ad alto rischio di infiltrazioni criminali. Per questo motivo, abbiamo recepito la procedura negoziata, ma eliminando le fattispecie più a rischio. Il dialogo competitivo viene recepito, e sarà sbloccato contestualmente all’entrata in vigore del Regolamento, ma con l’obbligo di un passaggio al Consiglio superiore dei lavori pubblici.”
Rispetto alla trasparenza sono state inserite norme più stringenti sul sistema di qualificazione delle imprese.
Nel documento sono state inserite inoltre previsioni per la tutela del lavoro, sia in termini di sicurezza nei cantieri, sia in termini di garanzia retributiva e contributiva a favore dei lavoratori.
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Ultimo aggiornamento in Banca Dati (riservato agli abbonati):
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE - SEZIONE LAVORO - SENTENZA 7 novembre 2005, n. 21479 - Dipendente può rifiutarsi di lavorare se il datore non adotta le misure di sicurezza
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